virginia raggi
1 - ROMA SI FERMA
Rinaldo Frignani per il Corriere della Sera
I primi mezzi spargisale sono comparsi ieri sera ai caselli dell'A1 per Firenze e Napoli. Poi anche sull' A12 per Civitavecchia. E i romani che tornavano da una domenica fuori porta, complice la giornata ecologica e il divieto di circolare in auto in città, hanno capito che l' allarme neve nella Capitale era qualcosa di più di una semplice previsione meteo, che da giorni ha annunciato fiocchi anche su San Pietro fra le 3 e le 5 della scorsa notte.
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Un' allerta che ha spinto la sindaca Virginia Raggi, ieri in Messico per partecipare alla conferenza sul clima con 40 colleghe di tutto il mondo (l' anno scorso a New York fu costretta a tornare indietro, ironia della sorte, per una bufera di neve), a chiudere per oggi tutte le scuole di ogni ordine e grado. L' ordinanza è stata firmata ieri dal suo vice Luca Bergamo per la possibilità di «precipitazioni nevose con conseguente formazione di ghiaccio» e «al fine di prevenire situazioni di pericolosità per l' incolumità di bambini e studenti».
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Il primo passo del piano di emergenza che prevede fra l'altro cancelli chiusi di parchi, ville storiche e cimiteri, trasporto pubblico di superficie limitato ai soli bus con pneumatici termici (120 linee strategiche), il prolungamento dell' orario di riscaldamento negli immobili fino a 18 ore al giorno, l' apertura delle stazioni ferroviarie e della metropolitana per ospitare i senzatetto, il potenziamento delle pattuglie dei vigili urbani e lo spargimento di sale sulle strade.
E su questo punto nessuno vuole più rischiare, dopo quello che è successo nel febbraio 2012 e poi ancora due anni più tardi, con le copiose nevicate sotto la giunta Alemanno che misero in ginocchio la Capitale: di sale antineve e antighiaccio, ad esempio, ce ne sarebbe abbastanza (mille tonnellate al giorno), e sono pronti a entrare in azione anche 170 mezzi speciali, fra spazzaneve, pale meccaniche, bobcat e mini escavatori a disposizione di Comune, Ama, Atac e gruppi di volontari.
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L'arrivo della perturbazione siberiana Burian farà scendere il termometro a Roma e in provincia a -5 di notte (-21 al Terminillo) fino a mercoledì, con ghiaccio sulle strade ai Castelli e nell' hinterland, con il rischio di incidenti. Chiuse per oggi anche le università, pubbliche e private.
Ma le polemiche non mancano. L' Assopresidi definisce «tardiva» la decisione della Raggi che «presa di domenica, quando le previsioni annunciavano da giorni l' arrivo di Burian, ha messo in difficoltà diverse famiglie». La scelta di chiudere le scuole, aggiungono dalla Protezione civile della Regione Lazio, a guida Pd, «è di esclusiva competenza dei sindaci, in relazione alla capacità dei singoli comuni di affrontare e gestire l' emergenza». Una stoccata che in campagna elettorale non passa certo inosservata.
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2 - TREGUA IN ARRIVO SOLO DA GIOVEDI’
Alessio Ribaudo per il “Corriere della Sera”
Arriva l' apice del grande gelo in Italia e porterà con sé anche scenari inconsueti. «Prevediamo ad esempio che le spiagge che si affacciano sull' Adriatico dalla Romagna al Gargano - spiega il metereologo Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com - si imbiancheranno». Gli effetti di Burian non risparmieranno le aree colpite duramente dal recente terremoto in Centro Italia. «Specialmente ad Amatrice - prosegue - purtroppo si avranno forti disagi». Il maltempo si sposterà in tutto il Centro Sud.
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«In particolare, in Campania, ci sarà allerta - dice - perché una situazione del genere non si verificava da 30 anni». In Sicilia e Calabria i forti venti settentrionali avranno come conseguenza possibili mareggiate lungo le coste esposte. Le temperature subiranno una sensibile ed ulteriore diminuzione rispetto a ieri anche per via dell' intensificazione delle gelide correnti di Bora e Tramontana in arrivo dalla Siberia. La colonnina andrà giù sino a -18 gradi già a 1.500 metri sulle Alpi e Appennino Centro-Settentrionale.
In generale, al Nord le minime anche in pianura saranno sotto lo zero con medie comprese tra -5 e -7 gradi e massime che oscilleranno tra zero e 2 gradi. Al Centro, le minime varieranno tra -4 e - 6 gradi e le massime saranno intorno allo zero. In Sicilia, di notte nell' Ennese, le minime arriveranno a -2 gradi mentre le massime di giorno avranno punte di 15 gradi nel Siracusano. «Sino a mercoledì fioccherà sull' Adriatico mentre al Sud ci sarà instabilità - conclude Ferrara - ma una tregua dal maltempo arriverà giovedì».
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La cronaca di Roma di quest' inverno sembra popolata da indimen-ticabili personaggi che sembrano uscire diretta-mente da una vecchia rac-colta di fiabe nello stile dei fratelli Grimm o da un film di Tim Burton. Di Spelacchio, questo eroe dei nostri tempi, si è parla-to così tanto che ormai il povero abete si è insediato stabilmente nel pantheon delle maschere romane, in degna compagnia di Rugantino e Meo Patacca.
Ma da almeno una settimana, c' è una nuova stella dell' immaginario cittadino. Buran, chiamato anche Burian (forse per assonanza con «buriana») è alle porte! Sembra di sentir discorrere, invece che di un evento atmosferico, tutto sommato naturale nel mese di febbraio, di una specie di entità mito-logica, di un capriccioso gigante folkloristico mu-nito di colbacco e baffoni, in viaggio sulla sua slitta trainata da cani latranti per passare una vacanza a Roma, lasciandosi dietro una pesante coltre di neve e distese di ghiaccio.
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E così, da giorni annusiamo l' aria ancora tiepida, consultiamo le notizie meteo come fossero bollettini di guerra, e chi segue il Trono di spade mormora tra sé e sé, posando un po' a guer-riero coraggioso, il famoso motto. «winter is coming!». Perché in realtà, come tutti sanno, Roma è un luogo di stupefacente, irrimediabile disorganizzazione anche quando il tempo è sereno, come la maggior parte dei giorni dell' anno.
Questa è la norma: qualunque spostamento è più complicato che altrove, qualunque attività è più lenta e laboriosa, ognuno fa a modo suo e la somma di questi modi personali produce anarchia, aggres-sività, sconforto. In queste condizioni di collasso permanente, tutto fa più paura di quello che potrebbe, perché tutto diventa automaticamente la proverbiale ultima goccia che fa traboccare il vaso. Che fare? Le agenzie parlano di chiusura delle scuole, dei parchi, dei cimiteri. Di circolazione ridotta dei mezzi pubblici.
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Alla fine, il consiglio delle autorità è sempre lo stesso. Statevene a casa. Inten-diamoci, non è affatto un cattivo consiglio. È perico-loso aggirarsi in questo immenso giocattolo rotto che è Roma quando ci si mette anche Buran a rendere ulteriormente impossibile l' impossibile.
E bisognerebbe piantarla di ripetere insensatamente che è colpa dei politici, tanto varrebbe dire che la colpa è del Tevere. Santo Spelacchio, aiutaci tu.
lapo meme