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    CINQUANTA SFUMATURE DI DAKOTA JOHNSON - L’ATTRICE E L’ULTIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA SCANDALO: "DA ATTIVISTA DEL MOVIMENTO ANTI MOLESTIE VI DICO CHE QUESTO FILM NON FA DANNI. INSEGNA ALLE DONNE A TROVARE LA LORO STRADA E AD AVERE PIÙ FIDUCIA IN SE STESSE” – POI PARLA DI CHRIS MARTIN E DI LUCA GUADAGNINO - VIDEO


     
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    dakota johnson dakota johnson

    Lorenzo Soria per La Stampa

     

    L’uscita nel 2015 di Cinquanta sfumature di grigio, primo film della trilogia tratta dai best-seller di E. L. James, venne accompagnata da grande attesa e dibattito: una storia erotica, imperniata attorno a pratiche sadomaso, che aveva saputo cogliere le fantasie sessuali di milioni di persone. L’ultimo film della serie, Cinquanta sfumature di Rosso, in uscita tra poche settimane per San Valentino, avrebbe dovuto essere un momento di trionfo. Ma in tre anni, il mondo è cambiato.

     

    Soprattutto negli ultimi sei mesi, da quando le rivelazioni sugli abusi di Harvey Weinstein e di altri protagonisti di Hollywood hanno scosso alle fondamenta il cinema e ogni settore produttivo. E ora il nuovo e ultimo capitolo sarà accompagnato da proteste, visto come un veicolo che normalizza l’abuso e che circonda di glamour la violenza domestica. 

     

    dakota johnson dakota johnson

    Al centro di tutto questo c’è una ragazza ventottenne, Dakota Johnson, l’Anastasia Steele del film accanto a Jamie Dornan. Potrebbe essere sulla difensiva, Dakota. Ma è figlia di Don Johnson e di Melanie Griffith. Antonio Banderas è il suo patrigno. Sua nonna è Tippi Hedren. E lei è una professionista. Tanto che la Johnson adesso è anche una delle attiviste del movimento Time’s Up. «Accuse infondate - sostiene. Anastasia insegna alle donne a trovare la loro strada e ad avere più fiducia in se stesse».  

     

    Dakota, come è cambiata in questi anni? E come è stata cambiata da Anastasia? 

    «Ho iniziato la trilogia che avevo 23 anni e non avevo mai fatto una scena di sesso o di nudità. Ero impaurita, ma era una storia che volevo raccontare. Mi sono esposta in molti modi, fisicamente ed emotivamente. Mi sono resa vulnerabile. Poi, col successo della serie, ho dovuto imparare a prendere le distanze dal mio personaggio, ricordarmi che ho ancora molta strada davanti. E spero che alla fine la gente si ricorderà che Anastasia è solo un personaggio, che non rispecchia la mia vita personale. Ci sono donne che vengono e mi ringraziamo per averle aiutate a sentirsi sessualmente liberate. Non devono ringraziare me, ma E. L. James. Io sono uno strumento. Non è un caso di vita che imita l’arte». 

    dakota johnson dakota johnson

     

    Nella vita reale, tuttavia, molte cose stanno cambiando, ad Hollywood ed altrove. Le recenti controversie hanno cambiato le strategie di uscita del film? 

    «Non posso parlare del marketing, non sono decisioni mie. Ma non penso che il mio personaggio o il film siano dannosi per come le donne vengono trattate nella nostra industria. Semmai, penso che la serie dia alle donne la forza di prendere l’iniziativa e di avere più fiducia in se stesse, nelle relazioni e nei posti di lavoro. La forza di essere trattate equamente. Anastasia nel film vive tutte queste esperienze. L’arte, la creatività e il cinema possono dare una grande mano nel cambiare le cose. E se posso fare qualunque cosa per sostenere il movimento e per aiutare ad ottenere questi scopi io ci sono». 

    jamie dornan e dakota johnson jamie dornan e dakota johnson

     

    Sente un diverso senso di solidarietà femminile?  

    «Sì, non è che prima ci fosse concorrenza e rivalità, ma ora ho fatto molte amicizie con donne che ho ammirato tutta la mia vita. Non abbiamo problemi a parlarci e ad essere oneste e aperte. Parliamo molto tra di noi, e questo è un valore che non si perderà». 

     

    Che tipo di uomo desidera? E come vanno le cose con Chris Martin, leader dei Coldplay?  

    «Come insegna il film, non c’è un solo tipo di amore. Quanto a me, voglio un uomo che mi rispetti e sostenga il mio lavoro quanto il suo. Per il resto, preferisco tenere queste cose private». 

     

    dakota johnson bendata dakota johnson bendata

    Dakota, c’è un altro uomo importante nella sua vita artistica: Luca Guadagnino, col quale ha fatto «A Bigger Splash» e ora il remake di «Suspiria»  

    «Con Luca ho avuto la relazione di lavoro più collaborativa della mia vita. Riesce a stimolare una parte diversa della mia creatività. E poi con lui ho passato così tanto tempo in Italia che ho imparato ad apprezzare il vostro Paese, a viverne la cultura e i costumi in modo più intimo. Mi sento fortunata per questo e vorrei che il mio italiano fosse migliore. La gente da voi discute e si agita, ma non c’è odio. Tutto nasce da amore e creatività. Dalla passione». 

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