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    DAJE DE CEMENTO - SUPERBONUS AL 110% PER LE RISTRUTTURAZIONI ECOLOGICHE: DA OGGI È IN VIGORE (MA NON ANCORA DEFINITIVO) IL DECRETO CHE PERMETTE DI DETRARRE PIÙ DI QUANTO SI SPENDE. ECCO I LIMITI DI SPESA, COME CEDERE IL CREDITO ALLE BANCHE PER AVERE I SOLDI SUBITO E COSA SI PUÒ FARE - VALE ANCHE PER VILLETTE E SECONDE CASE, INCENTIVO ANCHE PER CHI VUOLE DEMOLIRE E RICOSTRUIRE


     
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    1. SUPERBONUS, NUOVI TETTI DI SPESA I PALETTI PER CEDERE IL CREDITO

    Marco Mobili per ''Il Sole 24 Ore''

     

     

    È in vigore da oggi il superbonus del 110% per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici e, per una strana coincidenza, proprio oggi la commissione Bilancio della Camera mette al voto le prime correzioni alla maxi agevolazione.

     

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    Come già anticipato su queste pagine tra i correttivi oggi al voto ci sono: la riduzione dei massimali di spesa per il cappotto termico, differenziati in base al tipo di edificio; la possibilità di usare il superbonus energetico per due case, oltre i lavori condominiali, senza limiti tra prima e seconda casa, nonché per le unità site all' interno di edifici plurifamiliari indipendenti con uno o più accessi autonomi dall' esterno: in sintesi le villette a schiera; la possibilità che l' intervento di cambio della caldaia si applichi anche agli impianti a collettore solare e l' estensione ai lavori per la sostituzione della canna fumaria collettiva esistente; per gli immobili vincolati da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali si prevede che la detrazione del 110% spetti a tutti gli interventi di efficientamento a prescindere dall' obbligo di intervenire sul cappotto termico o sulla sostituzione della caldaia, nel rispetto comunque del requisito del miglioramento di almeno due classi energetiche dell' intero edificio.

     

    Ci sono poi l' estensione del superbonus agli edifici del terzo settore, la possibilità di vedersi riconoscere il 110% su opere di abbattimento e ricostruzione degli edifici e il prolungamento al 30 giugno 2022 per gli Iacp. L' emendamento riformulato dal Governo sposta il termine entro cui le Entrate devono emanare il provvedimento attuativo: i 30 giorni decorrono dall' entrata in vigore della legge di conversione del Dl (entro il 18 luglio).

     

    I nuovi tetti di spesa Per gli interventi di coibentazione si passa dagli attuali 60mila euro ad unità abitativa a tre fasce di limiti di spesa: 50mila per gli edifici unifamiliari, 40mila per gli immobili da due a otto unità abitative e 30mila euro per gli edifici con più di otto unità. Stesso meccanismo per la sostituzione di impianti di riscaldamento e raffrescamento a condensazione con impianti a pompa di calore: il limite indicato dall' emendamento è di 20mila euro ad unità abitativa negli edifici fino a otto unità e di 15mila per gli edifici con più di otto. Resta a 30mila euro il tetto di spesa per sostituire la caldaia in abbinata all' installazione di impianti fotovoltaici, dove viene aggiunta la possibilità di inserire impianti di microcogenarazione a collettori solari o impianti a biomassa con classe di qualità a 5 stelle. Per questi ultimi, precisa il correttivo, il bonus spetta solo in caso di sostituzione di altri impianti a biomassa.

     

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    La cessione del credito Tra le novità in arrivo oggi al decreto Rilancio alcune precisazioni sulla cessione dei crediti d' imposta sia legati a ristrutturazioni, sismabonus ed efficientamento energetico, sia legati ai bonus cosiddetti Covid-19. In primis viene precisato che il tax credit è pari alla detrazione originariamente spettante a prescindere dallo sconto applicato. Lo sconto in fattura, inoltre, può essere applicato da più fornitori che concorrono ai lavori.

     

    Arriva una chiusura sulla trasformazione della detrazione in credito d' imposta, che - si dice - scatterà solo nel caso di cessione ad altri soggetti.

    Quindi, chi vuole usare direttamente il bonus dovrà spenderlo solo come detrazione Irpef e Ires, ma non in compensazione con altri tributi.

     

    Inoltre, l' opzione per la cessione o lo sconto in fattura può essere effettuata anche attraverso un intermediario (più lavoro e opportunità per i professionisti) e che tale opzione può avvenire anche in fase di avanzamento lavori e nel limite di due volte.

