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IL SELFIE DI RENZI DURANTE LA CORSA
As usual, dopo due giorni dal voto, nel PD si comincia a bisticciare. Renzi, anziché essere soddisfatto del risultato alle europee, ha subito sentenziato, in diretta Facebook, che “non c’è niente da festeggiare, siamo arrivati secondi come nel 2018 e abbiamo perso 120 mila voti. Poi certo il Pd ha guadagnato 4 punti percentuali, ma è normale, perché hanno votato Pd i D’Alema, i Bersani, Prodi che aveva votato nel 2018 un altro partito. È stato importante aver fatto tutti una campagna senza polemiche. Ma se avessimo avuto noi la stessa lealtà anche in passato avremmo ottenuto risultati migliori. Certo è un inizio, sarebbe assurdo dire che è una grande vittoria, ma è un piccolo passo avanti di cui siamo contenti”.
NICOLA ZINGARETTI E MATTEO RENZI
Prima di buttarsi nella nuova impresa di scendere in campo con un nuovo partito (la fida Boschi a Milano cura la neonata fondazione del Bullo sbullonato), l’ex premier aspetta il nome del vincitore tra Macron e Merkel. Se primeggia il toy-boy di Brigitte nelle commissioni europee, a quel punto, in duplex con Calenda, si getta nell’impresa di un movimento in modalità En Marche fiancheggiatore del Pd di Zinga.
giuseppe sala matteo renzi
Nel caso contrario, di una Angelona vittoriosa, Renzi ripone le armi e si mette in stand by nel Pd zingarello aspettando che il sovranismo senza limitismo porti Salvini a sbattere il muso contro l’UE e i mercati finanziari. A quel punto, è già pronto “Io ve l’avevo detto”.
In caso di un probabile voto politico a settembre, Zinga è a favore di un candidato premier tipo Peppe Sala, che Renzi vede come il fumo negli occhi, dopo certe dichiarazioni pubbliche e private sul suo conto. Ovviamente il candidato premier di Renzi si chiama Renzi.
RENZI BOSCHI ELEZIONI EMMANUEL MACRON MATTEO RENZI