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    DAGONEWS - STASERA A ''PORTA A PORTA'' RENZI DEDICHERÀ A CONTE LA CANZONE DI MORGAN A BUGO: RINGRAZIA IL CIELO SEI SU QUESTA POLTRONA, RISPETTA CHI TI CI HA PORTATO DENTRO. IO, MICA ZINGA - DAGO-ANTICIPAZIONI SULLA NUOVA STRATEGIA RENZIANA: LA PREMIERSHIP ''ELETTORALE'', LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (CIAO CORE), LA RIFORMA FISCALE E L'IVA MA NON IN MANO AL "COMINISTA" GUALTIERI - INFINE, LA RISPOSTA ALLA DOMANDA: PERCHÉ RENZI VUOLE FAR FUORI CONTE?


     
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    Cosa dirà stasera Renzi a ''Porta a Porta''? Alle truppe di Italia Viva avrebbe già anticipato i punti principali del suo intervento, sempre che non li cambi altre 10 volte da qui all'ingresso nello studio di Vespa.

     

    MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN MATTEO RENZI E GIUSEPPE CONTE COME BUGO E MORGAN

    Come prima cosa ha intenzione di presentare una ''piattaforma di idee'' per confrontarsi con gli altri partiti, una sorta di Rousseau di governo, che esalti le riforme già pensate o iniziate quando lui era a Palazzo Chigi.

     

    Tra queste:

     

    - Un presidente del Consiglio che abbia un ''fondamento elettorale''. Ovvero una figura che sia emersa chiaramente in campagna elettorale e non tirata fuori da qualche cilindro una volta chiuse le urne. Ovviamente questo è il primo colpo che intende sferrare a Conte, uno che non era manco parlamentare quando è salito al Quirinale (era però nella rosa dei potenziali ministri a 5 Stelle, almeno quello).

     

    - Una riforma della giustizia più ampia, più ambiziosa, che non si fermi solo alla prescrizione ma che rivoluzioni l'intero assetto. Ovviamente non passerà mai.

     

    - Sul fronte economico, una riforma del Fisco in generale e in particolare dell'Iva, per non morire ogni anno appesi alle sterilizzazioni degli aumenti. Ovviamente questo dossier non deve finire in mano agli eredi di Visco (nel senso di Vincenzo), ovvero Gualtieri e l'ala vetero-Pci che domina il pensiero economico del Pd in questo momento.

    MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

     

    Il tutto condito da una specie di appello da rivolgere direttamente a Conte, che ricorderà molto la canzone di Morgan contro Bugo: caro Giuseppi, ringrazia il cielo sei su questa poltrona, rispetta chi ti ci ha portato dentro. Lo scorso agosto fu l'intervista di Renzi al Corriere a lanciare l'idea di un governo M5S-Pd: senza il suo intervento (parallelo a quello di Grillo), a quest'ora avremmo un governo di centrodestra e forse Salvini a Palazzo Chigi.

     

    Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte

     

    Ricorderà anche il fatto che Zingaretti non solo non voleva questo governo e lo aveva detto chiaramente il mese precedente, quando alla direzione Pd ribadiva la necessità di elezioni, ma si era opposto in modo anche brutale alla riconferma dell'avvocato degli italiani.

     

    Aveva posto un'unica condizione: l'orrido lemma politichese ''discontinuità'', una schifezza lessicale per dire che bisognava cambiare il capo del Governo. Lo stesso che mandò giù pochi giorni dopo e che nell'arco di una manciata di settimane si è trasformato in un ''fortissimo punto di riferimento delle forze progressiste'' (contente loro).

     

    Renzi, ormai in modalità squalo (se si ferma, muore), cercherà di sollevare un altro po' di casino per mantenere alto il suo potere percepito. Già, perché a livello di potere reale, Matteuccio sta un po' annaspando. È passato dal fare il segretario del Pd a segretario di un partito che non arriva al 5%, e soprattutto che è trattato come se non avesse manco quello.

     

    renzi zingaretti renzi zingaretti

    Il Pd dà più importanza alla Leu dalemiana con il suo 2,5% di consensi, che al nuovo partito del fiorentino. E questo fa uscire dai gangheri l'ex Rottamatore, che si sente messo in un angolo da Baffino, per niente rottamato visto che viene consultato da Gualtieri, fa il cartaro nella partita delle nomine (vedi quelle di CDP), e il tutto dopo aver preso il 3% nel suo collegio (ex) blindato di Gallipoli.

     

    Nel Pd l'unico a chiamarlo (oltre al tuttora renziano Guerini) è Franceschini. Ma non perché i due si vogliano bene: si detestano. Ma Su-Dario è pur sempre un democristiano nell'animo, perciò perché escludere quando si può aggiungere?

     

    DALEMA RENZI DALEMA RENZI

    Infine, una domanda che si pongono in tanti: ma perché Renzi vuole a tutti i costi liberarsi del povero Conte? Che gli ha fatto? Ci sono mille piccole ragioni, ma una svetta sulle altre: Renzi ha capito che il premier è il suo vero ostacolo nella conquista dei voti che furono di Forza Italia (e pure di qualche grillino) e sono finite per ora alla Lega e a FDI. Ora che il Pd si è ributtato a sinistra, che Salvini e Meloni si sfidano per l'ampia fetta destrorsa, e che il centro è sparpagliato tra 3-4 soggetti, Giuseppi è il preferito nell'elettorato moderato, per quel poco che ne rimane. E Renzi rosica.

     

    roberto gualtieri e dario franceschini all'abbazia di contigliano roberto gualtieri e dario franceschini all'abbazia di contigliano

     

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