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    NEGLI ULTIMI DICIOTTO MESI IL GOVERNO FRANCESE HA APPROVATO CINQUE LEGGI, DAL RAFFORZAMENTO DEI POTERI DELL’INTELLIGENCE ALLA RIFORMA PENALE PER INASPRIRE LE PENE MA IL TERRORISMO CONTINUA A COLPIRE - DALLA MANCATA SORVEGLIANZA ALLE CONVERSIONI IN CELLA, ECCO TUTTE LE FALLE DEI SERVIZI SEGRETI FRANCESI


     
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    Anais Ginori per “la Repubblica”

     

    hollande soldato hollande soldato

    Le armi democratiche sono spuntate contro il nuovo terrorismo? Negli ultimi diciotto mesi il governo francese ha approvato cinque leggi, dal rafforzamento dei poteri dell’intelligence alla riforma penale per inasprire le pene. Eppure neanche lo stato di emergenza, deciso dopo la strage del Bataclan, ha impedito che avvenissero altri due attentati: a Nizza il 14 luglio e nella chiesa alla periferia di Rouen martedì scorso.

     

    Il governo per ora non vuole adottare nuove misure, né modificare la Costituzione, come chiede l’opposizione. «Combatteremo questa guerra con tutti i mezzi dello Stato di diritto», ribadisce François Hollande. L’esperienza di questi mesi dimostra però i molti limiti nel sistema francese, costruito in tempi in cui la minaccia veniva dall’esterno e non era domestica, come accade oggi.

    PADRE JACQUES HAMEL SGOZZATO A ROUEN PADRE JACQUES HAMEL SGOZZATO A ROUEN

     

    SCHEDATI MA NON SORVEGLIATI

    È il punto in comune tra i killer che hanno sgozzato padre Jacques Hamel, alcuni dei terroristi del Bataclan e i fratelli Kouachi, autori del massacro a Charlie Hebdo. Erano tutti schedati con una Fiche S, ovvero atteinte alla Sureté de l’Etat, sulla base di informazioni della Direction générale de la Sécurité intérieure (Dgsi), l’agenzia dei servizi segreti interni.

     

    Ma la persona con “Fiche S” non è automaticamente sorvegliata, a meno che non ci sia una misura specifica. Degli attentatori recenti, solo i fratelli Kouachi era schedati e sorvegliati (la vigilanza era stata interrotta qualche mese prima dell’attacco). Le “Fiche S” hanno molti difetti: sono ancora rudimentali nei contenuti. Quella di Abdel Malik, uno dei terroristi della chiesa Saint-Étienne- du-Rouvray, aveva nome enon foto.

     

    UNA GUANTANAMO FRANCESE

    JACQUES HAMEL IL PARROCO SGOZZATO A ROUEN JACQUES HAMEL IL PARROCO SGOZZATO A ROUEN

    Sorvegliare tutti i presunti jihadisti con “Fiche S” è materialmente impossibile: ci sono 10.500 nomi. Secondo alcuni esponenti della destra, la soluzione sarebbe rinchiudere i presunti jihadisti in centri di detenzione amministrativa, ovvero senza passare dalla magistratura ordinaria. Una sorta di “Guantanamo francese” già bocciata come anticostituzionale dal Consiglio di Stato e che violerebbe la convenzione europea per i diritti dell’uomo.

     

    BRACCIALETTO ELETTRONICO

    ADEL KERMICHE E ABDEL MALIK ADEL KERMICHE E ABDEL MALIK

    È una delle proposte dell’opposizione per sorvegliare i presunti jihadisti. Ma l’attentato di martedì ha dimostrato che Adel Kermiche ha colpito indossando il braccialetto, nelle ore di libera uscita del mattino. Dopo aver passato 10 mesi in carcere, Adel aveva convinto i magistrati del suo “pentimento” e ottenuto la libertà vigilata. La sorveglianza con braccialetto elettronico è ancoro poco usata: oggi è applicata solo a 10 persone. L’ultima riforma penale prevede un inasprimento della pena per chi torna dalla Siria o tenta di andarci: fino a 5 anni di carcere e 75mila euro di multa. Ma su 553 persone intercettate nell’ultimo anno solo 268 sono indagate.

     

    ISOLAMENTO IN PRIGIONE

    Adel Kermiche Adel Kermiche

    Molti terroristi si sono radicalizzati in carcere. Uno dei fratelli Kouachi ha conosciuto in prigione Ahmedy Coulibaly, l’attentatore dell’Hyper Cacher. Lo stesso vale per Adel Kermiche che ha incontrato il suo “mentore” quando era detenuto. Esistono alcune unità sperimentali di isolamento ma resta il problema dei costi e del sovraffollamento delle carceri francesi: 69.735 detenuti per 58.383 posti disponibili.

     

    INFORMATORI E INFILTRATI

    Anche quando non sono schedati, come nel caso dell’attentatore di Nizza, molti potenziali terroristi potrebbe essere intercettati da agenti dei servizi sul campo. La scarsa raccolta di informazioni da “fonte umana”, la cosiddetta humint, è considerata l’anello debole dell’intelligence francese. Nel 2008 l’allora presidente Sarkozy aveva deciso di unire l’ex-agenzia di controspionaggio del ministero dell’Interno, Direction de la Surveillance sur le Territoire (Dst), con l’agenzia d’intelligence domestica, Renseignements Généraux, storicamente radicata sul territorio. Il rapporto parlamentare sulle falle che hanno portato agli attentati del 13 novembre chiede di ripristinare una struttura simile ai Renseignements Généraux. I relatori propongono anche di unire le sei diverse unità di intelligence, collegate a diversi ministeri, in un’unica agenzia sul modello americano.

    Adel Kermiche Adel Kermiche

     

    LA CONSULTAZIONE DI SITI JIHADISTI

    ADEL KERMICHE ADEL KERMICHE

    L’attentatore di Nizza aveva condotto negli ultimi mesi diverse ricerche e scaricato video di decapitazioni. Il governo ha approvato una legge che permette di bloccare questi siti: nel 2015, una sessantina di domini sono stati oscurati. Ma il blocco si può aggirare e i contenuti si spostano su social network e applicazioni come Telegram, usata da Kermiche nelle ultime settimane. Qualche giorno fa, il parlamento ha approvato il nuovo reato di consultazione dei siti che promuovono la jihad. La misura è però a rischio di incostituzionalità e potrebbe non essere mai applicata.

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