Ilario Lombardo per la Stampa
paragone
Così fan tutti, si dirà, e forse è vero a guardare quante volte i giornalisti, spesso a spasso o finiti a riscaldare angoli di anonimato, si sono ritrovati catapultati tra i seggi parlamentari di vari storici partiti. E dunque nella normalizzazione grillina, dove il cambiamento è anche imitazione, doveva succedere prima o poi di vedere imbarcati nel M5S anche gli odiatissimi giornalisti, con una certa predilezione per quelli televisivi.
emilio carelli
La notizia è stata data da Dagospia: Gianluigi Paragone, Emilio Carelli e Dino Giarrusso avrebbero accettato la candidatura al seguito di Luigi Di Maio. Due ex direttori e un inviato delle Iene, tutti di recenti o meno recenti simpatie grilline. Giarrusso è la iena che ha italianizzato il caso Weinstein, autore dell' inchiesta sulle accuse di molestie da parte di diverse attrici al regista Fausto Brizzi. (Curiosità: dal mondo dello spettacolo arriva la candidatura dell' attrice Claudia Federica Petrelli che proprio alle Iene aveva raccontato di molestie subite).
DINO GIARRUSSO
Carelli, ex Mediaset ed ex direttore di Sky Tg24, era stato avvistato alla kermesse di Rimini da diversi 5 Stelle incuriositi dalla sua presenza. In quei giorni sul palco a fare da presentatore c' era Gianluigi Paragone, con già impresso il marchio di grillino, dopo aver presenziato anche al convegno sul futuro organizzato da Davide Casaleggio lo scorso aprile. Paragone, che a Rimini chiamò Casaleggio Jr sul palco «con - disse testuale - una certa emozione», fa l' evasivo e scrive su Facebook: «Se son rose fioriranno, se son stelle brilleranno».
claudia federica petrelli
Poi, contattato dalla Stampa , continua a giocare d' ambiguità: «Oggi tema libero. Il mistero è il gioco e oggi mi limito a giocare». Paragone è consapevole, perché almeno fino al 4 marzo resta ancora solo un giornalista, che un tipo di risposta così è una conferma, un sì: «Questo lo può scrivere lei». Ex «Libero», ex leghista di ferro, direttore della «Padania», poi finito nella lottizzazione Rai come vicedirettore di Rete, Paragone è stato uno dei primi a dare ampio microfono ai parlamentari grillini e alle loro campagne nel suo programma su La7, La Gabbia. Chiusa la trasmissione per ragioni editoriali, Paragone ha incrociato forse definitivamente i suoi destini con quelli del M5S, trovando nei grillini compagni di lotta sulle banche.
le iene il weinstein italiano 4
Un settore che ha saldato il rapporto con Elio Lannutti, anche lui ex giornalista, fondatore dell' associazione dei consumatori Adusbef e candidato per una legislatura con l' Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. In base alle nuove regole che aprono il M5S anche ai non attivisti storici e a chi ha avuto esperienze politiche, basta che siano state di un solo mandato elettorale, Lannutti è pronto per la candidatura.
MAZZILLO E VIRGINIA RAGGI
Nel M5S è stato calcolato un 25% circa di parlamentari uscenti che non si ricandideranno. Al loro posto i debuttanti, visti i sondaggi, potrebbero essere la maggioranza. A sorpresa ritroviamo anche Andrea Mazzillo, ex assessore al Bilancio di Roma, silurato in malo modo da Virginia Raggi. «Un conto è la gestione locale, un conto quella nazionale - spiega -. La mia adesione al progetto non è venuta meno».