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    DALLE CRIPTOVALUTE AI NFT (NON-FUNGIBLE TOKEN). IL CALCIO CERCA RICAVI NEL TECH. L’INTER HA DECISO DI ABBANDONARE IL SUO STORICO SPONSOR PIRELLI PER PASSARE A SOCIOS.COM, LA ROMA HA SCELTO DIGITALBITS, LA LAZIO SI E' LEGATA A BINANCE – I CLUB STANNO USANDO I FAN TOKEN PER PAGARE PARTE DEGLI STIPENDI AI CALCIATORI. IL CASO PIÙ RECENTE È QUELLO DI MESSI AL PSG. MA ATTENZIONE AL TRAPPOLONE: SUL CALCIO STA PRECIPITANDO UNA VALANGA DI CONTENZIOSI SUI DIRITTI DI IMMAGINE LEGATA ALLA GIUNGLA DI NFT (NON-FUNGIBLE TOKEN)….


     
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    Lorenzo Santucci per formiche.net

     

    LAZIO BINANCE LAZIO BINANCE

    Se la domanda è in che direzione sta andando il mercato, la risposta arriva dai 200 milioni di dollari che Binance ha deciso di sborsare per comprarsi parte di Forbes. L’accordo chiarisce il ruolo che gli exchange si stanno costruendo all’interno della società, se mai ce ne fosse ancora bisogno.

     

    L’interesse di Binance per Forbes, tra le più importanti riviste economiche nasce dal bisogno della testata di ricapitalizzarsi. L’erede del fondatore e attuale direttore, Steve Forbes, era infatti alla ricerca di 400 milioni di dollari per un aumento di capitale e aveva raggiunto ad agosto un accordo con la Spac Magnum Opus. L’obiettivo della quotazione via Spac, secondo l’azienda, è di raccogliere i frutti della digitalizzazione della testata, e usare la tecnologia e i dati raccolti per creare un pubblico più coinvolto. Ovviamente con flussi di cassa ricorrenti e di buona qualità. Al closing dell’accordo, che dovrebbe essere entro la fine del mese prossimo, la capitalizzazione di Forbes si aggirerà intorno ai 630 milioni di dollari e l’azienda sarà quotata alla Borsa di New York sotto la sigla “FRBS”.

     

    KHABY LAME SOCIOS INTER KHABY LAME SOCIOS INTER

    “Con l’investimento di Binance in Forbes, ora abbiamo l’esperienza, la rete e le risorse del principale scambio di criptovalute del mondo e uno degli innovatori blockchain di maggior successo al mondo”, ha commentato entusiasta l’amministratore delegato della rivista americana, Mike Federle. “Forbes, già una risorsa per le persone interessate al mondo emergente degli asset digitali, può diventare un vero leader del settore con il loro aiuto”, ha aggiunto. In questo modo, la piattaforma di exchange conquisterebbe due dei nove posti nel consiglio di amministrazione. Ma, tengono a precisare da Binance, non metteranno bocca nelle decisioni editoriali di Forbes.

     

    Da qualche anno Forbes ha iniziato a trattare il tema delle criptovalute, costruendo dei database in cui inserire i vari miliardari e una serie di liste in cui venivano elencate le start-up più promettenti del settore. Ovviamente, era impossibile non occuparsi di una realtà come Binance. Un primo approccio tra l’exchange e la rivista c’era già stato nel 2018, quando il miliardario Ceo di Binance Changpeng Zhao, meglio noto come “CZ” – il cui patrimonio ammonta a 1,9 miliardi di dollari proprio secondo Forbes – era finito in copertina. Titolo: “Meet the freaks, geeks and visionares dominating the digital currency craze”.

