Federico Ercole per Dagospia
star wars jedi fallen order
C’è sempre qualcosa, sarà la Forza o più facilmente un’affezione radicata nel profondo, che riporta l’appassionato a Guerre Stellari, soprattutto chi è cresciuto con le due trilogie di George Lucas. Malgrado le delusioni, soprattutto quella di un impreciso, talvolta brutto e raramente interessante ottavo episodio, basta davvero poco per sentire rinascere l’antico amore, anche solo il suono ronzante di una spada laser.
star wars jedi fallen order
Star Wars non è tuttavia solo cinema, non lo è mai stato, ma un universo immenso composto da giocattoli, fumetti, cartoni animati, romanzi e videogiochi. Così capita che questa volta sia proprio un videogioco a riaccendere la speranza nella galassia lontana, a poche settimana dal lancio del nuovo episodio cinematografico, Rise of the Skywalker di JJ Abrams, al quale tocca l’arduo compito di riportare una qualsivoglia magia alla saga. Si tratta di Star Wars Jedi Fallen Order, sviluppato da Respawn per Electronic Arts e giocabile su Playstation 4, Xbox One e PC.
star wars jedi fallen order
Come si può intuire dal titolo, il videogame in questione ci riporta ad uno dei panorami narrativi più affascinanti e drammatici della ex saga di George Lucas, quello della Guerra dei Cloni, della caduta della Repubblica e della fine dei Jedi in seguito dell’infame Ordine 66, con il quale Darth Sidiuos/Palpatine mette in atto il massacro dei mistici tutori della pace, un’epoca già scandagliata e approfondita anche dalle decine di puntate animate delle notevoli serie televisive Clone Wars e Star Wars Rebels di Dave Filoni, oggi autore del “live action” The Mandalorian, con il suo cast strepitoso di cui fanno parte anche un regista titanico come Werner Herzog e un attore di mille cult come Nick Nolte.
Star Wars Jedi Fallen Order si inserisce con rigore narrativo e coerenza in quel periodo storico, proponendo una trama originale, ambientazioni nuove o già conosciute ma rilette, e personaggi carismatici, anche questi inventati ad hoc oppure già esistenti, persino leggendari, tanto che la loro comparsa sarà un potente motore emozionale per i fan.
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E Respawn, dopo anni di guerre stellari videogiocose deludenti o proprio brutte, riesce nell’impresa di consegnarci un episodio riuscito e appassionante, vibrante di suggestioni e soprattutto divertente da giocare, malgrado nelle sue dinamiche ludiche non ci sia niente di nuovo ma queste derivino dalle intuizioni più felici degli autori di giochi d’avventura e azione degli ultimi anni. Ma che ci importa quando impugniamo una spada-laser contro l’impero? La miscela di Respawn funziona con efficacia e Jedi Fallen Order riesce a restituire l’epica e la magia, la disperazione e l’avventura dell’ora più tragica delle guerre stellari.
IL PADAWAN SOPRAVVISSUTO
star wars jedi fallen order
Controlliamo il giovane e biondo Cal Kestis, con il suo viso da good-boy disilluso e indurito dalla vita e soprattutto dall’assassinio del suo maestro Jedi. Cal ha rinunciato all’esercizio della forza e vive nascosto come operaio in un pianeta-discarica di astronavi; ma una tragedia rivela all’Inquisizione Imperiale le sue doti, così che scampato avventurosamente alla persecuzione e alla tortura egli sarà costretto a tornare sulla via dei jedi.
Jedi Fallen Order è un gioco d’avventura tradizionale nella forma, rimandando ad Uncharted e agli ultimi Tomb Raider, anche a Dark Souls, senza averne tuttavia la complessità. Quindi si esplora in maniera non sempre lineare, si salta e ci si arrampica, si apprendono nuove abilità e si combatte.
L’esplorazione risulta gradevole grazie a panorami che talvolta possiedono la potenza pittorica ed evocativa dei migliori scenari della saga cinematografica, con la loro solennità così aliena.
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Risulta ad esempio eccezionale l’impatto visivo dell’esordio sul pianeta Bracca con i suoi ruderi colossali di astronavi e una creatura abnorme, l’Ibdis Maw, una specie di Sarlacc cresciuto a dismisura, che si nutre di parti meccaniche inutilizzate; peccato starci così poco. Davvero evocativi sono inoltre il pianeta giunglesco Kashyyk, terra natale dei Wookie (Chewbacca) e il tetro Dathomir, sede delle terrificanti e ormai quasi estinte Sorelle della Notte e patria di Darth Maul. Ci sono inoltre l’algido e misterioso Zeffo, sede di una cultura ancestrale, il verdeggiante Bogano. Secondo le regole del “metroidvania” non tutti i luoghi dei sistemi visitabili sono da subito navigabili e sarà necessario acquisire poteri speciali, come il classico doppio-salto o la facoltà di usare la forza per eliminare ostacoli ambientali.
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Combattere risulta appagante, non solo per l’esaltazione ludica di brandire una spada-laser personalizzabile e di utilizzare i poteri della forza, ma per la varietà delle tipologie di nemici, sia quelli comuni che i “boss”. Ci sono così tante creature mostruose che costituiscono la fauna locale ed ostile dei pianeti, così come categorie di soldati imperiali e di androidi, da alimentare con costanza il piacere feticista e iconografico dell’appassionato; ogni nemico è inoltre corredato con una scheda consultabile nel menù di gioco che ne illustra le caratteristiche.
Con Cal viaggia il piccolo androide BD-1, dalla testa e dagli occhi che ricordano Wall-e di Pixar. Questo robottino è la migliore invenzione originale di Jedi Fallen Order, risultando addirittura più convincente e simpatico del BB8 dell’ultima trilogia.
star wars jedi fallen order
LA FORZA SCORRE
Star Wars Jedi Fallen Order è un’esperienza “starwarsiana” che merita di essere vissuta, un’avventura solitaria in terza persona senza nessuna opzione online che può risultare troppo convenzionale ma, per questo, anche subito esperibile e inclusiva, lasciandoci quindi godere spensierati l’epica del racconto e i suoi piaceri ludici. Oltre ai pregi già citati, la colonna sonora ispirata nella sua mimesi della musica di John Williams, le citazioni e i camei di personaggi fondamentali e la sfida non ostica ma stimolante di queste nuove guerre stellari interattive consentono a Jedi Fallen Order di distinguersi e di rappresentare, oggi, uno degli esempi più riusciti di cosa si possa realizzare grazie all’eredità sconfinata di invenzioni fantastiche e mitologie lasciata da George Lucas.
Jedi Fallen Order è dunque “solo” un buon videogioco ma è soprattuto un ottimo Star Wars.
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