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    DALLA PARROCCHIETTA DE’ SINISTRA ALLA GRANDE CHIESA - AVVISATE ANDREA MONDA, DIRETTORE DELL’OSSERVATORE ROMANO: IN VATICANO DA SETTIMANE DICONO CHE PAPA FRANCESCO “STIMI COME NESSUN ALTRO MARCO DAMILANO”. SI RACCONTA DI UN BERGOGLIO INCANTATO DAL GIORNALISTA IMPEGNATO A DARE UNA LETTURA “DI SINISTRA” DELLA CITTÀ ETERNA, ALL’ASSEMBLEA DIOCESANA “RICUCIRE LO STRAPPO: OLTRE LE DISUGUAGLIANZE” - COME ANDRÀ A FINIRE? I MALIGNI, CHE NELLA CITTÀ DEL VATICANO NON MANCANO MAI, PREDICONO PER DAMILANO LA DIREZIONE DEL QUOTIDIANO PAPALE…


     
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    Estratto dell’articolo di Luca Di Carmine per www.lettera43.it

     

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    Avvisate Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano: in Vaticano da settimane dicono che Papa Francesco «stimi come nessun altro Marco Damilano».

     

    Galeotta l’Assemblea diocesana Ricucire lo strappo: oltre le disuguaglianze, evento conclusivo del percorso (Dis)uguaglianze, promosso a 50 anni dal celebre convegno sui mali dell’Urbe.

     

    Si racconta di un Bergoglio incantato dal giornalista impegnato a dare una lettura “di sinistra” della città eterna. Uno “ spiegone” che non è passato inosservato.

     

    ANDREA MONDA ANDREA MONDA

    Sull’Osservatore Romano è stato dato naturalmente grande spazio all’evento, e ai virgolettati dell’ex direttore dell’Espresso, che ha sottolineato come a Roma ci sia «una cultura di mediazione tra i conflitti, di equilibrio, di armonia sociale che è l’opposto delle disuguaglianze. L’unica che può costruire giustizia», e che la Chiesa «con la sua rete capillare di parrocchie, comunità religiose, associazioni, è la prima risposta alla solitudine delle persone».

     

     Roba da fare invidia a Walter Veltroni. Al Papa poi è piaciuto tantissimo “il Damilano politico”, che vuole vedere Roma come un «modello di integrazione e di convivenza delle diversità, come è sempre stata nella sua storia, con esperienze innovative», una città che secondo lui deve «trasformarsi in una città multicentrica, dove non esistono più le periferie, la lontananza dal centro.

     

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    Un luogo della speranza, in cui la solitudine diventa non una moltitudine indistinta, ma un popolo in cui ognuno arriva con le sue fragilità, le debolezze, la possibilità di riscatto», e per questo «serviranno forme inedite, creative, di presenza nella società, di partecipazione democratica, di evangelizzazione e di promozione umana. Per ricucire serve una presenza discreta, una guida carica di attenzione».

     

    Come andrà a finire? I maligni, che nella Città del Vaticano non mancano mai, predicono per Damilano la direzione dell’Osservatore Romano, il quotidiano papale. Ma nessuno vuole dirlo ad Andrea Monda, l’attuale numero uno del giornale.

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