Federico Ercole per Dagospia
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“Ci sono troppe persone che si occupano di pesci, a me interessa l’essere umano e il suo rapporto con il mare”, affermava Folco Quilici. Ecco in Endless Ocean Luminous per Nintendo Switch, nuovo episodio di una serie di videogiochi fondati sull’esplorazione marittima, invece l’umanità e la sua relazione con gli oceani è periferica se non assente, malgrado si controlli un subacqueo, perché tutto è funzionale alla vita marittima, ai pesci, ai mammiferi e a tutte le altre creature che vi nuotano. Il fulcro non ludico ma propedeutico ad una biologia marina del videogame dello Studio Arika è la conoscenza, l’osservazione e lo studio di centinaia di specie.
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Si tratta di un aspetto che contraddistingue anche i precedenti capitoli ma qui la sua importanza è sproporzionata al resto dell’esperienza che contiene anche una modalità narrativa, i cui misteri risultano tuttavia sbiaditi in una ritmica esangue e non essenziali per godere tuttavia di quella astrazione acquatica che Endless Ocean Luminous consente, un viaggio lento e contemplativo che è sia didattico che onirico nella sua diluita, panoramica e animale sovrabbondanza liquida.
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Quindi chi cerca un’esperienza più partecipe, pù giocosa, potrà trovarsi disorientato o persino annoiato dall’andamento quieto e meditativo di Endless Ocean Luminos ma questo potrebbe tuttavia riservare discrete, sommerse meraviglie a chi si lascia in esso affondare, sprofondando nella sua serenità quasi mistica, arricchendosi al contempo di innumerevoli nozioni sulle esistenze del profondo.
LA LIBERTÀ SOTTO LA SUPERFICIE
Liberi dalla gravità e persino dall’urgenza di respirare, perché le bombole d’ossigeno che si portano sulle spalle in Endless Ocean Luminous non si esauriscono mai favorendo immersioni “infinite”, ce ne andiamo per il grande blu come pesci tra i pesci.
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Questa volta i panorami subacquei da esplorare cambiano dopo ogni tuffo, modificati in maniera procedurale, un metodo che potrebbe avere penalizzato la qualità organica del “level design” ma che restituisce quell’idea, almeno a chiunque si sia mai immerso sott’acqua anche solo con maschera e boccaglio, che il mare e i suoi fondali non siano mai gli stessi ma mutino sempre con il tempo, le luci e i fenomeni atmosferici oltre che con l’umore e la memoria di chi vi nuota.
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L’immersione può essere fluida e solo contemplativa, un’attività rilassante in una maniera estrema, inutile ai fini di qualsiasi divertimento di solito associato al videogioco, oppure frammentata in continuazione dall’osservazione della fauna marittima e dalla lettura delle didascalie che la descrivono con un loro valore enciclopedico da non sottovalutare, anche questo in una qualche maniera calmante.
Si percepisce, in un’era di bombardamento costante di informazioni che soprattutto sui social risultano effimere se non fuorvianti e spesso sciocche, di non stare perdendo il proprio tempo, di non dissiparlo nell’oceano del narcisismo, delle opinioni non richieste, delle pubblicità, della perfidia e della mendacità socio-mediatica, ma di utilizzarlo in un mare virtuale palpitante di vite numeriche e di nozioni.
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Invece di navigare su Facebook e Instagram o in qualsiasi altro simulatore di amicizie, di informazioni o di disperate auto-promozioni in rete , mentre sedete in bagno o vi svegliate insonni nel corso della notte, provate a nuotare anche solo per cinque minuti nelle acque di Endless Ocean Luminous se avete una Switch di Nintendo; vi riaddormenterete o espleterete le vostre funzioni corporali in una maniera senza dubbio migliore!
Meglio sapere come si chiama in latino quel pesce e perché ha quella bizzarra colorazione che instupidirsi e arrabbiarsi mentre capita di leggere le lamentele del solito SuperGamerKatsuto85 a proposito del fatto che il protagonista del nuovo Assassin’s Creed è un samurai nero o di un qualsiasi FicaXhunter20cm (che poi conoscendo le mistificazioni dei social sarà 8 cm) che pubblica la foto di un orso Grizzly e sotto vi scrive che è meglio incontrare quella bestia che una “nazifemminista senza cervello”; lo incontrasse davvero quest’orso, stai a pensare, così ti assale una nervosa, insalubre stitichezza o il sonno diventa un’utopia negato dalla frustrazione e dall’ira.
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UN IMMENSO BESTIARIO IMMERSO
I videogiochi ci hanno abituato a bestiari favolosi davvero straordinari, alla nascita di nuovi immaginari animali, come Pokémon o Monster Hunter. Tuttavia il bello di Endless Ocean Luminous è che si tratta della realtà, sebbene possa capitare di incontrare anche qualche creatura estinta. E il disegno dei pesci così come i loro movimenti sono notevoli se non ammirevoli. Guardare una delle tante mante che nuotano quasi in superficie o un pesce palla gonfiarsi spaventato, seguire un delfino peculiare o scoprire che possono esserci squali bianchi tutti davvero bianchi invece che dalla bicolorazione “classica” è un’attività sorprendente.
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Ci sono tanti bambini e ragazzi che amano ancora gli animali selvatici, che leggono libri di etologia dedicati a questi e pensati per la loro età. Endless Ocean Luminous è come quei volumi, ricchi di disegni, informazioni e fotografie, salvo che è un videogioco, o una specie di videogioco insomma, che chiunque, soprattutto se giovane, provi ancora una passione per la vita selvaggia e in crisi che abita il nostro pianeta non dovrebbe lasciarsi sfuggire.
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