DAGOREPORT
emma dante
Altro che il costituzionalista Michele Ainis (“La cura”)! Per spiegare cosa vuol dire partire in “posizione di vantaggio” nella vita ci vuole un altro tipo di intellettuale. Ci voleva la regista più engagé del teatro italiano, la regista che ha trasformato Carmen in una vittima della religione cattolica, la femminista militante del teatro a chiarire gli avvantaggiati nell’epoca della cultura woke.
Leggiamo il tweet di Emma Dante di ricerca lavoro: “Di fronte alla grande di lavoro” (beata lei), “cerchiamo assistente alle regie liriche che possa affiancarmi ad alcuni progetti futuri per lasciare Federico Gagliardi, mio eccellente assistente, un tempo da dedicare ai suoi progetti…è necessaria la conoscenza dell’inglese e se possibile anche del francese” (e fin qui…). Finale: “Se siete interessati scrivetemi in privato. Chi è donna o gay è avvantaggiato anche se l’appello è rivolto pure ai maschi”. Bene, evviva, finalmente chiarezza.
emma dante e la proposta di lavoro per donne e gay 1
Due gli aspetti: il mondo LGBTQ+ e femminista è oggi avvantaggiato in dei lavori più qualificati della comunicazione, facchino, arte, cultura ecc… Due: dal messaggio sembra che esistano i gay e i maschi, cioè che siano due generi diversi. Evidentemente Dante ritiene che i gay non siano maschi o viceversa. Oppure che con la parola gay Dante intenda solo le femmine non eterosessuali. Insomma, non queer di tutto il mondo unitevi! Unitevi nella lotta contro l’esclusione dai lavori più fighi che oggi vi sono preclusi. Come vi ricorda una delle più ideologiche (e sostenute dalla stampa) registe liriche.
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