Estratto dell’articolo di Antonio Giaimo per “la Stampa”
Domenica pomeriggio aveva litigato con il padre. Urla che si sentivano fin dalla strada, dicono. «Cerca un lavoro, datti da fare, così non puoi andare avanti» insisteva il padre. E lui, per tutta risposta, lo aveva preso a pugni in faccia, fino a spaccargli i denti.
Ieri mattina deve esser andata più o meno allo stesso modo. Ancora una lite per il medesimo motivo. Ancora discussioni. Urla. Imran Ahmad, 23 anni, figlio di una famiglia pakistana che da qualche anno abita in una casa nel centro storico di Pinerolo, nel torinese, stavolta ha afferrato un martello e si è scagliato contro la madre.
MARTELLO
L'ha colpita a raffica, in testa, fino a che la donna non è cauta in terra, morta. Lei si chiamava Rubina Kousar, aveva 45 anni. Era arrivata in Italia con il marito e due figli nel 2016. Lui aveva trovato lavoro in un'azienda meccanica, in un paese a pochi chilometri di distanza. Lei era rimasta a casa per accudire la famiglia. Pochi rapporti con i vicini. Qualche cenno sulle scale se incontrava qualcuno. La spesa una volta la settimana al supermercato. I conti da far quadrare. Una vita tranquilla, a vederla da fuori.
Ma poi raccontano delle liti. «Cercati un lavoro» dicevano lei e suo marito a quel ragazzo che al massimo andava a dare una mano - quando capitava - a connazionali che gestiscono piccole attività. C'erano state tensioni. E Imran Ahmad era sempre più nervoso. Sempre più spesso fuori casa. Fino l'epilogo di ieri mattina.
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