Marco Antonellis per Dagospia
LUIGI DI MAIO AL LIAN CLUB
Il vertice finale sul Def si è concluso stasera con Luigi di Maio che "canta vittoria" come lui stesso dice ma soprattutto si conclude giusto in tempo per avere le aperture dei Tg nazionali con una conferenza stampa senza domande da parte dei giornalisti. Il ministro Tria che si attardava con i giornalisti viene gentilmente ma fermamente portato via da Iva Garibaldi (portavoce di Matteo Salvini).
Subito dopo, passata poco più di un'ora dall'approvazione del Def, l'allegra brigata targata M5s, Di Maio in testa, è andata a festeggiare sul barcone sul Tevere del Lian Club: cena per tutti, parlamentari e ministri.
LUIGI DI MAIO AL LIAN CLUB
Tutti contenti? Si, almeno a parole. Anche se la serata del "balcone" e del "ce l'abbiamo fatta" appare lontanissima. "Abbiamo fatto bene a non metterci la faccia quella sera" spiegano fonti leghiste di governo. "C'è un solo numero al quale possiamo aggrapparci, quello del 2,4 nel rapporto deficit/Pil: ma solo nel 2019". Quindi andrà bene per consentire a Lega e 5Stelle di giocarsi al meglio la campagna elettorale per le europee. Poi, si vedrà.
Ma sempre ieri sera dall'entourage del leader 5Stelle trapelava che "Se per gli altri due anni, 2020 e 2021 non ci saranno i soldi allora sarà meglio andare al voto anzichè tirare a campare". Insomma, il fatto che i soldi ci siano solo per un anno vuol dire che l'intenzione è di passare poi all'incasso elettorale.
LUIGI DI MAIO AL LIAN CLUB
Cosa che stavolta non dispiace affatto nemmeno al Quirinale per rimescolare le carte in vista del 2022 quando il Parlamento sarà chiamato a sceglierne il nuovo inquilino: "Con Salvini e il Centrodestra a Palazzo Chigi dopo nuove elezioni i sovranisti non potranno chiedere anche il Colle che quindi andrà ad una figura di bilanciamento" spiegano ambienti istituzionali di alto rango.
Di sicuro è stata la vittoria del "grande mediatore" Giorgetti. Nel corso della serata sono stati in molti ad aver apprezzato l'importante ruolo di "raccordo" con il Colle svolto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Una mediazione favorita anche dall'ottimo rapporto tra il Sottosegretario e Daniele Cabras, uno dei consiglieri più ascoltati dal Presidente Mattarella, figlio di Paolo Cabras ex parlamentare Dc.
LUIGI DI MAIO AL LIAN CLUB
Tra i due, Cabras e Giorgetti, c'è un rapporto di grande stima consolidato in anni di attività parlamentare. Maliziosamente, Mario Monti, ospite nei giorni scorso di Serena Bortone ad Agorà faceva notare: "Sapete chi ha avuto il merito principale, non solo nel votare ma nel guidare la navigazione per quella proposta di introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione? L'allora presidente della Commissione Bilancio della Camera Giancarlo Giorgetti, che infatti in sede di votazione ha fatto delle dichiarazioni entusiaste".
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Insomma, la moral suasion del Colle coadiuvata dagli uffici della Presidenza del Consiglio si è rivelata vincente, così come hanno pesato i "warning" lanciati nei confronti della manovra governativa da alcuni tra i più grandi fondi di investimento internazionali, BlackRock in primis: "Il Premier Conte a New York li ha ascoltati con molta attenzione" spiegano fonti istituzionali di alto rango. Destando, spiegano, più di qualche preoccupazione tra i 5Stelle.