nikki haley south carolina
DAGOREPORT
Nikki Haley continua a perdere ma non si fermerà. L’ex governatrice della South Carolina, umiliata da Donald Trump anche nel suo Stato (è finita 59,8% a 39,5%), dopo la bruciante sconfitta è volata in Michigan per prepararsi a una nuova batosta. Perché non molla e si evita altre figuracce?
Haley sa bene che sarà impossibile contendere la nomination al tycoon, ma ha abbastanza soldi per arrivare al Super Tuesday (martedì 5 marzo, quando si vota in 16 stati): nonostante la famiglia Koch l’abbia scaricata “negli ultimi tre mesi del 2023 Haley ha superato Trump nella raccolta fondi con 24 milioni di dollari contro 19. A gennaio, ha incassato 16,5 milioni, contro 8,8 di Trump”, come scrive Viviana Mazza sul “Corriere della Sera”. Insomma, può andare avanti tranquilla ancora per un po’.
donald trump south carolina
L’ex ambasciatrice presso le Nazione Unite è sostenuta dalla gran parte del vecchio GOP, l’ala neocon che fu di Bush e che è stata tramortita da Trump: il loro obiettivo è portare Nikki Haley fino alla convention. Non si sa mai: magari arriva qualche condanna a mettere i bastoni tra le ruote dorate del tycoon.
Quel che è evidente è che Nikki Haley piace molto all’establishment, ma poco o nulla alla base, ormai completamente trumpizzata, del partito.
E infatti, tra i democratici c’è chi sospetta che i repubblicani che votano per l’ex governatrice del South Carolina, una volta finita nel cesso la nomination, a novembre dirottino i loro consensi addirittura su Joe Biden. Meglio quel vecchio rimba che un golpista come Trump. Secondo i dati dell’Associated Press, almeno un elettore su cinque del partito potrebbe non votare per il puzzone a novembre.
joe biden
Da qui alla fanta-politica, è un attimo. Gli americani sono talmente divisi e nel panico che qualcuno, tra le stanze dei bottoni di Washington D.C., si spinge a immaginare l’inimmaginabile: un ticket Biden-Haley, con la cazzuta Nikki a inaugurare un quadriennio di larghe intese per salvare la democrazia. Scenari inimmaginabili, ma con cui prenderebbero due piccioni con una fava: far fuori Trumpone e liberare i democratici da un’altra sventura: la vice Kamala Harris
2. HALEY È GIÀ A DETROIT E NON VUOLE MOLLARE MA ADESSO PERDE IL FINANZIATORE PRINCIPALE
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
JOE BIDEN E KAMALA HARRIS
Spesso, quando un candidato presidenziale perde nelle primarie in South Carolina, si ritira e torna a casa, perché dal 1980 (con l’eccezione di Newt Gingrich) chi vince in questo Stato vince la nomination repubblicana. La sconfitta di Nikki Haley in South Carolina, dopo quelle in Iowa, New Hampshire, Nevada e le Isole Vergini, è ancora più cocente perché è lo Stato di cui è stata governatrice. Ha perso anche a Bamberg (637 voti per Trump, 344 per lei), contea che nelle elezioni generali voterà per Biden e dov’è nata 52 anni fa da immigrati indiani.
CHARLES KOCH
[…] Nikki Haley non è tornata a casa, nella benestante isola di Kiawah Island, vicino Charleston, dove vive adesso e dove sabato al seggio ha accompagnato la mamma 87enne in sedia a rotelle. Invece, è volata in Michigan, tappa delle primarie di domani, e nei prossimi giorni terrà comizi in North Carolina, Virginia, Minnesota, Colorado, Utah, Massachusetts, alcuni dei 16 Stati che votano il 5 marzo nel cosiddetto Super Tuesday. Ha già investito milioni in spot televisivi.
Dopo l’annuncio dei risultati nel suo Stato, Haley non aveva il tono vittorioso di quando arrivò seconda in New Hampshire un mese fa, ma era determinata: «Oggi non è la fine della nostra storia». Ha parlato del «dovere» di offrire una «vera scelta» anziché «un’elezione in stile sovietico».
Nikki Haley - Kiawah Island, South Carolina
Ma non ha indicato cosa farà dopo il Super Tuesday, un segnale che la sua campagna a quel punto potrebbe volgere alla fine. A suggerirlo sono anche le sue prospettive nei prossimi Stati. Anche se dovesse vincere in Michigan, le regole dello Stato fanno sì che Trump otterrà buona parte dei delegati attraverso la convention statale.
E anche se 11 su 16 stati del Super Tuesday hanno primarie aperte o semiaperte e alcuni tendono a preferire moderati, i sondaggi in Vermont (Trump avanti di 30 punti) suggeriscono che Haley sia troppo moderata per la destra ma troppo conservatrice per i democratici del New England con le sue posizioni sull’aborto e le gaffe sulla Guerra civile.
