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    DALL’INSONNIA AL SONNO ETERNO: MICHAEL JACKSON PRIMA DI MORIRE NON DORMIVA DA 60 GIORNI


     
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    Da "La Stampa.it"

    URI GELLER CON MICHAEL JACKSONURI GELLER CON MICHAEL JACKSON MICHAEL JACKSONMICHAEL JACKSON

    Michael Jackson prima di morire non dormiva da circa 60 giorni. O meglio, aveva trascorso gli ultimi due mesi senza godere del vero sonno, quello della cosiddetta fase Rem, il «rapid eye movement», il riposo che è vitale per la salute della mente e il pieno recupero del corpo.

    Lo ha rivelato alla Cnn il professor Charles Czeisler, esperto del sonno della Harvard Medical School, nonchè consulente della Nasa e della Cia sentito dai giudici del tribunale di Los Angeles nell'ambito dell'inchiesta sulla controversa morte del cantante.

    La lunga fase di non-sonno coincide con la somministrazione alla star del Propofol da parte del dottor Conrad Murray, considerato l'autore principale della morte del celebre cantante.

    Murray avrebbe ordinato grossi quantitativi di Propofol da aprile a giugno, per un totale di circa 155.000 millilitri. Secondo l'esperto se una dose eccessiva del farmaco non lo avesse ucciso il 25 giugno del 2009 sarebbe stata la stessa mancanza di sonno a interrompere la sua vita.

    I topi da laboratorio muoiono dopo una privazione di cinque settimane del sonno da fase Rem: un esperimento mai provato su un essere umano, fino a quando il dottor Murray ha somministrato per due mesi dosi regolari di Propofol al Re del Pop

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