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    DAGONEWS - A WASHINGTON FESTEGGIANO DOPO L’INCONTRO A PECHINO TRA IL SEGRETARIO DI STATO ANTONY BLINKEN E XI JINPING - LA CINA SI IMPEGNA A NON DARE ARMI ALLA RUSSIA, WASHINGTON A NON SOSTENERE L’INDIPENDENZA DI TAIWAN (E’ L’INIZIO DI UNA “EQUIDISTANZA DIPLOMATICA” DELLA CASA BIANCA SUL FUTURO DELL’ISOLA) - IL DISGELO TRA CINA E STATI UNITI HA RIMESSO IN MOTO GLI SHERPA DELLE DIPLOMAZIE: SI LAVORA A UN BILATERALE TRA BIDEN E XI JINPING - E LA GUERRA IN UCRAINA? PROSEGUONO LE TRATTATIVE SEGRETE PER UN CESSATE IL FUOCO MA NULLA POTRA’ CONCRETIZZARSI PRIMA CHE...


     
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    DAGONEWS

     

    ANTONY BLINKEN XI JINPING ANTONY BLINKEN XI JINPING

    A Washington festeggiano dopo l’incontro a Pechino tra il segretario di Stato Antony Blinken e Xi Jinping. Biden addirittura esulta: “Ha fatto un grande lavoro. Siamo sulla buona strada”. Sintomo che alla Casa bianca prendono per buoni, anzi buonissimi, quei piccoli segnali che agli occhi dei profani appaiono quisquilie ma che, nel linguaggio della diplomazia, pesano come macigni.

     

    Non era affatto scontato, innanzitutto, che Xi Jinping accettasse di incontrare Blinken, che in Cina aveva già avuto un faccia a faccia con il capo della diplomazia cinese Wang Yi. A Washington hanno còlto un segnale di apertura. Non è banale che Xi abbia mandato i saluti a Biden e speso parole colme di ottimismo: “Spero che il segretario Blinken, attraverso questa visita, possa dare un contributo positivo alla stabilizzazione delle relazioni tra Cina e Stati Uniti”.

     

    xi jinping joe biden al g20 di bali 3 xi jinping joe biden al g20 di bali 3

    Non era scontato che il ministro degli Esteri cinese Qin Gang accettasse l’invito a un viaggio diplomatico negli Stati uniti. Questi i buoni risultati dai codici diplomatici. Poi si è discusso della ciccia, e anche lì ci sono state ampie convergenze. La Cina si è formalmente impegnata a non fornire armi alla Russia per la guerra in Ucraina e gli Stati uniti prima hanno precisato di “non voler contenere economicamente Pechino” e poi hanno rassicurato Xi sulla questione che più gli sta a cuore: Taiwan.

     

    “Gli Stati Uniti - ha detto Blinken - non sostengono l'indipendenza di Taiwan ma sono preoccupati per le azioni provocatorie cinesi nello stretto”. Un’abile torsione politica che segna l’inizio di una “equidistanza diplomatica” della Casa bianca sul futuro dell’isola. Della serie: voi non invadete, noi non incoraggeremo o sosterremo i piani di Taipei per l’indipendenza. Tradotto: teniamo tutto nel limbo e nessuno s’adonta. Il primo, timido, disgelo tra Cina e Stati uniti ha rimesso in moto gli sherpa delle diplomazie: si lavora a un bilaterale tra Biden e Xi Jinping.

     

    ANTONY BLINKEN XI JINPING ANTONY BLINKEN XI JINPING

    Ps: nonostante i giornali non ne diano conto, proseguono in gran segreto i negoziati per arrivare a una pace tra Ucraina e Russia. Da Mosca a Kiev, da Washington a Pechino passando per il Vaticano, viaggiano proposte e mediazioni per un cessate il fuoco che salvi il salvabile. Molto dipenderà dai risultati della controffensiva di Kiev e dall’eventuale stallo che potrebbe generarsi sul campo, visto che i russi si sono trincerati a difesa dei terreni occupati e gli ucraini non riescono ancora a sfondare.

     

    BIDEN, GRANDE LAVORO BLINKEN IN CINA, SIAMO SULLA STRADA BUONA

     (ANSA) - NEW YORK, 19 GIU - Il segretario di Stato Antony Blinken ha fatto un "grande lavoro. Siamo sulla strada buona". Lo ha detto Joe Biden rispondendo a chi gli chiedeva della visita in Cina di Blinken.