TRUMP E NIKKI HALEY
Spesso le campagne finiscono quando la cassa si svuota. L’ex governatrice ha i soldi per continuare fino al Super Tuesday. Ma il suo principale finanziatore, il gruppo «Americans for Prosperity Action» di Charles Koch, […] ha annunciato ieri sera che non la finanzierà più. Il gruppo continua a sostenere che è lei la candidata migliore per battere Biden, ma sposta i soldi su altre battaglie che può vincere, al Congresso.
Negli ultimi tre mesi del 2023 Haley ha superato Trump nella raccolta fondi con 24 milioni di dollari contro 19. A gennaio, ha incassato 16,5 milioni, contro 8,8 di Trump, che è infuriato e ha minacciato di «bandire in modo permanente» i donatori repubblicani […]. Il magnate dei metalli Andy Sabin l’ha mollata, ma è arrivata una marea di offerte proprio in risposta a quelle minacce.
meme sul cane di joe biden pubblicato da trump
[…] In due giorni in California e Texas, a febbraio, Nikki ha raccolto 1,7 milioni: un terzo dei donatori invitati ad una raccolta fondi dal venture capitalist di Silicon Valley Tim Draper erano democratici. Lo è anche Reid Hoffman, co-fondatore di Linkedin, che però ha smesso di finanziarla dopo il New Hampshire. Altri hanno continuato […] perché la considerano una «polizza di assicurazione» nel caso Trump venga condannato in tribunale o squalificato.
Nikki Haley ha ancora risorse proprie (milioni guadagnati con conferenze e consulenze, frutto paradossalmente dei contatti creati grazie a Trump che la nominò ambasciatrice all’Onu) e avrebbe raccolto un milione di dollari nelle ultime 24 ore, ma a meno di sorprese la fine della corsa si avvicina.
3. IL TRIONFO (ANNUNCIATO) DI TRUMP «JOE BIDEN, VIA: SEI LICENZIATO»
Estratto dell’articolo di V. Ma. per il “Corriere della Sera”
TRUMP E NIKKI HALEY
Appena un minuto dopo la chiusura dei seggi, alle 7.01 di sera gli invitati al «party della vittoria» di Donald Trump urlano di gioia e sollevano i cartelli «Licenziate Biden» perché l’ Associated Press ha già annunciato che il loro candidato ha conquistato la South Carolina nelle primarie repubblicane. Nella sala da ballo risuonano le note di «This is a Man’s World» di James Brown — figlio di questo Stato, come ne è figlia (ed ex governatrice) la rivale sconfitta da Trump, Nikki Haley.
Un altro minuto e Trump è sul palco, circondato da quasi tutta la leadership del partito in South Carolina. Non nomina nemmeno Nikki Haley: dopo averla battuta in New Hampshire un mese fa, l’aveva criticata furiosamente perché non voleva arrendersi. Ora invece l’ex presidente dichiara che «il partito repubblicano non è mai stato così unito» e parla delle elezioni generali del 5 novembre, «la data più importante, forse, nella Storia del nostro Paese». Parla di Biden: «Joe, sei licenziato. Se solo potessimo farlo più in fretta». Poi in una intervista a Fox News , afferma: «Non sono sicuro che Haley sia davvero in corsa, perché sto vincendo con numeri record in uno Stato dopo l’altro».
donald trump south carolina
Quando i 755 mila voti verranno contati, viene annunciato che Trump ha ottenuto il 59,8% e Haley il 39,5%. Lei aspetterà di analizzare i risultati prima di parlare ai suoi sostenitori in un hotel di Charleston, città dove l’80% ha votato per lei, ma è solo uno di tre distretti dello Stato ad averlo fatto.
[…] La sua netta sconfitta è una conferma tanto del potere di Trump sul partito quanto del ripudio dell’ex governatrice da parte di chi la conosce meglio. Nella contea di Union, nei boschi nel nord dello Stato, per esempio, Trump ha vinto con l’85% dei voti. Da governatrice Haley ha portato qui una fabbrica della Bmw, ma tanti la vedono come parte di un trend più ampio che conduce all’arrivo di gente dal nord degli Stati Uniti e all’aumento dei prezzi: chi ha vissuto in South Carolina per generazioni non può più permetterselo.
NIKKI HALEY - PRIMARIE REPUBBLICANE IN NEVADA
[…] Ma Trump ha un punto debole: gli elettori che credono che il presidente Biden abbia vinto in modo legittimo nel 2020 e che non vogliono un presidente condannato in tribunale. La stragrande maggioranza di chi la pensa così sta con Haley, ma si tratta solo di un terzo dell’elettorato che votava nelle primarie di ieri.
Il 40% dei voti ottenuti da Nikki Haley potrebbe essere un campanello d’allarme per Trump in vista delle elezioni generali. Anche se erano primarie aperte in cui potevano votare i democratici, ci sono anche repubblicani moderati […] che rifiutano Trump: secondo l’ Associated Press , un elettore del partito su cinque potrebbe non votarlo a novembre. […]
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