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    L’ULTIMA GAG - DANIELE LUTTAZZI È FINITO SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON L’ACCUSA DI EVASIONE FISCALE. LA SUA SOCIETÀ AVREBBE FALSIFICATO LE SCRITTURE CONTABILI IN MODO DA CONSENTIRE L’EVASIONE DI 140 MILA EURO DI IRPEF


     
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    Corriere.it

    daniele luttazzi fOttavianoCelestino daniele luttazzi fOttavianoCelestino

     

    Tutto è cominciato da una verifica della Finanza sulla gestione dei suoi diritti d’immagine. Un controllo di routine che ha avuto un esito inatteso: Daniele Luttazzi è finito sul registro degli indagati con l’accusa di evasione fiscale.

     

    Gli accertamenti delle Fiamme gialle sono terminati nel 2013. E due mesi fa la procura di Civitavecchia, diretta da Gianfranco Amendola, ha chiuso le indagini. Stando alla ricostruzione del pm Lorenzo Del Giudice, la società di servizi Krassner Entertainment, che gestisce i diritti d’immagine di Daniele Fabbri (questo il cognome di Luttazzi all’anagrafe), avrebbe falsificato le scritture contabili in modo da consentire all’attore, comico, scrittore e musicista «martire della censura» l’evasione di 140 mila euro di Irpef.

    Daniele Luttazzi, Cinzia Monteverdi e Peter Gomez Daniele Luttazzi, Cinzia Monteverdi e Peter Gomez

     

    Tutto è cominciato da una verifica della Finanza sulla gestione dei suoi diritti d’immagine. Un controllo di routine che ha avuto un esito inatteso: Daniele Luttazzi è finito sul registro degli indagati con l’accusa di evasione fiscale.

     

    Rischio carcere

    Daniele Luttazzi Rai per una Notte Ansa Daniele Luttazzi Rai per una Notte Ansa

    In particolare, l’accusa contesta a Luttazzi la violazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 74 del 10 marzo 2000: un reato, «dichiarazione fraudolenta mediante artifici», punito con la reclusione da 18 mesi a sei anni. E per evitare che, in caso di condanna, i soldi non ci siano più, il pm ha anche disposto il sequestro preventivo di un conto corrente.

    FULVIO ABBATE E DANIELE LUTTAZZI FULVIO ABBATE E DANIELE LUTTAZZI

    «Rigoroso come pochi»

    «C’è un certo disgusto», premette l’avvocato Andrea Parlatore. Che poi spiega: «Luttazzi, dopo essere stato cacciato da tutti i palinsesti televisivi, è stato costretto a dedicarsi al teatro. Ma senza una società gli enti teatrali, pubblici e privati, non contrattano. È una prassi. L’imposta è agevolata, ma legittima. Non c’è mai stata, da parte di Luttazzi, la volontà di avere uno “sconto” fiscale, si tratta di un equivoco nel quale costantemente si vive nel nostro Paese».

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