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    I PARACULI DELLE SUPERCAR - A TORINO, DALL'INIZIO DELL'ANNO, SI È REGISTRATO UN BOOM DI SEQUESTRI DI VEICOLI DI LUSSO IMMATRICOLATI ALL'ESTERO E UTILIZZATI ILLEGALMENTE IN ITALIA – SONO GIA’ 64 LE AUTO CONFISCATE IMMATRICOLATE IN SVIZZERA, GERMANIA, UCRAINA, ALBANIA E MOLDAVIA – I “FURBETTI” DELLE TARGHE SFRUTTAVANO L’IMMATRICOLAZIONE ESTERA PER AGGIRARE TASSE, BOLLI, ASSICURAZIONE E LE MULTE DEGLI AUTOVELOX…


     
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    Massimiliano Peggio per "la Stampa"

     

    TARGHE STRANIERE IN ITALIA TARGHE STRANIERE IN ITALIA

    Diritti doganali, bollo auto, sanzioni per eccesso di velocità. Basta una targa straniera per aggirare in un colpo solo tutte queste «scocciature» economiche a più zeri, frutto di tasse e multe. A Torino, dall' inizio dell' anno, si è registrato un boom di sequestri di veicoli di lusso immatricolati all' estero e utilizzati illegalmente in Italia violando i limiti di legge della «temporanea importazione», ad esempio per motivi turistici.

     

    AUTO SEQUESTRATE AUTO SEQUESTRATE

    Negli ultimi mesi la Guardia di Finanza ha intensificato i controlli anti contrabbando delle quattro ruote. Così, dall' inizio dell' anno, i Baschi Verdi hanno sequestrato una settantina di vetture: Porsche, Audi, Bmw, Aston Martin, Ferrari. Tutte affidate all' ufficio delle Dogane: in caso di mancato riscatto, si avvia la confisca. Alla data del 31 maggio scorso sono già 17 i mezzi confiscati.

     

    autovelox autovelox

    Ecco la risposta dei furbetti della targa straniera contro la proliferazione di autovelox, costi di assicurazione e tasse doganali. Le auto sequestrate dalla Finanza sono state immatricolate in Svizzera, Germania, Ucraina, Albania, Moldavia. Da febbraio a maggio 64 veicoli: 17 per violazione dazi doganali, 47 per violazioni del codice strada. Alla guida cittadini residenti in Italia o che vivono stabilmente entro i confini italiani: 70% automobilisti di origine straniera, il resto italiani.

     

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    Commercianti, piccoli imprenditori, qualcuno già incappato nelle maglie della giustizia. Come si aggira la legge? Un veicolo con targa straniera può permanere in Italia nell' arco di un anno per un periodo non superiore a 6 mesi, anche non consecutivi. Deve essere condotto esclusivamente dal proprietario, oppure da persona «delegata munita di apposita autorizzazione». Questo perché l' ammissione temporanea consente «l' importazione del veicolo all' interno del territorio doganale comunitario senza l' assoggettamento del bene ai dazi di importazione ed alle altre imposte previste».

     

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    La normativa, al quanto complessa, prevede una serie di requisiti per utilizzare in via temporanea sul territorio nazionale veicoli registrati in un paese estero, Eu o extraeuropeo. Se non si rispettano queste condizioni scatta l' accusa di contrabbando: sebbene sia stata depenalizzata, prevede il sequestro amministrativo del mezzo. Un caso tipico di sequestro: veicoli con targa albanese o moldava, immatricolati a nome di persone residenti in Stati non comunitari, condotti da cittadini originari di quei Paesi ma residenti a Torino. «L' esibizione della "delega" da parte del proprietario del veicolo non è condizione sufficiente a dimostrare la lecita circolazione del mezzo» dicono dalle Dogane.

     

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    QUAL È LA CONVENIENZA?

    Non si sborsano soldi allo Stato e si vanificano le procedure per il recupero delle multe. «Il fenomeno della circolazione in Italia di veicoli con targhe estere, utilizzati sistematicamente da cittadini italiani - spiega Teresa Rosaria De Luca, dirigente Agenzia Dogane di Torino - ha assunto negli anni una certa rilevanza in quanto consente agli stessi di risparmiare su alcuni costi di gestione della vettura quali il bollo auto, l' assicurazione Rca e di evadere i diritti doganali su autoveicoli di lusso».

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