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    DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - ARRIVA SU SWITCH “PAPER MARIO AND THE ORIGAMI KING”, NUOVA AVVENTURA BUFFA E CARTACEA DELL’IDRAULICO BAFFUTO. UN FRESCO E NECESSARIO GIOCO ESTIVO PER TUTTI DURANTE UN’ESTATE CHE SEMBRA COME TUTTE LE ALTRE MA NON LO È AFFATTO - VIDEO


     
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    Federico Ercole per Dagospia

     

    PAPER MARIO AND THE ORIGAMI KING PAPER MARIO AND THE ORIGAMI KING

    Non c’è Regno dei Funghi più bizzarro e visionario di quello immaginato per Paper Mario, una versione cartacea delle lande inventate trentacinque anni fa da Shigeru Miyamoto e luogo di una serie di avventure più o meno riuscite ma sempre ispirate, restituendo comunque un’idea artistica e teorica sul rapporto tra le due e le tre dimensioni e sulla materia nello spazio del videogioco.

     

    Dopo quattro opere, tra le quali il meraviglioso Portale Millenario, questa saga di Intelligent System si prolunga con il nuovo Paper Mario and the Origami King per Nintendo Switch, confermandosi inoltre come il contenitore più ardito e fantasioso di una mitologia ispirata all’idraulico baffuto, un motore di racconto buffo e originale alimentato da una sceneggiatura comica ed epica che funge da parodia e nel contempo da celebrazione del gioco di ruolo e d’avventura giapponese, con le sue narrazioni favolose e dinamiche ludiche.

    PAPER MARIO AND THE ORIGAMI KING PAPER MARIO AND THE ORIGAMI KING

     

    Anche questa volta il nostro Mario dovrà affrontare l’inevitabile rapimento di Peach, un pretesto più che classico ma qui, come già in Super Mario Odissey, assai meno scontato e banale del solito; anzi persino inquietante, poiché osserviamo la damigella trasformata in essere malvagio e minaccioso.

     

    Il Re Olly del reame degli Origami “piega” la principessa e i suoi fungosi sudditi cartacei, nonché i nemici dell’esercito di Bowser, in forme nuove che egli comanda a piacimento, estirpa il castello di Peach e lo stabilisce sulla vetta di un remoto monte, avvolto da una policromatica prigione di lunghi nastri.

     

    Accompagnato da Olivia, sorella buona del Re Olly, Mario parte dunque per la salvezza del regno in quella che si rivela da subito una delle sue imprese avventurose più fresche, spassose e sorprendenti, un gioco estivo per tutti da consumare durante un’estate che sembra come le altre e non lo è affatto.

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    TURNI E PUZZLE

    Paper Mario and The Origami King mantiene i combattimenti a turni della serie, sempre dinamici perché fondati sul tempismo del giocatore oltre che sulla strategia. Qui tuttavia gli scontri con i nemici risultano ancora più profondi e stimolanti, perché richiedono la risoluzione di puzzle spaziali: gli avversari sono posizionati su una griglia circolare e spetta a noi, con tempo e azioni limitate, allinearli spostandoli lungo i raggi e la circonferenza, affinché gli attacchi di Mario siano più efficaci.

     

    Un’idea ludica nuova per il genere, spunto per veloci riflessioni e causa di gratificazione, sebbene molto spesso il puzzle sia solo poco più che elementare, quando ci si abitua alle sue meccaniche. Di una superiore difficoltà logica sono i memorabili combattimenti con i “boss”, dove invece dobbiamo comporre il percorso che ci avvicina a questi grandi e pericolosi nemici tramite alcune frecce direzionali, evitando trappole e attivando bonus.

     

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    C’è chi può considerare i combattimenti quasi inutili perché non ci premiano con i “punti esperienza” per potenziare il personaggio, latitando nel gioco una salita di livello convenzionale, ma ci donano invece le monete per i fondamentali acquisti e gli innumerevoli coriandoli, oggetti necessari per riparare le ferite di un mondo squarciato dai mostruosi origami. Il puzzle è un gioco nel gioco, ripetitivo talvolta, ma senza dubbio divertente.

     

    UN VASTO MONDO DI CARTA

    La Fungolandia di Origami King, con i suoi abitanti nella forma di sottili cartoncini è uno spazio immenso e vario, di una bellezza artigianale e giocosa la cui esplorazione è motivo di continuo stupore. Trascorriamo attraverso boschi di alberi sussurranti, borghi devastati, piane erbose, selve tinte dall’autunno; panorami deliziosi la cui esplorazione non è mai solo contemplativa perché vi sono nascoste sorprese e segreti, come le decine di funghetti “Toad” spiegazzati o stropicciati celati ovunque e il cui ritrovamento, seppure opzionale, diviene un imperativo etico e ludico.

     

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    Scritto con un umorismo che non esclude speculazioni illuminanti sull’essere, forma o sugli apparenti luoghi comuni della variegata galassia dell’eroico idraulico; con i suoi personaggi memorabili e strambi; con una musica antica e nuova che provoca il sorgere di ricordi ancestrali mentre ne crea di nuovi, Paper Mario and the Origami King è un’opera inattesa e necessaria. E non solo per “tranquillizzare” gli appassionati di Nintendo che temono che questa stia rarefacendo troppo la sua produzione, sebbene videogiochi come il titanico remake di Xenoblade Chronicles e il potenzialmente inestinguibile Animal Crossing siano usciti da poco.

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    Il nuovo Paper Mario è quindi necessario poiché è un’opera buffa che non ci illude con le sue stramberie o con la sua fantastica potenza distrattiva che tutto nell’oggi ancora pandemico vada bene nella pericolosa celebrazione di un’estate che non c’è, ma ci consola, almeno, inducendoci a sperare senza disperarci troppo. Una cosa bella, ed è ancora una volta un videogioco, durante un’ora triste.

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