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    CLORO AL CLERO - LA COMMISSIONE ISTITUITA PER INDAGARE SUGLI ABUSI NELLA CHIESA CATTOLICA IN AUSTRALIA SCODELLA DATI HORROR: DAL 1980 AL 2015, 4444 PERSONE SONO STATE VIOLENTATE DA SACERDOTI CATTOLICI - IL 40% DEI RELIGIOSI DELL'ORDINE “ST JOHN OF GOD BROTHERS” HA ABUSATO DI BAMBINI


     
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    Monica Coviello per http://www.vanityfair.it

     

    PEDOFILIA PEDOFILIA

    In 35 anni, dal 1980 al 2015, sono state 4444 le persone violentate da sacerdoti cattolici in Australia. Sette religiosi su cento sono accusati di avere abusato di bambini, dal 1950, per sei decenni. E l’età media delle presunte vittime è di 10,5 anni per le bambine e poco più di 11,5 per i ragazzi.

     

    Sono i dati diffusi lunedì dalla Royal Commission (istituita nel 2012 proprio per indagare sui presunti abusi sui bambini), che ha pubblicato i risultati delle indagini sulla crisi della chiesa cattolica.

     

    PEDOFILIA NELLA CHIESA PEDOFILIA NELLA CHIESA

    La percentuale dei preti responsabili di abusi, in alcune diocesi, arriva al 15%. Ad esempio nelle diocesi di Sale e Sandhurst in Victoria, Port Pirie in South Australia e Lismore e Wollongong in New South Wales. La situazione peggiore è quella dell’ordine religioso St John of God Brothers: si ritiene che il 40% dei religiosi abbia abusato di bambini.

     

    Il 22% dei Christian Brothers e il 20% dei Marist Brothers, entrambi ordini che gestiscono scuole, sono considerati presunti responsabili. Come più di un sacerdote su cinque della comunità benedettina New Norcia e il 17,2% dei membri del clero dell’ordine salesiano di Don Bosco.

     

    La stragrande maggioranza delle vittime era di sesso maschile. Quasi 1.900 responsabili sono stati identificati, ma altri 500 no. Trentadue su cento erano fratelli religiosi, il 30% erano sacerdoti, il 29% erano laici e il 5% erano religiose.

    PRETI PEDOFILI PRETI PEDOFILI

     

    «La Royal Commission sperava di capire quali sarebbero state le azioni intraprese in ogni caso - ha detto Gail Furness, responsabile della Commissione – ma la Santa Sede ha risposto, il primo luglio 2014, che non era “possibile né opportuno” fornire le informazioni richieste». E le risposte delle diocesi cattoliche e degli ordini in tutto il Paese sono state tristemente simili».

     

    «I bambini sono stati ignorati o, peggio, puniti. Le accuse non sono state esaminate. Sacerdoti e religiosi sono stati spostati. Le parrocchie o comunità a cui sono stati indirizzati non sapevano nulla del loro passato – ha aggiunto -. I documenti non sono stati conservati o sono stati distrutti. La segretezza ha prevalso».

     

    Francis Sullivan, responsabile del Church’s Truth, Justice and Healing Council, istituito per coordinare la risposta della chiesa a questa crisi, dopo la pubblicazione dell’indagine ha detto che questi dati «minano l'immagine e la credibilità del sacerdozio. Questi numeri sono scioccanti, sono tragici, sono indifendibili. E ognuno di questi dati rappresenta un bambino che ha sofferto per mano di qualcuno che avrebbe dovuto curarlo e proteggerlo».

     

    RIVELATI I FILE SUI PRETI PEDOFILI RIVELATI I FILE SUI PRETI PEDOFILI

    E ancora: «I dati sono un atto d'accusa ai sacerdoti e ai religiosi che hanno abusato di questi bambini. Si riflette anche sui capi della chiesa che, a volte, non sono riusciti ad affrontare i responsabili, a richiamarli all'ordine e a trattarli in conformità alla legge. Come cattolici, sprofondiamo dalla vergogna».

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