    Infine per l' utilizzo dei crediti ceduti viene eliminato il limite alle compensazioni in caso di debiti iscritti a ruolo superiori a 1.500 euro.

     

     

    2. EDILIZIA: PER DEMOLIRE E RICOSTRUIRE MENO VINCOLI E BONUS AL 110%

    Giorgio Santilli per ''Il Sole 24 Ore''

     

    Tenta il decollo l' accoppiata di rigenerazione urbana e demolizione/ricostruzione, il disegno di riqualificazione di città e periferie più volte annunciato e bloccato da anni. Se il decreto legge semplificazioni manterrà le promesse contenute nella prima bozza messa a punto a Palazzo Chigi dal segretario generale Roberto Chieppa, partirà un pacchetto di misure innovativo che andrà collegato alle notizie in arrivo dalla Camera (si veda l' articolo in pagina 2) sull' estensione del superbonus al 110% anche agli interventi di demolizione e ricostruzione. Un collegamento che non può essere casuale e che innalza il tema a livello di priorità strategica per il governo.

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    Il pacchetto contenuto nel Dl semplificazioni consentirà l' eliminazione di gran parte dei vincoli esistenti per gli interventi di demolizione e ricostruzione su sedime, volumetrie e sagoma che dovrebbero essere liberalizzate mentre resta solo l' obbligo di osservanza delle distanze legittimamente preesistenti. Inoltre sono previste la riduzione automatica del contributo di costruzione del 35% per questo genere di interventi e una conferenza di servizi semplificata per l' edilizia privata complessa e per gli interventi contenuti nei piani di rigenerazione urbana.

     

    C' è il tentativo di creare con il piano di rigenerazione urbana un contenitore che possa dare una configurazione sistematica e integrata ad azioni di risanamento di singoli stabili o di porzioni di quartiere o di città. Tanto più se potrà integrare o associare interventi (per esempio green, riqualificazione energetica, digitalizzazione)che godono a loro volta di agevolazioni e di corsie di autorizzazione veloci.

     

    La lettura del testo della norma consentirà di capire anche a chi spetti la proposta degli interventi e del piano e se si favorirà una sinergia fra pubblico e privato. Ci sono comunque le premesse per creare una cornice normativa che aiuti l' effettivo decollo di interventi capaci di compensare e integrare una strategia urbanistica più volte annunciata di "consumo zero del suolo".

     

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    È destinata a saltare invece, sull' onda della polemica nella maggioranza, la norma sul presunto condono edilizio che era in realtà la regolarizzazione amministrativa di pratiche ancora aperte di abusi condonati e l' abolizione del principio della doppia conformità. Oggi per avere dichiarazione di conformità di un edificio devi avere il rispetto per le previsioni urbanistiche attuali e per quelle dell' epoca in cui l' edificio è stato realizzato. La norma puntava a mantenere la sola conformità alle regole attuali per evitare - spiegano a Palazzo Chigi - che si debba abbattere un' opera che poi si possa legittimamente ricostruire.

     

    Questa semplificazione/regolarizzazione surrettizia si sarebbe avuta solo per opere interne e minori che non comportino il cosiddetto carico urbanistico. Il premier Giuseppe Conte ha difeso questa norma sostenendo che avrebbe eliminato un contenzioso relativo a «bagattelle» (è l' espressione contenuta nel testo diffuso alle forze di maggioranza da Palazzo Chigi).

     

    La norma è stata pesantemente attaccata prima dal leader dei Verdi, Angelo Bonelli, poi ieri dal sottosegretario all' Ambiente, il pd Roberto Morassut. Proprio la sua presa di posizione - assai autorevole considerando che è stato assessore all' Urbanistica di Roma nelle giunte Veltroni e relatore della legge sulla rigenerazione urbana - ha affossato definitivamente la norma.

     

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    «È una norma - ha scritto - molto insidiosa già proposta nel decreto Rilancio. Chi l' ha scritta non può non rendersi conto che essa è molto più grave di un condono. È una norma "ammazza suolo" in totale contrasto con l' obiettivo dichiarato di questo governo di limitare il consumo di suolo e perseguire l' obbiettivo del saldo zero entro il 2050. Con quella norma - ha continuato Morassut- sarà possibile ampliare (di fatto senza limite) i piani attuativi fino a ricomprendere immobili abusivi facendoli rientrare nei piani urbanistici. Credo debba essere stralciata, è tempo di Green New Deal non di condoni».

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