Federico Ercole per Dagospia
cadence of hyrule
Sono tanti i videogame, dai primordi della loro storia, che richiedono di essere “suonati” anziché “giocati” e in inglese non cambierebbe comunque nulla perché il verbo “to play” possiede entrambi i significati, oltre che “recitare”, impersonare qualcuno in una messa in scena, cosicché chi nella britannica antichità lo coniò potrebbe essere inteso come fantascientifico e visionario anticipatore dell’idea di gioco elettronico!
Da Super Mario Bros fino a Sekiro è un atteggiamento musicale quello che ci consente di sconfiggere il videogame; dobbiamo impadronirci del ritmo, dell’armonia e della melodia ludica con la coscienza di un musicista che studi uno spartito per poi eseguirlo correttamente, dapprima errando, poi migliorando e infine raggiungendo uno stato di virtuoso.
cadence of hyrule
Se dunque la musicalità è implicita nell’atto del videogiocare ci sono invece alcune opere che lo dichiarano esplicitamente, inserendosi nell’insieme vario e vasto dei videogame musicali basati sul ritmo e sulla composizione, ripetizione o imitazione di quasi sempre elementari melodie.
Cadence of Hyrule per Switch Nintendo (solo digitale a 24 euro circa), piccola e apparentemente improbabile nuova leggenda di Zelda (saga dove per altro si suona quasi sempre qualcosa: dalle ocarine del tempo alle corde vocali di un lupo, fino all’orchestra dei venti con la bacchetta magica di un direttore d’orchestra aereo), è proprio un bizzarro “rhythm game”, un’avventura che ci fa giocare con il ritmo, obbligandoci ad assecondare i suoi battiti mentre esploriamo e lottiamo.
cadence of hyrule
LEGGENDA INDIE
E’ già capitato che Nintendo abbia affidato le licenze delle sue icone stellari a grandi o piccoli team di sviluppatori esterni, ma questa volta è una ridottissima quanto geniale squadra di autori indipendenti di Vancouver, Brace Yourself Games, a ottenere la possibilità di lavorare sul mondo di Zelda. Già autori del cult Crypt of the Necromancer, i canadesi hanno applicato la giocabilità e lo stile del loro maggiore successo proprio alla serie fantasy inventata da Shigeru Miyamoto più di trent’anni fa, consegnandoci un gioiello estivo, da giocare con le cuffie e in modalità portatile per godere appieno della sua avventurosa, esplosiva musicalità.
cadence of hyrule
Innestato con alcuni elementi del genere detto “rouguelike”, come la generazione procedurale dei labirinti e la qui solo opzionale morte definitiva, Cadence of Hyrule è un’avventura di Zelda classica nella sua sostanza e visuale isometrica: esploriamo, combattiamo nemici comuni o pericolosi boss, risolviamo enigmi, troviamo e utilizziamo strumenti differenti per proseguire. Tuttavia in questo caso bisogna fare rigorosamente tutto a ritmo, basandosi sulla colonna sonora composta dal maestro del videogame indie Danny Baranowsky variando e arrangiando le musiche storiche delle leggende di Zelda di Koji Kondo.
cadence of hyrule
All’inizio non sarà facile entrare in risonanza con il cuore ritmico del gioco, e quest’incomprensione può durare persino a lungo considerata la mancanza di un vero “tutorial” e la severità immediata, perché d’altronde la musica richiede sempre dedizione e precisione. In Cadence of Hyrule tutto pulsa secondo una precisa cadenza e bisogna quindi imparare ad assecondarla, adeguarsi quando ci si muove o si attacca, studiando ed eseguendo, tramite la pressione dei tasti, quella che è la base ritmica del segmento di gioco.
cadence of hyrule
Una volta capito il meccanismo ludico del videogame in questione -ed è inevitabile infine comprenderlo anche solo osservando i movimenti di oggetti scenici, personaggi secondari e nemici- allora l’avventura si spalanca, ci ingloba nel suo succedersi cadenzato di combattimenti e scoperte, restituendoci in maniera indiscutibile un sentore “zeldiano” strano ma appagante, vero.
ZELDA O LINK?
cadence of hyrule
Sebbene inizialmente il gioco ci proponga Cadence come protagonista, un personaggio estrapolato proprio da Crypt of the Necromancer, in seguito possiamo decidere se scegliere di interpretare il verde-vestito e usuale Link dalle orecchie a punta oppure la principessa Zelda, cosa più che rara nelle “sue” leggende e quindi preferibile.
Combattiamo contro il malefico (ma lo è davvero?) Octavo e il suo liuto magico e dovremo affrontare quattro dei suoi sgherri più pericolosi per giungere al finale con sorpresa dell’avventura.
cadence of hyrule
Dipende da quanto velocemente impariamo a suonare Cadence of Hyrule il tempo necessario per completarlo, che può variare dalle quattro alle dieci ore, sebbene si presti ad essere rigiocato cambiando personaggio e considerando la proceduralità degli scenari mutanti. C’è anche l’opzione per giocare senza obblighi ritmici, che tuttavia toglie a Cadence of Hyrule la sua anima e risulta quindi sconsigliabile.
cadence of hyrule
Opera incantevole e riuscita, da citare tra i giochi musicali più originali come il marziale, meraviglioso Patapon, Cadence of Hyrule funziona inoltre perfettamente per spegnere qualsiasi cacofonia arrivi dall’esterno in tempi durante i quali anche la parola scritta è urlata. Tutta la musica ha questo magico potere, persino la meno ispirata, ma l’opera di Brace Yourself Games ha il pregio di essere anche un’avventura interattiva e quindi il suo potere dolcemente alienante è duplice, se non triplice. Come la Triforza.