DAGOREPORT
MEGLIO FIGLI UNICI CHE FRATELLI DITALIA - MEME
Sta fragorosamente implodendo la cannibalizzazione del governo da parte del Campo Hobbit di Fratelli d’Italia, con Lega e Forza Italia sbattuti in cucina a lavare piatti.
Da una parte entra a gamba tesa Matteo Salvini che pretende, come da accordo consumato in un ristorante di Bolgheri in cambio del via libera alla scellerata tassa sugli extra profitti bancari, l'approvazione dell'Autonomia differenziata entro Pasqua 2024; altrimenti, cara Giorgia, il tuo agognato premierato te lo metti in quel posto.
Dall’altra, arrivano i berlusconiani vogliosi di piantare la loro bandiera nell’agenda del Campo Hobbit della Meloni: “La riforma della giustizia deve viaggiare insieme al premierato. No a figli e figliastri sulle riforme”. E dato che la ‘’madre di tutte le riforme’’, si appresta ad essere incardinata in Commissione Affari Costituzionali del Senato, la separazione delle carriere è passata inevitabilmente in secondo piano. Il Guardasigilli Carlo Nordio, dopo l’altolà della premier Giorgia Meloni, avverte: “Prima si fa il premierato, e solo dopo si passa alla giustizia”.
giorgia meloni
Insomma, ‘sta riforma costituzionale non la vuole né la Lega né Forza Italia. Il buffo (o il tragico) è che il premierato non è altro che il solito ‘’mezzo di distrazione di massa’’ ostentato dalla Ducetta per coprire il vero problema che affligge il governo del paese: la crisi economica. E la legge finanziaria sta lì a dimostrazione dell’impotenza politica dell’esecutivo destra-destra-centro.
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
Per non parlare poi del vicolo cieco in cui è finita “Io so’ Giorgia e voi non siete un cazzo” con l’Unione Europea, tra Mes, Pnrr e Patto di Stabilità. E se, dopo le elezioni del giugno 2024, i Fratellini d’Italia non voteranno la ‘’maggioranza Ursula” (Ppe, liberali e socialisti), non otterranno un commissario europeo di peso, come riuscì al Governo Conte, nel 2019, innalzando “Saponetta” Gentiloni sulla poltrona nevralgica di commissario all’economia.
giorgia meloni e guido crosetto con il cappello degli alpini a udine
Finora la cultura di governo sfoggiata da Meloni e camerati è quella di sollevare un polverone dopo l’altro. Vedi quel povero cristo di Crosetto che, da ex democristiano liberale si presta maggiormente a fare il ventriloquo della Regina della Garbatella, che spiffera al “Corrierino di Giorgia” fantomatici complotti giudiziari anti-governativi.
Per la verità all’ex compagna di Giambruno dei guai della Santadeché frega niente. Al Forum sul turismo a Baveno, sul lago Maggiore, la Pitonessa aspettava con gli zigomi in fermento l’arrivo di Giorgia Meloni. E invece la premier si è ben guardata dal “blindarla” con la sua presenza ed è rimasta a Roma: si è limitata a inviare un video-messaggio generico. (Ovviamente era presente il sodale La Russa).
scazzo maurizio gasparri, daniela santanche' e francesco magnani 4
Idem con patate per Maurizio ‘’Cyber’’ Gasparri alle prese con l’inchiesta di “Report”. Una volta sollevato dal ruolo istituzionale di vice presidente del Senato e traslocato di corsa alla poltrona di capogruppo di Palazzo Madama, l’eventuale sgombro non porterà alcun problema.
IGNAZIO LA RUSSA - GIORGIA MELONI - MAURIZIO GASPARRI
Meloni non può invece fregarsene del caso La Russa, che è in mano alla Procura più combattiva d’Italia, quella di Milano. Le indagini sul figlio discolo Leonardo Apache e le sue amicizie pericolose proseguono e se per caso o per caos dovessero coinvolgere l’antico mentore dell’ascesa di Giorgia, ‘Gnazio non può essere spostato come un Gasparri qualsiasi, essendo stato eletto dall’assemblea dei senatori.
giorgia meloni e ignazio la russa