     

    XI JINPING VS JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING VS JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

    XI A BLINKEN, 'SPERO VISITA MIGLIORI I LEGAMI USA-CINA'

    (ANSA-AFP) - PECHINO, 19 GIU - Il presidente Xi Jinping ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken di essere fiducioso che la visita dia un "contributo positivo" al miglioramento dei legami tra Pechino e Washington. "Le interazioni tra Stati dovrebbero sempre essere basate sul rispetto reciproco e sulla sincerità. Spero che il segretario Blinken, attraverso questa visita, possa dare un contributo positivo alla stabilizzazione delle relazioni tra Cina e Stati Uniti", ha dichiarato Xi.

     

    XI, PROGRESSI CON GLI USA DURANTE LA VISITA DI BLINKEN

    (ANSA) - ROMA, 19 GIU - Il presidente cinese Xi ha dichiarato che Cina e Stati Uniti hanno fatto progressi durante la visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken a Pechino e ha evocato un "terreno comune" con Washington, come riportano i media statali cinesi. Xi e Blinken si sono incontrati nella Grande sala del Popolo di Pechino, secondo l'emittente statale cinese Cctv.

    XI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY XI JINPING E JOE BIDEN GIOCANO A SCACCHI - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY

     

    Il Presidente cinese Xi Jinping ha affermato alla televisione di Stato Cctv che con Washington è stato trovato un "terreno comune" durante l'incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken a Pechino: "Le due parti hanno fatto progressi e raggiunto un terreno comune su alcuni punti specifici", ha detto Xi Jinping, descrivendo i progressi come "una buona cosa".

     

    BLINKEN, 'GLI USA NON VOGLIONO CONTENERE ECONOMICAMENTE LA CINA'

    (ANSA-AFP) - PECHINO, 19 GIU - Dopo l'incontro con il presidente cinese Xi, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che gli Stati Uniti non stanno cercando di "contenere economicamente" la Cina.

    xi jinping con la mimetica xi jinping con la mimetica

     

    BLINKEN, 'PREOCCUPANO PROVOCAZIONI NELLO STRETTO DI TAIWAN'

     (ANSA) - ROMA, 19 GIU - Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha dichiarato di aver espresso a Pechino preoccupazione per le azioni "provocatorie" nello Stretto di Taiwan. E di aver chiesto alla Cina di prevenire il "comportamento pericoloso" della Corea del Nord. Il segretario di Stato inoltre ha detto di aver espresso la preoccupazione degli Usa sullo Xinjiang, sul Tibet e Hong Kong.

     

    BLINKEN, GLI USA NON SOSTENGONO L'INDIPENDENZA DI TAIWAN

    (ANSA) - WASHINGTON, 19 GIU - Gli Stati Uniti non sostengono l'indipendenza di Taiwan ma sono "preoccupati per le azioni provocatorie" della Cina nello stretto. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in una conferenza stampa con il presidente cinese Xi Jinping ribadendo che Washington supporta la politica dell''unica Cina'.

     

    IL MOMENTO IN CUI LA NAVE DA GUERRA CINESE TAGLIA LA STRADA AL CACCIATORPEDINIERE USA NELLO STRETTO DI TAIWAN IL MOMENTO IN CUI LA NAVE DA GUERRA CINESE TAGLIA LA STRADA AL CACCIATORPEDINIERE USA NELLO STRETTO DI TAIWAN

    L'OBIETTIVO DI WASHINGTON È EVITARE UN CONFRONTO DIRETTO

    Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “la Stampa”

     

    Costruire una rete diplomatica efficace al fine di evitare di trovarsi di fronte ad un confronto aperto tra Stati Uniti e Cina, come è accaduto lo scorso febbraio per la vicenda dei palloni spia. Era questo l'obiettivo cardine della missione a Pechino del segretario di Stato americano Antony Blinken terminata con il colloquio con il presidente cinese Xi Jinping. Una missione per la quale occorre dire gli americani non si attendevano risultati rilevanti ma che ha sortito alcuni effetti desiderati. […]

     

    MAPPA TAIWAN CINA MAPPA TAIWAN CINA

    l'obiettivo dell'amministrazione guidata da Joe Biden è di costruire una rete diplomatica efficace al fine di evitare di sfociare in un confronto aperto. Ed era proprio questo il compito principe assegnato a Blinken nella sua missione a Pechino, ovvero quello di mantenere le vie di comunicazione aperte e se possibile di rafforzarle.

