DAGOREPORT
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI
Giorgia Meloni ha ancora una piccola speranza di rientrare nella partita che conta sui futuri incarichi a Bruxelles. Se dal Consiglio europeo dovesse emergere di nuovo il nome di Ursula von der Leyen come candidato presidente della Commissione (serve la maggioranza qualificata del 55% dei paesi Ue e 65% della popolazione), la palla passerebbe al Parlamento europeo. Con un dettaglio non trascurabile: nell’aula di Strasburgo si vota a scrutinio segreto.
Visto il malcontento che serpeggia sul nome della ex cocca della Merkel in una grossa fetta del Partito popolare europeo, tra i liberali di Macron e tra i socialisti di Scholz, la cofana bionda della von der Leyen potrebbe finire facile preda dei franchi tiratori e affossare la candidatura. A quel punto Ursula, per pararsi le chiappe, potrebbe chiedere il sostegno di Giorgia Meloni
emmanuel macron olaf scholz
Come scrive Francesco Verderami oggi sul “Corriere della Sera”, “secondo una proiezione dei seggi […], Popolari, Socialisti e Liberali dovrebbero ottenere la maggioranza assoluta dei seggi: 404 su 720. Così von der Leyen potrebbe ottenere la fiducia per il suo secondo mandato, superando il quorum di 360.
Se non fosse che la fiducia si ottiene con un voto a scrutinio segreto e che nell’Europarlamento il tasso fisiologico di franchi tiratori è storicamente elevato. Dunque l’autosufficienza […] è solo numerica. Questo significa che per il bis alla presidenza della Commissione, von der Leyen […] avrà bisogno del sostegno di un altro gruppo. I Verdi o l’Ecr di Meloni.
Manfred Weber e Ursula von der leyen
Ecco quando entrerà in gioco la premier italiana, che però non potrà ancora spendere il suo nome. Per un motivo: se von der Leyen dovesse fallire, il Ppe […] dovrebbe proporre un altro candidato. […]”
Se Ursula andasse con il cappello in mano a bussare alla porta della Ducetta, quest’ultima avrà gioco facile nel poter siglare un accordo politico: sostegno in aula in cambio di un commissario di peso, o una vicepresidenza e una mano tesa sui dossier economici, a partire dal Patto di Stabilità da ridiscutere e dalla procedura di infrazione contro l’Italia in arrivo il 19 giugno.
giorgia meloni ursula von der leyen a lampedusa 3
Anche se aritmeticamente sarà irrilevante per il bis della Presidente della Commissione, in caso di "arbitraggio" intorno al capoccione di Ursula, grazie ai suoi rapporti con la premier italiana, potrebbero far tornare la Ducetta determinante. Lo sapremo solo a novembre quando si apriranno i giochi.
meloni le pen THE ECONOMIST - COPERTINA CON URSULA VON DER LEYEN, GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN - LE TRE DONNE CHE PLASMERANNO L'EUROPA