erika mcentarfer donald trump

IL DATO È TRATTO: COME UN AUTOCRATE QUALUNQUE, DONALD TRUMP VUOLE CHE LE STATISTICHE SUL LAVORO RIFLETTANO LE SUE VOLONTÀ. POCO IMPORTA SE SIANO VERE O NO – IL LICENZIAMENTO DI ERIKA MCENTARFER, REA DI AVER RIVISTO AL RIBASSO I NUMERI SUL LAVORO, È PARADOSSALE: LA REVISIONE STESSA DEI DATI MENSILI È FRUTTO DEL DEPAUPERAMENTO DELLA FORZA LAVORO DEL SERVIZIO STATISTICO (CARENZE DI PERSONALE, ESODO ANTICIPATO DI FUNZIONARI ESPERTI) DOVUTO AI TAGLI DECISI DAL SUO GOVERNO, TRA DOGE E MISURE DI BILANCIO – LA PERDITA DI CREDIBILITÀ DEGLI UFFICI AMERICANI È UN DANNO INCALCOLABILE: SE L’ECONOMIA DELLA PRIMA POTENZA MONDIALE È “TAROCCATA”, NON CI SONO PIÙ CERTEZZE NEI MERCATI….

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IL PRESIDENTE VUOLE PILOTARE I DATI SULL’ECONOMIA

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

DONALD TRUMP

Licenziando la responsabile del più importante ufficio di statistiche economiche del governo, Donald Trump, da sempre abituato a cercare di far prevalere la sua narrativa anche quando diverge dalla realtà dei fatti, mette in discussione la prassi, fin qui rispettata da tutte le amministrazioni di destra e di sinistra, di elaborare in modo non partisan, indipendente, i dati sulla salute dell’economia, essenziali per decidere eventuali misure correttive.

 

Da tempo imprese e politici Usa discutevano del rischio di un’alterazione dei dati economici: soprattutto quelli del ministero del Lavoro che fornisce i numeri cruciali dell’inflazione e dell’occupazione.

 

Erika McEntarfer

Per mesi, davanti a dati sul lavoro ottimi, da piena occupazione, mentre nel primo trimestre del 2025 il Prodotto interno lordo è calato, molti economisti si erano interrogati sulla credibilità di questi numeri.

 

Una discussione tecnica, condotta dietro le quinte, emersa pubblicamente quando il capo della Federal Reserve, Jerome Powell si era detto preoccupato per una possibile perdita di credibilità delle statistiche americane che sono da sempre considerate il gold standard dell’analisi economica a livello mondiale. […]

 

Qualcuno si chiedeva se dietro una certa perdita di qualità delle statistiche non ci fosse Trump, che ha inserito suoi fedelissimi in quasi tutti i ruoli chiave dell’Amministrazione e che non è nuovo a tentativi di alterare la realtà dei fatti.

 

DONALD TRUMP E IL CROLLO DELL ECONOMIA - VIGNETTA ITALIA OGGI

Ma non erano state formulate accuse esplicite. Venivano analizzate altre possibili cause: la pandemia che ha fatto saltare molti punti di riferimento […]; i tagli di bilancio (meno 8% quello del Bureau of Labor Statistics) che hanno colpito la forza lavoro degli statistici […]; i tentativi di modificare alcuni dati alterando i sistemi di calcolo ( il ministro del Commercio, Howard Lutnick, vorrebbe cambiare il modo di misurare la crescita economica).

 

Un mese fa il portavoce della Casa Bianca aveva spazzato via i dubbi sulla correttezza dei dati del ministero del Lavoro, sottolineando che ad elaborarli era un ufficio tuttora diretto da Erika McEntarfer: un’economista nominata da Biden.

 

DONALD TRUMP - WALL STREET

Ma ora, davanti a una correzione al ribasso dei dati occupazionali di maggio e giugno, Trump ha licenziato la McEntarfer accusata, senza prova alcuna, di «aver truccato i dati per mettere in cattiva luce i repubblicani e me».

