Dagoreport
VLADIMIR PUTIN E EVGENIJ PRIGOZHIN - VIGNETTA
Putin è in difficoltà, il suo sistema di potere non è più solido come un tempo. Le ripercussioni della guerra in Ucraina, che doveva essere chiusa in cinque giorni e invece va avanti da un anno e mezzo, stanno logorando l’economia russa e l’iniziale accondiscendenza degli oligarchi, abituati a girare il mondo e a vivere da nababbi spiaggiati nei resort d’Occidente.
Dopo il tentato “golpetto” da parte dei mercenari del gruppo Wagner, tra il 23 e 24 giugno (probabilmente “foraggiato” proprio dagli oligarchi scontenti per la piega presa dall’”operazione militare speciale”), sembrava che il destino di Prigozhin fosse segnato.
prigozhin minaccia putin
I media lo davano fuggiasco in Bielorussia, rinchiuso in un hotel senza finestre. Una specie di “dead man walking” destinato, di lì a poco, a essere eliminato dai servizi segreti russi. In realtà l’ex “cuoco di Putin” non ha abbracciato la vita del fuggiasco né sembra aver perso lo smalto di un tempo.
Grazie allo scoop di “Liberation” abbiamo appreso che il 29 giugno, cioè cinque giorni dopo la marcia verso Mosca della colonna armata della Wagner, Putin è stato costretto ad accogliere Prigozhin al Cremlino, bollato poco prima come “traditore”. Affiancato dal generale Viktor Zolotov a capo della Guardia nazionale Rosgvardia e dal capo dell'intelligence estera Sergej Naryshkin, “Mad Vlad” ha dovuto subìre l’onta di concedere tre ore di incontro a Prigozhin, scortato da 35 alti ufficiali della sua brigata.
vladimir putin parla alla nazione dopo il colpo di stato di prigozhin
Il faccia a faccia, che il Cremlino ha provato a tenere nascosto per evitare lo sputtanamento globale (infatti il 29 giugno, giorno dell’incontro, il portavoce Peskov sosteneva che nessuno sapesse dove fosse Prigozhin), è stato “imposto” a Putin da due amare considerazioni: 1) senza il gruppo Wagner, i cui contingenti dislocati dall’Africa al Medioriente hanno mostrato tutta la loro crudele “efficienza”, non ci sarebbe più nessuno a difendere gli interessi russi nel mondo 2) tutti i vertici della Brigata hanno confermato assoluta lealtà a Prigozhin: nessuno lo ha abbandonato dopo il tentato golpe, visto che paga bene e ha mostrato risolutezza nel difendere i “suoi”.
LA RIVOLTA DI PRIGOZHIN - IL PERCORSO DELLA WAGNER VERSO MOSCA
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