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Enrico Franceschini per repubblica.it
Nuovo record per il Leicester di Claudio Ranieri, ma è un primato di cui non andare orgogliosi: i 13 punti raccolti finora dal suo club sono il bottino più magro mai ottenuto nelle prime 14 gare di campionato da una squadra che ha vinto il titolo nella stagione precedente. Le Foxes sono al quindicesimo posto, ma potrebbero scivolare al sedicesimo dopo l'ultimo match della quattordicesima giornata, che si disputa oggi, tra Middlesborough e Hull.
Avevano perso soltanto tre partite nel torneo 2015-2015 che li ha visti trionfatori in una delle più clamorose sorprese nella storia del football e dello sport in generale, ma la sconfitta per 2-1 subita sabato dal Sunderland significa che hanno perso sette dei loro quattordici incontri, la metà del totale, dall'inizio del campionato in corso. Sono appena due punti al di sopra della zona retrocessione. Ranieri è il primo ad ammetterlo: "Sarà una lunga stagione. Lottiamo per non retrocedere". Cosa è successo? Come è possibile che la squadra rivelazione di maggio sia diventata una squadra sull'orlo del baratro a dicembre? Giornali ed esperti offrono qualche risposta.
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1. Hanno perso un giocatore importante. N'Golo Kante era un uomo decisivo in mezzo al campo. Nella scorsa stagione ha effettuato 175 tackle e intercettato 156 passaggi per il Leicester, più di ogni altro giocatore dell'intero campionato nelle due categorie. Ha continuato a fare lo stesso lavoro al Chelsea quest'anno, 44 tackle e 39 intercezioni dall'inizio del torneo (soltanto Gueye dell'Everton ne ha fatti di più). Si pensava che l'importante fosse non perdere Vardy e Mahrez, stelle e cannonieri della passata stagione. Ma Kante è un'assenza pesante.
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2. Vardy ha segnato 24 gol nel campionato 2015-'16, ma in questa stagione, contando non solo la Premier League ma anche tutte le altre competizioni in cui è impegnato il Leicester, non segna da 18 partite. Negli ultimi dieci match di Premier, ha fatto soltanto sei tiri, nessuno nello specchio della porta.
3. Il contropiede, che era l'arma letale delle Volpi, non funziona più. Le altre squadre hanno finalmente imparato e studiato a fondo come gioca il Leicester, non facendosi più prendere di sorpresa. Sono diventate, fin dalla prima giornata, la squadra da battere e gli avversari hanno preso le necessarie contromisure.
4. La difesa, che era l'altra grande risorsa delle Foxes vincitrici del campionato, non è più la stessa: in questa stagione soltanto cinque squadre hanno un bilancio gol fatti-gol subiti peggiore del loro.
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5. Nella passata stagione, Ranieri ha effettuato 33 cambi di formazione in tutto il torneo: meno di ogni altro allenatore. Gli stessi undici giocatori, abituati a giocare sempre insieme, hanno sviluppato un'intesa e una carica formidabili. Nel torneo attuale, Ranieri ha effettuato già il doppio dei cambi che aveva fatto in quello 2015-'16 a questo punto del calendario. Non è che sia diventato improvvisamente più indeciso (una delle accuse che gli rinfacciavano quando guidava il Chelsea): un po' dipende dal caso, ovvero dagli infortuni, un po' dalle circostanze, il fatto di dover giocare anche in Champions League e dovere quindi dare un po' di riposo ai suoi giocatori. Come che sia, neanche l'intesa e la carica dei suoi "magnifici undici" non sono più le stesse.
6. E poi, appunto, c'è la Champions. Che rappresenta una grande sfida, motivazione e occasione per il Leicester. E' stata affrontata, si può dire, con lo stesso spirito con cui le Foxex hanno affrontato il campionato nella passata stagione: una vittoria dopo l'altra, una difesa di ferro, qualificazione già assicurata agli ottavi di finale. Ma fisicamente ed emotivamente ha svuotato la squadra da energie che nel 2015-'16 venivano spese soltanto in campionato.
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Ranieri del resto l'aveva predetto che sarebbe stata una stagione più difficile. Il suo obiettivo era arrivare fra le prime dieci in campionato e fare una buona figura in Champions: quest'ultimo si può dire che è già stato colto, il primo non si può ancora escludere, in fondo il Leicester è a soltanto cinque punti dalla decima in classifica e mancano ancora 24 gare alla fine del campionato.
Ma per come stanno andando le cose è probabile che l'allenatore romano firmerebbe per ottenere la salvezza senza dover lottare fino all'ultima giornata. In modo da evitare un "record" ancora peggiore del più magro bottino mai conquistato da una squadra campione d'Inghilterra nelle prime 14 partite della stagione successiva: passare, da un anno all'altro, dal titolo alla retrocessione.
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L'unica consolazione, se Ranieri vuole andare a cercarne altrove, è che anche altri tecnici stanno vivendo un momento difficile: in particolare uno, Josè Mourinho, la sua nemesi, che con il pareggio acciuffato a fine gara dall'Everton nella partita di domenica ha il poco ragguardevole bilancio di appena 9 vittorie nelle ultime 30 partite di Premier che ha allenato sulla panchina del Chelsea e poi del Manchester United. E come se non bastasse rischia di trovarsi sotto inchiesta per evasione fiscale. Ranieri, almeno, quella preoccupazione non ce l'ha.
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