     

    In questo senso rientra la creazione di "working group", gruppi di lavoro misti focalizzati sullo studio e la cooperazione di determinate materie, così come la pianificazione di nuovi incontri bilaterali ad alto livello. La strategia è quella di dire che la Cina è sicuramente l'avversario degli Stati Uniti, nessuno può negare questo, «ma se si vogliono evitare problemi pericolosi la diplomazia è la strada da seguire». Questa è la cornice entro la quale Washington vuole operare. […] L'obiettivo infatti è che nel caso si affacci una crisi da qualche parte occorre avere gli strumenti per contenerla […]

     

    Per capirci, quando Nancy Pelosi si è recata a Taipei nell'agosto scorso la prima cosa che hanno fatto i cinesi è stata quella di far saltare qualsiasi dialogo sul dossier clima. Gli americani non vogliono questo, che in ballo ci sia il clima, la macrostabilità economica (nuovo termine usato da Foggy Bottom) o che vi siano le supply chain, le catene di rifornimento.

    joe biden joe biden

     

    Occorre quindi creare dei meccanismi che possano isolare le crisi eventuali e che continuino a far avanzare gli interessi globali […] Discorso a parte merita l'Ucraina […] Gli Stati Uniti, pur non approvando il piano di pace proposto da Pechino per molteplici motivi, non sono contrari a che si esplori qualsiasi ipotesi. […]

     

    UN VERTICE CON BIDEN PER SCONGIURARE LA GUERRA FREDDA

    Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

     

    Xi Jinping non ha rifiutato il dialogo e questo è un risultato, almeno a giudicare dalle basse aspettative annunciate dagli Usa per la missione del segretario di Stato Antony Blinken a Pechino. Le decisioni concrete importanti, però, sono state rimandate a un prossimo vertice con il collega Joe Biden, che potrebbe avvenire in autunno al G20 indiano o al vertice Apec di San Francisco, e le posizioni emerse dai colloqui non lasciano intravedere un sentiero chiaro da seguire per evitare una nuova Guerra fredda o calda. Tanto per cominciare, la Cina ha rifiutato di stabilire una linea di comunicazione sempre aperta tra i militari, come accadeva fra Usa e Urss con il “telefono rosso”.

     

    MICROCHIP BIDEN MICROCHIP BIDEN

    La giustificazione ufficiosa è che il ministro della Difesa della Repubblica popolare è sotto sanzioni americane, ma non manca chi accusa Pechino di voler alimentare il mito dell’imprevedibilità delle sue forze armate, per costringere Washington a una maggiore prudenza nella regione Indo-pacifica. Questo canale sarebbe un punto di partenza minimo, anche solo per evitare incidenti, ma Xi non era disposto a concederlo al segretario di Stato, nonostante le garanzie ribadite sull’opposizione all’indipendenza di Taiwan. Forse lo prenderà in considerazione solo nell’eventuale vertice col parigrado Biden.

     

    NARENDRA MODI - VOLODYMYR ZELENSKY - G7 HIROSHIMA NARENDRA MODI - VOLODYMYR ZELENSKY - G7 HIROSHIMA

    Sull’Ucraina, Blinken ha detto che i cinesi hanno dato garanzie sull’intenzione di non passare armi letali all’alleato Putin, ma ha espresso preoccupazione perché potrebbero farlo le aziende private. La verità è che forse la guerra sta complicando i piani economici della Repubblica popolare, a partire dagli ostacoli per la nuova Via della Seta […] ma […] non le dispiace se il suo partner minore […] tiene occupato l’intero Occidente.

     

    Il segretario di Stato ha ribadito che l’obiettivo Usa non è il “decoupling”, ossia la fine dei rapporti commerciali con la Cina, ma il “derisking”, ossia riportare in patria o in Paesi amici le componenti strategiche dalla catena di approvvigionamento.

     

    Non è facile però che Pechino afferri la differenza concreta tra le due opzioni, anche perché Blinken ha chiarito che le esportazioni di tecnologie strategiche, che possono essere usate per potenziare l’arsenale nucleare di Pechino o garantirle la superiorità in campi come l’Intelligenza artificiale, resteranno vietate o ristrette.

    vladimir putin narendra modi vladimir putin narendra modi

     

    […] Non tutto però va nella direzione della Cina. La sua economia frena, e questa è una delle ragioni per il recente corteggiamento dei grandi imprenditori americani come Bill Gates, Elon Musk o Tim Cook. E la crescita demografica rallenta, creando anche problemi di sostenibilità futura del suo modello.

     

    Non a caso giovedì Biden ospiterà alla Casa Bianca il premier indiano Narendra Modi perché spera ancora di poter incrinare il fronte anti- occidentale immaginato da Xi e Putin per annullare la primazia globale Usa. […] Il ministro degli Esteri Qin Gang ha accettato di andare a Washington, mentre a Pechino sono attese le visite della segretaria al Tesoro Yellen, quella ai Commerci Raimondo, e l’inviato per il clima Kerry. La parola decisiva però toccherà a Biden e Xi, se si vedranno in autunno.

     

     

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