1. DAGOREPORT
PAPA FRANCESCO VIKTOR ORBAN
È probabile che Papa Francesco, in uno slancio di buona volontà e spirito cristiano, abbia messo la tiara in fallo. Parlando ai giornalisti, che lo avevano seguito nel viaggio in Ungheria, in modo un po’ maldestro, ha rivelato che è “in corso una missione per cercare una strada di pace in Ucraina”.
Da sprovveduto ha aggiunto: “Ancora non è pubblica, quando sarà pubblica ne parlerò”, come se non sapesse che le lunghe trattative svolte dalla diplomazia vaticana per cercare un punto di incontro tra Putin e Zelensky devono restare il più possibile riservate.
PUTIN BERGOGLIO
Non è un caso che sia da Kiev che da Mosca abbiano negato l’esistenza di una trattativa. D’altronde, lo stesso viaggio del Pontefice in Ungheria, a casa dell’euro-puzzone Orban, non aveva ricevuto l’enfasi della visita diplomatica alla ricerca della pace. Anzi, molti non avevano colto il legame tra il summit a Budapest e il lavorìo sottotraccia con il premier ungherese, che è il leader europeo più vicino a Putin.
A conferma delle silenti trattative finalizzate al cessate il fuoco c’è stato anche l’incontro tra Bergoglio e il metropolita ortodosso Antonij di Volokolamsk, successore di Hilarion come ministro degli esteri del patriarca di Mosca, Kirill.
VLADIMIR PUTIN E IL PATRIARCA KIRILL
I faccia a faccia tra personalità religiose possono sembrare ininfluenti rispetto alla politica delle cancellerie internazionali, ma la Chiesa ortodossa, in Russia, esercita una enorme forza politica, e un’influenza non irrilevante anche sullo stesso Cremlino. E una iniziativa finalizzata alla pace con i vertici ortodossi può essere uno sprone, per Putin, a cercare una mediazione.
Il secondo punto di pressione su “Mad Vlad” è arrivato da Cina e India, che per la prima volta dall’inizio della guerra hanno votato una risoluzione delle Nazioni Unite che parla esplicitamente di “aggressione” da parte della Federazione russa in Ucraina. Pechino e Nuova Delhi sono partner di cui Putin non può più fare a meno, soprattutto dal punto di vista economico, dunque una loro presa di posizione può condizionare - e molto - le sue decisioni.
PUTIN - MODI - XI JINPING
Cosa prevede la “missione” di pace di Papa Francesco? È incardinata intorno a tre passaggi.
Il primo: il ritorno a casa dei bambini ucraini deportati in Russia.
Il secondo: l’individuazione di un mediatore, che potrebbe essere l’Onu, idea che a Putin non dispiacerebbe (lo Zar non vuole un singolo Paese a gestire le trattative).
Il terzo: un passo indietro, sia di Putin, che di Zelensky, nelle rispettive rivendicazioni territoriali.
PAPA BERGOGLIO E VLADIMIR PUTIN
2. “LA PACE SI FA SEMPRE APRENDO CANALI” - PAPA FRANCESCO E LA DIPLOMAZIA VATICANA STANNO LAVORANDO A UNA “MISSIONE” PER CERCARE ALMENO IL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA - ALLA VIGILIA DELLA PARTENZA PER BUDAPEST, BERGOGLIO AVEVA RICEVUTO IL PREMIER UCRAINO DENYS SHMYHAL E, IN UNGHERIA, HA ESORTATO L’EUROPA AD AVERE UN “RUOLO” AUTONOMO NELLA RICERCA DELLA PACE (A WASHINGTON SARANNO FISCHIATE LE ORECCHIE A QUALCUNO…) - IL SALUTO DEL PAPA AL METROPOLITA ANTONIJ, "MINISTRO DEGLI ESTERI" DEL PATRIARCA KIRILL...
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viktor orban con bergogllio VIKTOR ORBAN PAPA FRANCESCO