Peter Gomez per Il Fattoquotidiano.it
peter gomez
Per capire che cosa sta accadendo a Roma, dove il Movimento 5 Stelle sta rapidamente bruciando gran parte del suo consenso elettorale, è utile fare un tuffo nel passato e guardare a Milano. Nella metropoli lombarda, tra i residenti più anziani, esistono due opinioni diverse su Carlo Tognoli e Paolo Pillitteri, i due sindaci socialisti che amministrarono la città a cavallo tra gli anni 80 e 90. Entrambi furono coinvolti nell' inchiesta Mani Pulite. Molti dei loro assessori e alcuni esponenti di spicco delle coalizioni che li sostenevano risultarono profondamente invischiati nel sistema delle tangenti. Ma se di Tognoli la maggioranza dei milanesi conserva tutto sommato un buon ricordo, non lo stesso si può dire di Pillitteri.
Berlusconi con Carlo Tognoli
PILLITTERI 2
Il perché è chiaro. Durante gli anni di Tognoli, Milano appariva in costante progresso. I socialisti (e gli altri partiti) rubavano, ma venivano inaugurate opere pubbliche, c' erano decine e decine di iniziative culturali, l' economia girava a mille e anche chi denunciava gli scandali aveva la sensazione di vivere in una città orientata verso il futuro. Con Pillitteri invece tutto, o quasi, si fermò.
MARCELLO DE VITO E VIRGINIA RAGGI
Il nuovo Piccolo Teatro, allora simbolo della Milano che voleva competere con le capitali europee, ci mise anni e anni prima di essere terminato (a causa delle tangenti). E a rilento andavano i cantieri della metropolitana e del passante ferroviario, due arterie sotterranee destinate a cambiare in meglio la vita dei milanesi. Per questo, anche se di fatto le due giunte avevano commesso i medesimi reati, quando esplose Mani Pulite l' opinione dei cittadini sui due sindaci rimase profondamente diversa.
DAVIDE CASALEGGIO VIRGINIA RAGGI
Guardiamo ora cosa sta accadendo a Roma. Dal punto di vista penale, la giunta di Virginia Raggi non può essere paragonata a quelle milanesi coinvolte nell' inchieste su Tangentopoli. Ha un solo assessore indagato (Daniele Frongia per il quale potrebbe presto essere chiesta l' archiviazione) e ha visto finire in manette il presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, e un importante consulente, l' avvocato Luca Lanzalone.
DANIELE FRONGIA VIRGINIA RAGGI
Ma se il malaffare appare molto meno diffuso rispetto ad allora (e anche rispetto a quanto accadeva solo pochi anni fa proprio a Roma con Mafia Capitale) la sindaca Raggi suscita malcontenti sempre maggiori. Dopo tre anni di amministrazione, la città, secondo molti suoi abitanti, non è migliorata. Secondo altri è addirittura peggiorata. È certamente vero che chi aveva governato Roma prima di lei aveva lasciato solo macerie. Ma 36 mesi di amministrazione sono molti, anche perché a Palazzo Chigi, da un anno, c' è un esecutivo amico. Così, oggi, aver scoperto un presunto ladro tra gli eletti 5Stelle peggiora ulteriormente la situazione.
virginia raggi roberta lombardi beppe grillo
Gli attivisti del Movimento possono certamente sottolineare che, a differenza di quanto accade in altri partiti, Luigi Di Maio non ha semplicemente sospeso, ma immediatamente espulso De Vito, o che quest' ultimo rappresentava l' opposizione interna alla sindaca. Ma chi vive e vota a Roma giudica la giunta solo da quello che vede: i servizi pubblici, la pulizia e il manto delle strade, la manutenzione del verde.
Se poi a tutto questo si aggiunge un' indagine che verosimilmente allungherà ulteriormente i tempi di costruzione dello stadio e del recupero dell' area dei mercati generali, ecco che la miscela della delusione diventa esplosiva. Il conto alla rovescia corre sempre più veloce. Per disinnescarlo la giunta Raggi ha una sola possibilità: migliorare finalmente la vita dei romani. Ma arrivati a questo punto è giusto chiedersi se sia davvero in grado di farlo. Chi scrive pensa di no.
raggi