     

    SOCIOS INTER SOCIOS INTER

    Si potrebbe scherzare su come, alla fine, l’incontro è avvenuto sul serio. La ragione che ha portato CZ a concludere l’operazione è, neanche a dirlo, quella di costruirsi una legittimità internazionale e mainstream grazie all’associazione con una realtà centenaria come Forbes (fondata nel 1917 dal nonno dell’attuale direttore). I crypto-miliardari sono i nuovi ricchi che vogliono sposarsi con le blasonate, ma decadute, aziende del XX secolo, per essere accolti in società e non essere più considerati “barbari alla porta”. E Binance negli scorsi mesi è stata bandita da vari mercati (in testa il Regno Unito) perché opera in un settore non ancora sufficientemente regolato.

     

    Non è la prima a entrare a gamba tesa nel mercato per mettere il suo nome in bella vista e renderlo così familiare al grande pubblico. Per festeggiare l’accordo, CZ ha fatto un tweet rivelatore. “Investi nel nuovo e nel vecchio, e collegali con le criptovalute”. Con l’aggettivo vecchio intende, naturalmente, tutto ciò che già conosciamo.

     

     

    Allo scadere del 2021, per esempio, la notizia sul cambio nome dello stadio Staples Center a Los Angeles aveva fatto parecchio rumore. Dopo 22 anni di partnership, il gigante della cancelleria è stato spodestato dallo stadio dei Los Angeles Lakers e dei Clippers, che da Natale scorso si chiama Crypto.com Arena. L’app di scambio di valute ha investito la bellezza di 700 milioni di dollari per assicurarsi l’esclusiva del suo nome per vent’anni.

     

    ROMA DIGITALBITS ROMA DIGITALBITS

    C’è da dire che lo sport interessa parecchio all’azienda di Singapore, avendo già operato in Formula 1, nell’UFC e in diverse squadre di calcio anche italiane. Addirittura, è arrivata a sponsorizzare l’ultima finale di Coppa Italia, giocata a Reggio Emilia e vinta dalla Juventus. Inoltre, sono sempre di più gli accordi tra monete digitali e club di Serie A. L’Inter ha deciso di abbandonare il suo storico sponsor Pirelli per passare a Socios.com, con un contratto di collaborazione di tre anni. Per la prima stagione avrà la scritta Fan Token $INTER in bella mostra (per le altre due è da vedere). Scelta simile della Roma con DigitalBits. Diversa, invece, per Milan e Juventus che hanno abbracciato Socios.com ma solo per i suoi FanToken.

     

    Questo per quanto riguarda le monete digitali, ma di Big Tech che hanno investito nel “vecchio mondo” dell’editoria ce ne sono m. Il Washington Post è forse il caso più eclatante (e più di successo, finora). Nel 2013 Jeff Bezos per diventare il primo proprietario dello storico giornale che non fosse un discendente della famiglia Graham, per ottant’anni alla guida del quotidiano, tirò fuori 250 milioni di dollari. “Un affare personale”, lo definì all’epoca.

     

    FIORENTINA GENUINO FIORENTINA GENUINO

    La drammaticità al passaggio di consegne – raccontata splendidamente da Jill Abramson nel suo libro Mercanti di verità, edito da Sellerio – lascia capire quanto difficoltosa è stata la scelta ma anche quanto necessaria. “La conclamata capacità imprenditoriale di Jeff Bezos e il suo genio per gli affari ci sembrano qualità eccellenti per essere il nuovo editore del Post”, disse Donald Graham.  E così fu, visto che il Wp si rialzò da una situazione economica disastrosa. A testimoniare il grande lavoro di Bezos è stato un veterano del giornale, Bob Woodward, che tra i ringraziamenti nel suo Pericolo – scritto insieme a un altro giornalista del Post, Robert Costa, e pubblicato in Italia da Solferino – ha inserito anche il proprietario di Amazon, per aver “portato dinamismo e la necessaria stabilità”.

     

    Altri episodi simili sono quello di Marc Benioff, fondatore della società di cloud computing Salesforce e da quattro anni proprietario di Time. L’anno prima, Laurence Powell Jobs, vedova del fondatore di Apple, divenne proprietaria di maggioranza della rivista The Atlantic. Ancor prima ci fu AOL con Huffington Post.

