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    DAGOREPORT – PER FORTUNA CHE C’È IL PREMIO VELTRONI-CAMPIELLO A TRACCIARE IL SOLCO DELLA LETTERATURA: COSA C’È DI MEGLIO DI UN LIBRO SCRITTO DA BENEDETTA TOBAGI, FIGLIA DI UNA VITTIMA DEL TERRORISMO, EDITO DA EINAUDI, CHE PARLA DELLE DONNE PARTIGIANE? – OGGI, PER OTTENERE QUALCHE SUCCESSO LETTERARIO, C’È BISOGNO DI MORIRE: NEL CASO DELLA TOBAGI, LA MORTE È QUELLA DEL PADRE. MA DURANTE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE, SONO STATE RICORDATE MICHELA MURGIA E ADA D’ADAMO…


     
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    benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023 benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023

    Per fortuna che c’è il Premio Veltroni-Campiello a tracciare il solco della letteratura: fatta la cinquina sai già che il libro più pensato e con miglior qualità arriverà ultimo e quello più conformista e mainstream arriverà primo. Cosa ci può essere di meglio di un libro scritto dalla figlia di una vittima del terrorismo, edito da Einaudi, che parla delle donne partigiane? 

     

    Ci poteva essere solo un libro scritto dalla figlia di una vittima del terrorismo, edito da Einaudi, che parla delle donne lesbiche partigiane, ma nessuno lo ha scritto. O, forse, di una partigiana di colore, ma nessuno lo ha scritto. E quindi bisogna accontentarsi di quello di Benedetta Tobagi, che non è nemmeno un romanzo, ma un quasi saggio – ma di libri sulle partigiane già ce ne sono su fonti ben più attendibili.

     

    benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023 benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023

    Oggi, per ottenere qualche successo letterario, c’è bisogno di morire, questo è chiaro: nel caso della Tobagi la morte è quella del padre, ma durante la cerimonia di premiazione il Campiello ha ricordato altre due scrittrici, donne ovviamente, e scrittrici in quanto defunte: Michela Murgia (ça va sans dire) e Ada D’Adamo, morta il l’1 aprile 2023 che, come si legge nelle cronache “non poteva vincere perché il regolamento del Campiello prevede che il vincitore sia vivente”; quindi abbiamo dovuto accontentarci della Tobagi, morta per via patrilineare. 

     

    La giuria dei 300 lettori era composta al 57% da donne – che poi sono quelle che leggono di più – quindi va così e buonanotte, con i soliti commenti di giornaliste prêt-à-porter su un libro che sottrae le donne dai (vituperati, s’intende) ruoli “tradizionali di mogli, madri e figlie” - che poi, se una non è figlia di qualcuno vuol dire che non può essere venuta al mondo, quindi lasciamo perdere. 

     

    foto di michela murgia foto di michela murgia

    Le patrie lettere, oggi, sono questa roba qui: se Patrik Zaki scrive (in arabo e poi tradotto perché non sa l’italiano) le sue memorie dal carcere diventa immediatamente Gramsci. Sembra che la letteratura sia una funzione terza (ed ultima) di un autore: prima viene l’adesione all’amichettismo di sinistra, poi una storia tragica – vera o a scoppio ritardato come quelle di Michela Marzano – che ispiri un po’ di sentimento mainstream quindi scrivere un testo che gli editor mettono a punto per un premio stile Campiello.

    benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023 benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023 benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023 benedetta tobagi - vincitrice del premio campiello 2023 WALTER VELTRONI PREMIO CAMPIELLO WALTER VELTRONI PREMIO CAMPIELLO ADA D ADAMO ADA D ADAMO MICHELA MURGIA MICHELA MURGIA premiazione campiello 2023 premiazione campiello 2023

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