 

Classico Trump: gioca d’anticipo accusando gli avversari di fare quello che, forse, ha in mente lui. E si apre la strada cacciando chi lo ostacola. Stavolta il caso, oltre che grave, è paradossale su almeno due fronti: licenzia una tecnica che la sua Casa Bianca aveva difeso a spada tratta, sottolineandone la credibilità, mentre l’elemento che fa infuriare il presidente, la revisione dei dati mensili, è frutto del depauperamento della forza lavoro del servizio statistico (carenze di personale, esodo anticipato di funzionari esperti) dovuto anche ai tagli decisi dal suo governo, tra Doge e misure di bilancio.

 

attentato a donald trump foto di evan vucci 3

Molti, come il capo degli economisti di Moody’s Analytics, Mark Zandi, sostengono da tempo che la qualità delle statistiche sta peggiorando per il deterioramento degli organismi che effettuano le rilevazioni (prezzi e lavoro) in ogni parte d’America. Anziché curare queste carenze, Trump decapita suscitando critiche anche tra deputati e senatori repubblicani che chiedono prove della faziosità della McEntarfer. Trump non ne dà: sembra interessato solo a togliere credibilità ai fatti, quando gli risultano sgraditi.

 

THE BUREAU OF LABOR DENIAL

Editoriale del “Wall Street Journal”

 

donald trump in versione mao

Sabato abbiamo espresso la nostra opinione sulla discutibile decisione del presidente Trump di licenziare il capo del Bureau of Labor Statistics (BLS) dopo la pubblicazione di un pessimo rapporto sull'occupazione a luglio, e il mondo si è scatenato. Ma vale la pena notare il peso che grava sui consiglieri che hanno dovuto sostenere l'affermazione del presidente secondo cui i dati erano "truccati".

 

Cominciamo con il Segretario del Lavoro Lori Chavez-DeRemer, che venerdì mattina ha dichiarato a Bloomberg TV che, nonostante i dati sull'occupazione siano stati rivisti al ribasso per maggio e giugno, "abbiamo assistito a una crescita positiva dell'occupazione". Ok, a volte in politica bisogna guardare una mela marcia e definirla semplicemente troppo matura.

 

DONALD TRUMP - COMIZIO A UNIONDALE - FOTO LAPRESSE

Ma poi Trump ha licenziato il direttore del BLS, che fa capo alla signora Chavez-DeRemer. Lei ha subito reagito. "Concordo pienamente con @POTUS sul fatto che i nostri dati sull'occupazione devono essere equi, accurati e mai manipolati per scopi politici", ha twittato.

 

Quindi i dati sull'occupazione che al mattino erano "positivi" sono stati manipolati nel pomeriggio? Ci rendiamo conto che le truppe devono sostenere il comandante, ma la signora Chavez-DeRemer non si sta facendo un nome come portavoce credibile della politica del lavoro o dei dati.

 

donald trump foto lapresse49

Oppure prendiamo Jamieson Greer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, a cui domenica è stata posta una domanda sul calo dei posti di lavoro nel settore manifatturiero durante il programma della CBS "Face the Nation".

 

Greer ha risposto: "Sì, l'ho notato e la mia opinione è che molte aziende stessero aspettando di vedere se la legge fiscale sarebbe stata approvata con la deduzione delle spese per beni strumentali e cose simili".

 

È plausibile, ma poi la conduttrice Margaret Brennan ha sottolineato che Trump aveva detto che i dati sull'occupazione erano falsi. Greer ha dovuto affrettarsi a fare eco al suo capo: "Beh, penso che lei sappia, e ho visto cosa ha fatto il presidente, che ha anche parlato dei dati del BLS, sa, dell'anno scorso".

DONALD TRUMP E IL DOLLARO

 

Come scrive Allysia Finley nelle vicinanze, le revisioni dei dati sull'occupazione del BLS sono meglio spiegabili con un calo dei tassi di risposta delle imprese, piuttosto che con un pregiudizio politico. La realtà del rallentamento della crescita dell'occupazione è chiara a chiunque presti attenzione, indipendentemente dalle statistiche ufficiali. Il rifiuto dei dati da parte di Trump è un motivo in più per cui sempre meno americani si fideranno del governo.