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Diana de Marsanich per “F Magazine”
Andrea Damante descrivi il tuo giorno perfetto.
È estate, sono in vacanza nella nostra casa a Manfria, vicino a Gela, in Sicilia. Mi sveglio con il profumo della pasta al forno che ha cucinato mia nonna. Faccio colazione con brioche e granita, poi vado con mio papà sul catamarano. Pranzo con gli amici e la famiglia, mi godo il mare fino al tramonto e la sera tengo un dj set.
Se potessi scegliere tra qualsiasi persona al mondo, chi inviteresti a cena?
L’attrice Gwyneth Paltrow e il dj Martin Garrix, insieme.
Puoi arrivare a 90 anni con il corpo o con la mente di un trentenne: cosa scegli?
La mente giovane.
A chi sei più grato?
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A mia mamma perché mi ha fatto bene. E a mio padre che mi ha dato tutte le chance per fare bene.
Cambieresti qualcosa nel modo in cui sei stato educato?
No, anche se avrei voluto studiare all’estero.
Se potessi svegliarti domani con una nuova dote, quale sceglieresti?
Un po’ più di pazienza. Sono iperattivo, vado a tremila.
Se potessi scoprire la verità su te stesso, sul futuro o un qualsiasi argomento, cosa vorresti sapere?
Se un giorno farò un disco di diamante! Vorrebbe dire che ho venduto 10 milioni di copie.
C’è qualcosa che hai sognato di fare e non hai fatto?
Lanciarmi con una tuta alare, ma non ho la certezza di atterrare sano e salvo.
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Qual è la più grande soddisfazione della tua vita?
Essere riuscito a trasformare la mia passione per la musica in un lavoro. Il brano “Follow My Pamp”, nato per gioco in uno studio di registrazione di Verona, è diventato un disco d’oro e un tormentone.
Che cosa conta di più nell’amicizia?
Esserci sempre e comunque. Io, per esempio, ho 2,1 milioni di follower su Instagram ma i veri amici sono solo due/tre.
Qual è il tuo ricordo più caro?
Le estati in Sicilia.
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E il più terribile?
Riguarda una decisione sbagliata e irreversibile che mi brucia ancora oggi.
Se sapessi di dover morire tra un anno, che cosa cambieresti nella tua vita?
Metterei il turbo e cercherei di vedere più mondo possibile con le persone che amo.
Ritieni che la tua infanzia sia stata in media più o meno felice delle altre?
Più felice, nonostante la separazione dei miei. Quando avevo tre anni io e mia mamma dalla Sicilia ci siamo trasferiti a Verona, ma la famiglia è rimasta salda e unita.
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Hai un buon rapporto con tua madre?
Bellissimo. Si chiama Valentina ed è una mamma molto affettuosa. Mi chiama cento volte al giorno, per farmi mille raccomandazioni. È giovane, abbiamo 20 anni di differenza, siamo cresciuti insieme.
Quand’è stata l’ultima volta che hai pianto?
Quando è finita la mia storia con Giulia. Ero in auto e mi sono messo a riflettere sull’intensità dei nostri due anni di amore. E ho ceduto alla commozione.
Che cos’è troppo serio per scherzarci su?
Il bullismo e l’arroganza.
Qual è la cosa che rimpiangi di non aver detto a qualcuno?
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Forse un “ti amo” avrebbe cambiato la mia vita.
La tua casa brucia, hai il tempo di salvare soltanto un oggetto: che cosa scegli?
La mia Taylor, una chitarra acustica. Me l’ha regalata mia madre quando mi sono diplomato.
Quanto conta per te l’amore?
È tutto. E infatti sono single perché non mi accontento. Quando arriverà, dovrà essere un amore esagerato.
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E il sesso?
È la parte più importante dell’amore.
C’è qualcuno al tuo fianco in questo momento?
No, sono single.
C’è qualcosa per cui definiresti “unica” la tua partner?
Lo è se quando sto con lei mi sento al sicuro.
L’amore si consuma o cresce con il passare del tempo?
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Se è amore, cresce.
Che cosa ti ha ferito di più nei sentimenti?
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Non essere stato capito. Nonostante tutti i miei sforzi.