Antonio Dipollina per “la Repubblica”
techetechete
Mettersi l' animo in pace, è stata ancora una volta l' estate di Techetechetè . Peraltro ormai sfuggito al luogo comune della memoria e stop, arricchito da snodi ed evoluzioni verbali (Pasquale Panella ai testi esotici letti dall' ospite di serata), rispettando la missione originaria - ovvero mettere in fila brani accattivanti di tv antica.
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Con la massima stima per chi attende con ansia il programma che lo sostituirà e la ripresa dell' entusiasmante tv di normale stagione, s' intende… Per qualche motivo a ogni estate si fa il conto di quante proteste si sono sentite sulla tv in vacanza e delle repliche e il canone etc. A occhio sono sempre di meno, e se c' è un lavoro (colossale, decine di puntate da 45 minuti ciascuna, lavoratissime) per cui a dicembre si andrà a versare l'obolo volentieri, o qualcosa del genere, è proprio la super-replica che accende la sera di RaiUno - e poi si esce tranquilli.