     

    Insomma, quello di Binance non è altro che una storia già vista. È vero, mentre prima erano soldi tangibili – Benioff si presentò con 190 milioni in contanti – ora sono quelli digitali. Alcune crypto investono negli stadi così come hanno fatto compagnie aeree o di assicurazioni nel passato, come Ethiad, Emirates e Allianz. Altre nei media e nell’editoria, come Bezos e gli altri già citati. Il risultato, tuttavia, non cambia e l’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere legittimazione.

     

     

    DAGLI NFT ALLE CRIPTOVALUTE, IL CALCIO CERCA RICAVI NEL TECH

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    Da calcioefinanza.it

     

    Stadi chiusi, mercato dei diritti tv saturo e ricavi commerciali che stentano a decollare. L’emergenza Coronavirus ha messo a nudo i problemi del sistema calcio, che per i prossimi anni si troverà di fronte alla grande sfida di lavorare a un contenimento dei costi per evitare il default.

     

    Nel frattempo, però, con la speranza che l’emergenza sanitaria volga al termine, i club sono al lavoro per trovare nuove fonti di ricavi. In quest’ottica, un filone che sta prendendo sempre più piede arriva dal mondo del tech.

     

    Tra NFT (Non-fungible Token), criptovalute, blockchain e Fan Token sono tanti i termini che negli ultimi tempi sono stati accostati anche al mondo del pallone. Di recente, l’operazione più interessante per il mercato italiano è stata sicuramente l’intesa tra Socios.com e l’Inter per la sponsorizzazione della maglia da gioco.

     

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    Creato da Chiliz, una criptovaluta che è il principale fornitore di blockchain per l’industria globale dello sport e dell’intrattenimento, Socios.com è una piattaforma di engagement che si occupa di lanciare Fan Token associati a club di calcio o ad altre società che appartengono al mondo dello sport.

     

    Calcio e nuovi ricavi – I Fan Token

    Attraverso questi Fan Token, acquistabili dai tifosi sulla piattaforma, il pubblico diventa parte attiva dei processi decisionali della società contribuendo a far crescere allo stesso tempo i ricavi del club (da dividere con un sistema di revenue share con la piattaforma stessa).

     

    Cos è Socios

     

    Basti pensare che i Fan Token hanno generato oltre 150 milioni di dollari di entrate da condividere con i partner di Socios.com solo nel 2021. Inter a parte – che ha optato per una relazione più profonda –, altri club di Serie A hanno lanciato il proprio Fan Token con Socios. Tra questi ci sono Milan, Juventus, Roma e Novara.

     

    INTER FAN TOKEN INTER FAN TOKEN

    Non solo club. Anche la Federcalcio spagnola ha deciso di lanciare un proprio Fan Token con Bitci. Al prezzo di 0,50 centesimi si potranno acquistare le valute digitali della Nazionale, che daranno accesso a vantaggi e alla possibilità di prendere decisioni attraverso la tecnologia blockchain. La Federazione ha immesso sul mercato token per un valore di 12,5 milioni di euro, sempre con l’obiettivo di generare nuovi ricavi.

     

    I Fan Token non sono gli unici strumenti in grado di generare risorse fresche. Un grande spazio lo sta conquistando anche il settore degli NFT (Non-fungible Token), dei certificati di autenticità digitali apparsi per la prima volta nel mondo dell’arte e che stanno interessando anche altri mercati, tra i quali quello del calcio.

     

    Si tratta sostanzialmente di spostare l’attenzione dei collezionisti dal mondo reale a quello digital. Lo ha fatto Sorare, che ha creato una piattaforma per il fantacalcio con blockchain, che si basa proprio sull’acquisto e vendita di figurine in formato NFT, con diversi livelli di rarità.

