DAGOREPORT
GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE
Beppe Sala, fuori dalla salotto. Il sindaco di Milano si è infuriato con Goffredo Bettini per l’ormai famoso “salotto in trasferta” (attovagliato a casa Rutelli-Palombelli), in cui il corpaccione dem del centro storico romano ha benedetto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, come futuro presidente dell’Anci.
Il primo cittadino a misura Duomo s’è adontato per la mossa di Bettini, perché considera (non a torto) Gaetano Manfredi un cavallo di troia dei grillini all’interno del Pd. Manfredi è stato ministro dell’Università nel secondo Governo Conte, e come è noto, Bettini è un grande amico di Peppiniello appulo (anche lui in prima fila al “salotto” Rutelli).
beppe sala
Sala, che con il M5s non ha mai avuto buoni rapporti, anzi, li ha sempre trattati con freddo distacco (a Milano non esistono), ha subito drizzato le antenne: lui che sogna di essere il federatore del centrosinistra, non può vedere di buon occhio il sogno di Goffredone di portare il Pd verso il populismo de’ sinistra dell’ex avvocato del popolo poi diventato “punto di riferimento fortissimo dei progressisti” (Zingaretti, in quota Bettini, dixit).
Del resto, le speculazioni su Manfredi si sprecano. Oltre alla guida dell’Anci, l’ex rettore dell’Università Federico II è il nome più accreditato per essere candidato alla guida della regione Campania per il dopo De Luca, in un ipotetico tandem con Roberto Fico (che nelle idee del tandem Conte-Bettini dovrebbe diventare sindaco di Napoli)
gaetano manfredi e roberto fico
Uno scenario horror (non solo per Sala) che altro non è che il risultato della testardaggine di Elly Schlein. La segretaria multigender si è opposta al terzo mandato per Vincenzo De Luca, con l’obiettivo di plasmare il partito a sua immagine e somiglianza. Una mossa che ora rischia di rivelarsi suicida: lo sceriffo di Salerno, presentando una lista civica, potrebbe se non vincere, togliere voti decisivi al centrosinistra e far vincere la destra.
Altro effetto collaterale: nella testa arcobaleno di Elly, lo stop al terzo mandato sarebbe dovuto servire anche per azzoppare Luca Zaia in Veneto. Non aveva considerato, la poverina, che per fermare il moderatissimo Doge, regalerà la regione del Nord-Est al mal-destro Luca De Carlo, meloniano-in-chief a Venezia e dintorni.
gaetano manfredi elly schlein giuseppe conte
Se in Veneto e Campania si vota nel 2025, la Schlein dovrà fare subito i conti con le tre tornate elettorali imminenti, e la situazione non è rosea per il Pd: in Liguria Orlando e Bucci sono testa a testa; in Umbria, grazie a Bandecchi, il centrodestra è in vantaggio; in Emilia-Romagna, il centrosinistra è dato ancora vincente, ma con uno scarto che si allontana dai fasti della Regione rossa che fu.
Se la Meloni dovesse ottenere un 3-0, con un clamoroso ribaltamento in Emilia-Romagna, per Elly e la sua traballante classe dirigente sarebbe il ko definitivo..
LUCA DE CARLO
francesco rutelli barbara palombelli 3 GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE ARRIVANO ALLA CAMERA ARDENTE DI SASSOLI GIUSEPPE CONTE E GOFFREDO BETTINI ALLA CAMERA ARDENTE DI DAVID SASSOLI elly schlein alla chitarra
elly schlein