Estratto dal libro “Il Salvatori 2024 - Il Dizionario della Canzone” (Iacobelli Editore) di Dario Salvatori
Compie 10 anni “Il Salvatori”, il dizionario della canzone, con oltre 20.000 canzoni con autori, interpreti, storia e aneddoti. Il libro reference più completo sulla musica di tutto il mondo.
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Beatles o Rolling Stones? Sembra di essere tornati negli anni Sessanta. In assenza di grandi novità, di artisti in grado di tenere botta in un lasso di tempo accettabile, con un tasso di volatilità misera, prevalgono i maestri, i settantenni e molti ottantenni. Ciò che colpisce è la vicenda privata di questi due gruppi. All'inizio la loro forza fu quella di strappare la leadership musicale all'America, compreso il business dei giovani, le mode culturali, tutto ciò che grazie a questi ragazzi girava intorno a loro, alla vecchia Inghilterra.
Gli anni Cinquanta inventarono la figura dei teenagers, con le misure da prendere per intrappolarli, facendoli divertire con il rock and roll, un genere fatto apposta, ma all'inizio dei Sessanta in America rimaneva poco. Morto Buddy Holly, subito dopo Eddie Cochran, con Elvis militare in Germania, Chuck Berry più volte in galera, Little Richard che diventa pastore evangelico, Gene Vincent con la gamba di legno. Prevalsero le cosiddette "pretty face", ovvero Paul Anka, Neil Sedaka, Fabian, Frankie Avalon, Bobby Vinton, Bobby Rydell, Terry Stafford, tutti cantanti che avevano la stessa età del loro pubblico. Quella fu una grande trovata.
BEATLES ROLLING STONES
Durò poco. I più bravi durarono (Paul Anka o Neil Sedaka), gli altri si persero per la strada. Il fermento si era spostato in Inghilterra. La concentrazione era Londra, ma arrivarono dei talenti da Liverpool, Newcastle, Manchester. I Beatles erano di Liverpool, cresciuti in una città portuale, con un fiume, il Mersey, che a un certo punto defini un genere. Gli Stones provenivano da varie zone. Keith Richards e Mick Jagger nativi di Dartford, Kent, Bill Wyman e Charlie Watts (ovvero la sezione ritmca), londinesi doc. Brian Jones, da Cheltenham. I Beatles venivano dalla working class ma incarnavano la medium class, per come vestivano e per come suonavano.
BEATLES ROLLING STONES
Gli Stones tutto il contrario, provenivano dalla medium class ma incarnavano le working class, o qualcosa di peggio. I gusti musicali molto simili. Rock and roll, rhythm and blues, ma gli Stones avevano una predilezione per la musica afro-americana. A più di sessant'anni di distanza, le loro vicende tornano a sfiorarsi. I Beatles hanno avuto otto anni di carriera discografica, quattro di live. Gli Stones sessantadue di live, sessantuno di discografia. Numeri che parlano chiari. Quello che ora li divide è l'intelligenza artificiale. Amici ma rivali, soprattutto amici.
now and then - the beatles
I Beatles per essere riesumati devono ricorrere all'intelligenza artificiale, già perché l'ormai mitico Now and then - una registrazione casalinga di John del 1978 - rimasta nelle mani di Yoko (con un biglietto che fece rabbrividire "For Paul"), ma di fatto scartata già nel 1995, perché troppo sbiadita, senza presenza dinamica, con la voce di John molto lontana, il piano invadente. Negli ultimi mesi il demo è finito nelle mani di Giles Martin, figlio di George Martin, il mitico "quinto Beatles", ma al di là del "ritrovamento", il restauro è costato centinai di ore di studio, utilizzando le nuove tecnologie.
rolling stones 1
I fans sono impazziti di gioia, ma in molti hanno scosso il capo. Altri ancora hanno parlato di IA, moderata ma accettabile. Gli Stones hanno fatto tutto il contrario. Sono tornati in studio come ai vecchi tempi. Scatenati, motivati, anche se per la strada hanno perso Brian Jones, Bill Wyman (oggi 88 anni) e Charlie Watts, il quale ha lasciato un buco ritmico (Steve Jordan il batterista suggerito da Watts).
Già il titolo dell'album, Hackney diamonds (un quartiere di Londra poco raccomandabile, oggi addirittura trendy), ed ecco gli amici: Elton John su Get close e Live by the sword, Charlie Watts su Mess it up e ancora su Live by the sword, Bill Wyman su Live by the sword, Stevie Wonder e Lady Gaga su Sweet sounds of heaven e ciliegina Paul Mc Cartney su Bite my head off. Angry, dove Keith Richards sfoggia un maleodorante riff alla pari con quelli degli anni Sessanta e Settanta. Un brano che trasuda energia, dinamismo, riff e sopra a ogni cosa il vocale di Jagger. Con lui IA farebbe una figura meschina.
BEATLES ROLLING STONES beatles e rolling stones logo beatles e rolling stones rolling stones 2 sydney sweeney nel video dei rolling stones 29 sydney sweeney nel video dei rolling stones 3 sydney sweeney nel video dei rolling stones 30 now and then - the beatles mick jagger sul wall street journal 1 avatar dei rolling stones su snapchat 1 now and then - the beatles now and then - the beatles dario salvatori foto di bacco