DAGOREPORT
GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN
Il primo febbraio si terrà un Consiglio europeo per discutere dei finanziamenti da riconoscere all’Ucraina per affrontare il conflitto in corso contro la Russia. Si tratta di quei soldi su cui l’Ungheria ha minacciato di mettere il veto.
Il presidente uscente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel, al suo ultimo vertice in carica (ha già annunciato che si candiderà alle elezioni europee) ha chiamato Giorgia Meloni, chiedendole un intervento di moral suasion sul suo “amico” Viktor Orban: convincilo a non opporsi e dire sì.
Ma visto che prevenire è meglio che curare, gli alti papaveri di Bruxelles tengono una cartuccia di riserva: in una risoluzione, approvata a larga maggioranza, il Parlamento europeo, condannando i comportamenti del governo ungherese, minaccia di ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Ue se la commissione sbloccherà i fondi destinati a Budapest. Si tratta di oltre 20 miliardi di euro tra fondi di coesione e Pnrr.
charles michel e giorgia meloni alla conferenza internazionale sulle migrazioni
Come scrive Euronews, “secondo la presidente della Commissione europea Usrula von der Leyen, lo sblocco parziale dei fondi per l'Ungheria è giustificato, ma i restanti 20 miliardi di euro sono subordinati a riforme volte ad affrontare i conflitti di interessi, proteggere i diritti delle persone LGBTQ e garantire l’accesso all’asilo per le persone migranti.
Il governo di Viktor Orbán chiede l'esborso integrale, legando le sue richieste al suo consenso su altre decisioni, come gli aiuti all'Ucraina. L'Unione europea, secondo molti i parlamentari, non deve cedere al ricatto”.
Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe
Sul tavolo, insomma, ci sono due bei pistoloni: il primo, di Orban, che minaccia l’Ue di bloccare gli aiuti a Kiev, il secondo di Bruxelles, che potrebbe bloccare al leader ungherese il “bancomat” tramite cui può perseguire le sue politiche economiche populiste.
Nel frattempo il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, si è a lungo confrontato con gli sherpa francesi e tedeschi sul Mes, anche in vista del prossimo meeting del 23 febbraio prossimo.
La conclusione a cui sono arrivati è che il Meccanismo di stabilità, così come è stato approvato da tutti i Paesi tranne l’Italia, non può essere ridiscusso. Ci vorrebbe troppo tempo, lasciando scoperte le banche del continente dall’ombrello fornito dal Fondo riformato.
MES KETA - MEME BY EMILIANO CARLI
Sull’ipotesi di un Mes a 19 paesi, escludendo quindi solo l’Italia, ci sarebbero i margini legali per procedere, ma il principale ostacolo è politico: chi si prende la responsabilità di lasciare l’Italia fuori da una protezione europea, sia sui titoli di Stato che sulle banche? La mancata ratifica resta un’arma in mano agli Europoteri da puntare contro l’Italia.
giorgia meloni emmanuel macron meme by edoardo baraldi GIORGIA MELONI - VIGNETTA DI MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES DECIMA MES - MEME BY EMILIANO CARLI
Gilles Roth Paschal Donohoe Pierre Gramegna e Giancarlo Giorgetti
CHARLES MICHEL E GIORGIA MELONI
meloni orban GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN meloni orban
meloni orban
charles michel giorgia meloni 1
Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe
s-fascio tutto io - poster by macondo