Renato Farina per Libero Quotidiano
GIANNI PIERO
Dopo i finti ciechi, siamo ai falsi gay. In Italia siamo specialisti in furbizia. I secondi però sono più astuti dei primi. Infatti i simulatori di invalidità, rubano il vitalizio ai pensionati perbene e commettono una truffa, dunque se li beccano incorrono nei rigori (si fa per dire) della legge. I secondi invece hanno l' autorizzazione del codice, e - oltre a vari benefici - godranno in caso di vedovanza della pensione di reversibilità.
Sgraffigneranno il conquibus dall' Inps e nessuno può dir nulla. Il rischio è che i falsi ciechi traghettino la loro finzione a scopo di lucro nella botte di ferro della Cirinnà. Non è difficile.
Vedi Schio.
Si è realizzato appunto a Schio - come raccontato ieri da Libero - il primo caso conclamato di tempesta normativa perfetta. Quando cioè l' applicazione precisa, pedante, ineccepibile della legge equivale a una mazzata sulla nuca alla volontà del Parlamento, allo stravolgimento dei suoi fini dichiarati, e a un salasso potenzialmente pauroso per le casse della previdenza sociale, dove ciascun lavoratore ha versato il suo obolo pensando di garantire una vecchiaia serena a sé e al coniuge, e non ad un nugolo di potenziali profittatori.
cirinna' manifestazione
È successo - riepilogo - che due amici hanno celebrato il rito laico delle nozze omosessuali, senza avere alcuna intenzione di praticare il talamo, semplicemente perché non sono gay. Resisteranno facilmente, dicono, alla tentazione di cadere l' uno nel letto dell' altro, senza che questo inibisca loro alcun diritto. Infatti la legge -pur essendo stata intesa come santificazione di quello che state pensando - non pretende di frugare tra le lenzuola.
Anzi, lo fa, ma all' incontrario: non stabilisce l' obbligo di fedeltà. Per il resto, è una strada spalmata di burro, dove si fruisce di un sacco di diritti e non si è gravati di alcun dovere, neppure quello coniugale o simili. Basta la coabitazione.
Si fa una dichiarazione all' anagrafe ed è fatta.
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Nel caso delle unioni omosessuali, per evitare accuse di omofobia, non si è stabilito alcun tipo di verifica. E così, alè. Via verso una forma di assistenza magari meritevole e generosa ma finanziata da denari destinati ad altro. La reversibilità era stata pensata per sovvenire alle necessità della donna sopravvissuta e senza risorse perché dedicatasi alla cura della famiglia, dei figli e degli anziani. Era una assicurazione che stava nei patti. Questa reversibilità tra amici gay o meno cosa c' entra? Un tubo.
E chi paga è l' Inps, come sempre. Pantalone nel caso ha la faccia non del ricco ma dell' operaio, dell' impiegato. (Si noti, la legge che regola le unioni omosex ha capitoli dedicati anche alle coppie di fatto etero: ma non vi si prevede né quota di eredità legittima né reversibilità).
NOZZE GAY
Naturalmente gli amici di Schio hanno valide ragioni per stabilire tra loro un patto di mutualità. Anzi, è una bella cosa, ma non per chi deve pagarne il conto. A questo punto, proporrei da sedicente cattolico una splendida idea ai vedovi e alle vedove, o alle zitelle e ai marelli (chiamansi così i celibi maturi). Adottate se anziani maschi un giovane certosino povero, e se signore attempate una monaca di clausura magari ancora postulante. Equivale a dichiararsi gay e lesbiche? Forse.
Ma chi siamo noi per giudicare? Una parrocchia potrebbe stabilire una sorta di volontariato para-matrimoniale, gemellandosi con conventi di clarisse e di trappisti. Qualche esercizio spirituale allo stesso indirizzo e via, mutuo scambio di orazioni e certezza futura di reversibilità. Ci sarebbero anche più vocazioni, e viva la Cirinnà.
GIANNI PIERO 9