Valentina Marotta e Antonella Mollica per “Corrierefiorentino.corriere.it”
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Sul corpo di Ashley Olsen, l’americana uccisa a Firenze il 9 gennaio, non ci sono solo tracce del senegalese finito in carcere con l’accusa di omicidio, ma anche tracce del fidanzato della donna.
A rivelarlo sono i risultati dell’esame genetico disposto dalla Procura sui reperti trovati in via Santa Monaca e sul corpo di Ashley. A quasi quattro mesi dal delitto dell’americana di 35 anni che aveva scelto di vivere in Oltrarno, la relazione del genetista Ugo Ricci rivela nuovi dettagli.
federico fiorentini
Per quell’omicidio, dal 14 gennaio, si trova in carcere Cheik Diaw, senegalese di 27 anni che ha confessato: «Siamo andati a casa sua dopo una serata al club Montecarla — ha raccontato — dopo un rapporto sessuale abbiamo avuto una lite e l’ho colpita con un pugno ma non l’ho strangolata. E quando sono andato via, alle 9, lei era ancora viva».
Gli avvocati difensori di Cheik, Federico Bagattini e Antonio Voce, hanno sempre sostenuto che nell’appartamento qualcuno entrò dopo l’uscita di scena del senegalese.
ashley olsen federico fiorentini
Tesi respinta dagli investigatori della squadra mobile sulla scorta delle immagini delle telecamere dell’Oltrarno: si vede Cheik che entra in casa con Ashley alle 7,30, Cheik che esce per comprare le sigarette un’ora e dieci minuti più tardi, Cheik che infine che abbandona il monolocale alle 11,30 con una borsa che potrebbe essere quella mai ritrovata dell’amica di Ashley.
Poi alle 11.55 il senegalese prende un taxi in piazza San Giovanni per tornare a casa in via del Castagno dove arriva alle 12,07. In attesa del risultato dell’autopsia che dovrà chiarire orario e cause della morte di Ashley— quando è stata trovata senza vita aveva una profonda ferita alla testa e segni di strangolamento — il consulente del procuratore aggiunto Luca Turco e del pm Giovanni Solinas individua diverse tracce sul corpo di Ashley riconducibili anche a Federico Fiorentini:
ashley olsen firenze
ci sono tracce del suo Dna nella bocca di Ashley, sul collo — nella parte anteriore, sullo scudo tiroideo — e sulla mandibola. Ci sono poi alcuni reperti che il genetista definisce «misti, riferibili ad Ashley, a Cheik Diaw e a Federico Fiorentini»: si tratta di materiale biologico ritrovato sotto le dita della mano destra di Ashley.
Fu proprio Federico Fiorentini, insieme alla proprietaria dell’appartamento, il 9 gennaio a ritrovare la fidanzata senza vita. I due non si vedevano dal giorno dell’Epifania: dopo una lite lui era tornato a casa sua all’Impruneta e i contatti tra i due si erano interrotti. Fino a quel pomeriggio del 9 gennaio, quando Fiorentini, dopo aver provato più volte a chiamarla, preoccupato, aveva chiesto alla proprietaria di entrare in casa.
ashley olsen firenze
Ashley era nuda e senza vita nel letto sul soppalco. Federico, nella disperazione del momento, prese in braccio Ashley e la portò al piano di sotto, dove tentò di rianimarla con la respirazione bocca a bocca. Ma fu tutto inutile. La donna, si scoprirà poi, era morta da più di ventiquattr’ore.
Secondo gli avvocati difensori del senegalese le «impronte» di Fiorentini potrebbero aprire nuovi scenari nell’inchiesta arrivata alle battute finali. Per gli inquirenti quelle stesse tracce di Federico non rimettono in discussione l’impianto accusatorio: sono semplicemente da ricondurre al disperato tentativo di rianimare Ashley.