Estratto dell’articolo di Giampaolo Visetti per “la Repubblica”
giorgia meloni al vinitaly
Vengo, non vengo: va bene, vengo. Nella notte tra domenica e lunedì Giorgia Meloni cede al pressing del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e rivede l’agenda post attacco dell’Iran contro Israele. La lobby del Vinitaly non accetta assenze giustificate […]
Per mezza giornata visita gli stand dei colossi nazionali del vino, scatta selfie, assaggia e sorride: la scaletta è calibrata tra potere delle aziende, sostegno a FdI, peso delle regioni e opportunità di campagna elettorale pre-Europee. […]
Meloni invece si presenta al Vinitaly raggiante, accolta dai ministri Lollobrigida, dai colleghi Valditara e Santanché (platealmente ignorata e forse non è un caso), oltre che dal governatore veneto Luca Zaia, padrone di casa che non smetterà mai di starle vicino e di ridere con lei.
giorgia meloni - vinitaly
Il tour prevede un discorso agli studenti, photo opportunity negli stand attentamente selezionati da Lollobrigida e doppio extra: omaggio al plenipotenziario “padrone di casa” Zaia e a mister tivù Bruno Vespa, qui nelle vesti di produttore di una cantina che in Puglia sta crescendo a vista d’occhio.
In prestigio ma anche in fatturato. Controllo del governo sulla Rai? «Lo giudichino i cittadini», dice Meloni: poi per venti minuti si ritira a fare il punto proprio con la vecchia guardia Rai Vespa. E chissà che non si siano confrontati sui nodi più spinosi del momento, per l’azienda pubblica, dalla par-condicio alla fuga di Amadeus. [...]
luca zaia e giorgia meloni - vinitaly
Tra brindisi e assaggi di tortellini la missione veneta serve però, prima di tutto, a guadagnare tempo sul fronte Autonomia. Moneta di scambio per il premierato, la riforma spacca-Italia minaccia gli equilibri Fdi-Lega. L’annuncio della premier, preoccupata da uno scontro pre-voto Ue a destra, è chiaro: «Il voto sull’Autonomia il 29 aprile — dice — non dipende da me. Lungi dal governo mettere pressione al Parlamento. Sono fiduciosa, ma non è questione di giorno più o giorno meno. Dipende anche da quanta opposizione verrà fatta: il punto è che abbiamo dimostrato che stiamo andando avanti».
giorgia meloni francesco lollobrigida al vinitaly
La linea meloniana del rinvio al dopo 9 giugno è accolta anche da Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali, che dice «settimana più, settimana meno non cambia nulla». Il presidente della Camera Lorenzo Fontana, tra gli ultimi irriducibili di Salvini, si affretta però a ribadire la «non disponibilità della maggioranza» a «concedere altro tempo per discutere» sull’Autonomia differenziata.
Intanto Luca Zaia a Verona sorride e regala all’amica premier la bandiera della Serenissima con il leone di San Marco, icona della libera repubblica veneziana: prepara però liste venetiste extra-Lega, anti-Salvini e in opposizione a Fdi. «A livello parlamentare — lo avverte subito Meloni — per il terzo mandato dei presidenti di Regione per ora non c’è una maggioranza. Ma è ancora presto per vedere».
luca zaia e giorgia meloni - vinitaly
Tradotto: se Salvini non vuole implodere sul “salva-Zaia”, non alzi le barricate sullo “spacca Italia” prima delle Europee. Altro che brindisi al neo-sovranismo localista: sull’Autonomia il centrosinistra prepara oltre mille emendamenti in Parlamento, Meloni fa capire che non le sono sgraditi e Zaia, dopo averle donato anche un leone in vetro di Murano, viene lasciato solo con i suoi consiglieri a stappare una bottiglia nel padiglione del suo Veneto. In vino veritas: la primavera dell’Autonomia per adesso può attendere. Con buona pace di Salvini e dei suoi.
Al Vinitaly un noto produttore di prosecco chiede così alla presidente Meloni: «Ministra, facciamo una foto?» Risposta secca: «Ministra sì, perché in effetti c’ho tutte le deleghe».
MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI