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    DALL’AQUILA ROMANA ALL’AQUILONE DEL BANANA, OGNI VENTENNIO HA IL SUO SIMBOLO VOLANTE! - GALAN AL VIAGRA: “IL RITORNO DI BERLUSCONI IN CAMPO MI FA GODERE. STO GODENDO MOLTO DI PIÙ DI UN ORGASMO, MOLTISSIMO” - UNA BELLA LEGGE ELETTORALE PROPORZIONALE PER FOTTERE BERSANI (SE SI OPPONE SARA’ ACCUSATO DI VOLERE IL PORCELLUM) E PREPARARSI AL MONTI BIS CAUSA “INGOVERNABILITA’” POST ELEZIONI - E L’ALFANO SFANCULATO? LO DIFENDE SOLO ALEDANNO….


     
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    Francesco Bei per "la Repubblica"

    aquilone nuovo simbolo del partito di berlusconiaquilone nuovo simbolo del partito di berlusconi

    Sarà un aquilone tricolore il nuovo simbolo del partito di Berlusconi. È stato il Cavaliere ha rivelarlo durante una riunione a porte chiuse a palazzo Grazioli. Ha invece tenuto per sé il nome, che vuole cambiare «prestissimo », in modo che gli elettori «abbiano il tempo di abituarsi ». Ieri Novella2000 ipotizzava "Siamo Italia", ma sembra ancora una falsa traccia. In ogni caso Berlusconi è pienamente in corsa: «Sono incontournable...come me dovranno ancora fare i conti». Quanto al partito, il Pdl «dovrà cambiare a fondo».

    BERLUSCONI E ALFANOBERLUSCONI E ALFANO

    Il ciclone è tornato e ha lasciato di stucco i dirigenti del Pdl, Alfano in testa. Aprendo la riunione ha provato a mostrare distacco: «Se volete faccio una precisazione, dico che si tratta solo di ipotesi, che ci sono state forzature giornalistiche». Ma tutti i presenti hanno compreso che si trattava di un test sulla fedeltà e infatti nessuno è caduto in trappola. Così è stato un coro di «Silvio, ma che dici? Siamo tutti con te».

    A partire dal segretario Alfano. «A questo punto - ha chiuso Fabrizio Cicchitto - il dado è tratto, andiamo avanti così tutti uniti ». Certo, c'è ancora qualcuno che ipotizza che si tratti solo di un polverone, alzato a bella posta da Berlusconi per nascondere la vera trattativa, quella per trovare un nome forte di un imprenditore da candidare. Magari lo stesso Luca di Montezemolo. E tuttavia, anche se fosse vero, appare davvero difficile che l'ex premier possa tornare indietro.

    ANGELINO ALFANO E SILVIO BERLUSCONIANGELINO ALFANO E SILVIO BERLUSCONI

    Nel vertice si è parlato a lungo anche di legge elettorale. Il sospetto è che Bersani, confida un dirigente che ha partecipato alla riunione, «faccia come Bertoldo, che non sceglieva mai l'albero a cui impiccarsi: sta dicendo no a tutto quello che gli proponiamo, forse perché vuole davvero tenersi stretto il Porcellum».

    LaRussa IgnazioLaRussa Ignazio

    Anche il Pdl oscilla però tra modello spagnolo e preferenze. La Russa si è espresso per le seconde con questa motivazione: «Io devo garantire 50 dei miei, ma quanti riusciranno davvero a rientrare in Parlamento? Con le preferenze li candidiamo tutti e poi se la vedono loro». Berlusconi su queste «tecnicalità» non si è espresso. Solo ha consigliato a tutti di «insistere in televisione a parlare di presidenzialismo, che resta la nostra bandiera. E non chiamatelo "semi-presidenzialismo", che la gente non capisce, sembra una cosa a metà».

    CICCHITTO FOTO MEZZELANI GMTCICCHITTO FOTO MEZZELANI GMT

    La decisione di candidarsi alle politiche rottama definitivamente il progetto alfaniano delle primarie. «Berlusconi è il nostro candidato premier - conferma Cicchitto - e, nel momento in cui c'è Berlusconi, non si pone il problema delle primarie». Eppure non tutti sono entusiasti di questa scelta. I primi a insorgere sono i cosiddetti "formattatori" del Pdl, i giovani blogger che avevano salutato con entusiasmo l'annuncio di Alfano.

    «Con la candidatura di Silvio Berlusconi - dicono - finalmente abbiamo il primo candidato del Pdl alle primarie per la premiership. Primarie che sono state approvate dall'ufficio di presidenza appositamente convocato lo scorso 8 giugno ed il cui documento finale è stato sottoscritto da tutti i dirigenti di partito presenti all'incontro. Cosa dicono i big del partito a proposito di questa inversione di tendenza? Hanno già smacchiato la loro firma dal documento?».

    Giancarlo GalanGiancarlo Galan

    L'ex ministro Galan, ai microfoni della Zanzara (Radio24), invece non si trattiene: «Il ritorno di Berlusconi in campo mi fa godere. Sto godendo molto di più di un orgasmo, questo godimento dura di più, moltissimo». Un godimento che non appartiene al sindaco di Roma. «Io avrei preferito una candidatura di rinnovamento, pensavo Alfano fosse la persona giusta».

    A "In Onda", Alemanno carica a testa bassa: «Io ero rimasto a un ufficio di presidenza che diceva si sarebbero fatte le primarie. Sono rimasto lì, voglio capire se è un fatto definitivo o interlocutorio » Secondo il sindaco «ci deve essere comunque un momento in cui il partito sancisce questa candidatura». Divisi sulla candidatura del premier, su una cosa nel Pdl ieri sono stati invece tutti d'accordo: «Non potrà essere la Santanchè la donna in ticket con Berlusconi ».

     

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