Malcom Pagani per il Fatto Quotidiano
FRANCESCO TOMASI MARA VENIER
Memorie di Francesco Tomasi da Udine, manager e promoter di stelle della musica, animatore di concerti leggendari, ex operaio alla Zanussi, ex basagliano passato in gioventù dalla follia dell' uomo solo senza più comando né percezione di sé, all' organizzazione dei rocker che sapevano accendere la folla come nessuno: "Lou Reed era pazzesco.
Quando pesavo venti chili in più e avevo un barbone da extraparlamentare, ai margini di un concerto nel gruppone di Lou c' era un certo malumore per la qualità del catering: 'È freddo' dicevano tutti e buttavano piatti e cibo sui muri in segno di protesta.
LOU REED
Lou, una delle persone più straordinarie che poi abbia conosciuto in vita mia, all' epoca era alterato. Beveva e si drogava pesantemente e tra alcool ed eroina ci toccava portarlo continuamente su e giù dal palco".
Le note del tempo erano tante e si poteva passare dal chiasso eretico di un sabba laico ai silenzi atesini senza pubblico, nella cornice monacale del ritiro dal guru Henri Chenot: "Ci ritrovammo con Lucio Dalla a pagare uno sproposito per essere deliberatamente affamati. Un succo di barbabietole, un po' d' acqua colorata e due giorni su sette di digiuno. Lucio aveva gli occhi insanguinati.
FRAN TOMASI 8
Una sera si presenta il cameriere: 'Minestrina e risottino?' Io e Lucio, quasi senza parlare, affranti, facciamo due con le dita. Passa un quarto d' ora e 'ste merde ci mandano un pugno di riso così piccolo che si fatica a individuarlo sul piatto bianco. Lucio sta per reagire e il cameriere si dà alla fuga. In quei giorni in albergo, con il ginocchio a pezzi, c' è anche Pavarotti. Dopo cena ci vediamo in camera di Luciano con Lucio e inizia la festa. Sotto il letto Pavarotti aveva un prosciutto e una mortadella. Mangiammo senza ritegno, Luciano venne beccato il giorno dopo e la merce sequestrata".
PINK FLOYD VENEZIA
Quando parla del suo passato, Tomasi che ha superato da qualche curva i settant' anni e ha appena concluso con successo l' allestimento-evento della celebrata mostra di David Bowie, evita i rimpianti: "Ho smesso di pensare a concerti e cantanti da quando mi sono reso conto che non potevo più fare proposte alternative per l' avidità degli agenti e l' aggressività delle multinazionali che controllano il mercato. Non ne faccio un discorso moralistico, ma solo realista. [...]
FRANCESCO TOMASI ELTON JOHN
Tra gli oneri e gli onori, in alternanza da ottovolante, con tanto di prime pagine, denunce, processi, brillò il grande concerto dei Pink Floyd organizzato da Tomasi a Venezia il 15 luglio 1989. Duecentomila persone in attesa: "Una cosa enorme che creò delle conseguenze e dalle cui macerie sono uscito dopo anni di linciaggio organizzato da una politica che della musica ha sempre abusato e da una stampa che non indagò a sufficienza sulle ragioni per cui ad esempio l' azienda municipalizzata dei rifiuti di Venezia non rimosse per due giorni l' immondizia lasciata dal pubblico.
PAVAROTTI
Noi, con dieci ragazzini, ripulivamo i grandi stadi in due ore. In quell' occasione, con l' idea settecentesca di mettere il gruppo su una zattera, sarebbe servito più tempo. Ma non tutto quel tempo. Gli stronzi che avrebbero dovuto occuparsi della questione incrociarono le braccia e io diventai il capro espiatorio. Si volle lasciare in pasto ai fotografi lo spettacolo dell' ovvio scempio post-esibizione e gli strascichi anche giudiziari della vicenda si fecero sentire per anni".
PINK FLOYD VENEZIA 2
Tomasi cadde in depressione: "Persi un paio di miliardi tra l' 89 e il 90, fallii e il fallimento, anche se non grave, mi prostrò. Fu dura. Ancora oggi per un pezzo di Venezia sono quello che immaginò un evento irripetibile e per un' altra parte di città un mezzo delinquente". Di quel concerto mitologico poi finito nelle tesi di Laurea, Tomasi è ancora orgoglioso: "Di cazzate, a partire dall' idea balzana di vendere le zolle dello stadio Olimpico dopo la finale dei campionati Mondiali del 1990 ne ho fatte tante, ma non quella....[...]
PINK FLOYD mostra fotografica su lucio dalla (2) FRANCESCO TOMASI VENEZIA