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    In totale, sono 142 i club di calcio che hanno firmato una licenza ufficiale con Sorare, di cui la maggior parte viene dagli Stati Uniti, con 26 club della MLS. La Serie A è uno dei tornei europei più rappresentati con la presenza – tra le altre – di big quali Inter, Juventus, Napoli, Milan e Roma.

     

    Si è parlato molto di Sorare nel mese di marzo fa grazie all’acquisto della NFT card di Cristiano Ronaldo, pagata 252.800 euro da un utente seguendo quello che era accaduto a febbraio su Top Shot, la piattaforma di digital card di proprietà della NBA, in cui la card di Lebron James era stata venduta a 162.800 euro.

     

    Il passo più importante dei club è stato però quello di mettersi in proprio in alcune occasioni, come ha fatto la Juventus, che ha deciso di sbarcare nel mondo NFT a giugno. Il club bianconero ha iniziato con la maglia Home 2021/2022, messa all’asta in una sua versione digitale 3D ad altissima definizione.

     

     

    Lo stesso ha fatto la Fiorentina, che in accordo con Genuino ha lanciato il progetto VIOLA 9.5. «Dalle maglie indossate in campo, ai momenti esclusivi con il Club, ai prodotti in edizione limitata fino alle opere d’arte originali, il progetto VIOLA 9.5 dara l’opportunita di collezionare e scambiarsi NFT che possono corrispondere a oggetti fisici, proponendo un modello di fan engagement rivoluzionario per il panorama sportivo», ha sottolineato il club di Commisso.

     

    Da non dimenticare anche la Roma, che per celebrare la partnership triennale con la società di blockchain Zytara Labs ha messo in vendita le prime undici maglie indossate nella stagione 2021/22 dai calciatori giallorossi e diversi anelli commemorativi acquistabili solamente in DigitalBits (XDB).

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    L’interesse per il mondo del calcio è tale, che la startup portoghese RealFevr ha lanciato un marketplace di video ufficiali di calcio NFT, che consentirà – tra gli altri – di acquisire il primo gol ufficiale di Cristiano Ronaldo, di grado Unico, quando il capitano del Portogallo era allo Sporting CP.

     

    Per chiudere con un altro esempio italiano, giova ricordare – nonostante sia passata un po’ sottotraccia – l’accordo di partnership della Lega Serie A con Crypto.com per la finale di Coppa Italia disputata da Juventus e Atalanta.

     

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    In base a questo accordo, in vista della finale di Coppa Italia sono stati creati 7 NFT lanciati su Crypto.com sabato 22 maggio che includevano:

     

     

    Il massimo campionato italiano di calcio continua a guardare con interesse al settore, tanto che nell’assemblea di lunedì 2 agosto i 20 club discuteranno anche il conferimento del mandato per gli archivi NFT.

     

     

    Calcio e nuovi ricavi – L’esperienza dei calciatori

    Tra club, tornei e federazioni non mancano, infine, i calciatori. Come ad esempio Andrea Ranocchia, che ha lanciato una sua collezione NFT: «Da domani (23 luglio, ndr) sarà online la mia esclusiva collezione NFT IM SCUDETTO. La collezione è in tiratura limitata con 5 card collezionabili uniche. È solo l’inizio di un grande progetto, Stay tuned!», scriveva il centrale difensivo dell’Inter sul suo profilo Twitter.

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    Oppure, sempre per restare in casa Inter, il centrocampista Marcelo Brozovic. Su Twitter si definisce «football player and cryptocurrency evangelist» ed è testimonial e uno degli amministratori del canale ufficiale della criptovaluta Football Stars.

     

    Insomma, il legame tra il calcio e il mondo cripto e degli NFT sembra rafforzarsi ogni giorno di più. Un’ottima notizia per i club e le federazioni – oltre che per i calciatori – che potrebbero in un mondo in forte ascesa una nuova possibilità per diversificare i propri ricavi.

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