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    "SPALLETTI FA IL SEGNO DELLA CROCE E BACIA LA MEDAGLIETTA MA IL NAPOLI NON È UN MIRACOLO” - TONY DAMASCELLI: "LA SQUADRA DI "BIG SPALLA" SI COMPORTA CON UNA PERSONALITÀ E UNA TRANQUILLITÀ CHE SOLTANTO LE GRANDI DI SOLITO POSSEGGONO. RIBALTARE E CON MISURE COSÌ CLAMOROSE LO SVANTAGGIO AD AMSTERDAM NON È COSA NATURALE" - “I CALCIATORI VANNO FORTE E SI ESALTANO TRA DI LORO. ANCHE MARADONA SARÀ STATO ORGOGLIOSO DI LORO…”


     
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    luciano spalletti luciano spalletti

    Da www.ilnapolista.it

     

    Il Napoli non è un miracolo. Lo scrive Tony Damascelli sul Giornale

     

    "Il numero di gol realizzati dal Napoli in champions non ha uguali precedenti per le altre italiane pluridecorate a livello internazionale, dopo il quarto gol Luciano Spalletti ha fatto il segno della croce e baciato la medaglietta che porta al collo ma non è un miracolo quello del suo Napoli, è calcio verace, superbo nella sua semplicità e perfidia."

     

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    Scrivere del Napoli è facile, per come gioca, per come sa stare in campo, per come vince e con quanti gol, per quella semplicità che compete ai campioni, perché, questo bisogna dirlo, la squadra di Spalletti si comporta con una personalità e una tranquillità che soltanto le grandi di solito posseggono. Ribaltare e con misure così clamorose lo svantaggio ad Amsterdam non è cosa naturale ma lo è stato appunto dopo il gol fortuito e fortunoso degli olandesi che, però, hanno confermato il difetto antico di quel football estetico che non sa nemmeno che cosa significhi la cosiddetta fase difensiva, il Napoli e Raspadori su tutti ne hanno approfittato e non per caso ma con la scienza elementare del football, tecnica e velocità, disciplina e carattere.

    luciano spalletti luciano spalletti

     

    Spalletti ieri in conferenza tra le altre cose ha detto:

     

    "Se non funzionano tutti i giocatori, non si fanno prestazioni così: Raspadori e Simeone hanno fatto una buona partita, eppure noi vogliamo che rientri Osimhen. Poi il titolare chi sarà? Sarà un problema vero. Se capiscono che c’è spazio per tutti, e che contano i risultati di squadra e non individuali, tutti ti conoscono nel mondo e non serve essere chi fa l’assist o tre gol. C’è bisogno di non farla mai prendere all’avversario, come Kim e Rrahmani, e senza risultato poi nessuno si ricorda delle due parate di Meret che evitano due gol. Se fai risultato tutti ti portano in alto, poi il salvadanaio dei meriti si divide fra tutti”

     

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    “C’è molto della disponibilità dei calciatori di allenarsi sempre e di avere un’etica di lavoro corretta, di venire al campo e di pedalare a qualsiasi allenamento. Vanno forte e si esaltano tra di loro e di conseguenza diventa tutto più facile perché stasera hanno fatto davvero delle giocate belle da vedere. Anche Maradona sarà stato orgoglioso di loro”

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