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    PIOMBINO NELLA CHIAPPA - DAVANTI ALLE ACCIAIERIE LUCCHINI A PIOMBINO, BEPPE MAO IMPALLINA IL PD: “È UNA PESTE ROSSA. SAPEVANO BENE CHE FINE FACEVA QUEST’ALTOFORNO. HANNO SPESO CENTO MILIONI L’ULTIMO ANNO QUANDO SI POTEVA COSTRUIRE UN FORNO ELETTRICO”


     
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    Marco Gasperetti per il "Corriere della Sera"

    IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINOIL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINO

    L'inizio, davanti alle Acciaierie, è mesto. «Giù le bandiere, nessun applauso, non c'è da festeggiare nulla - dice Beppe Grillo dal palco a tremila persone, più fan e giornalisti che operai -. Perché qui stiamo veramente celebrando un funerale: quello dei sindacati» e della fabbrica Lucchini.

    Ma bastano pochi minuti al leader M5S - presentato dal candidato sindaco del Movimento, Daniele Pasquinelli, quarantenne piombinese, impiegato in Lucchini - per tornare alla solita verve, un mix di grida («non dovrei urlare ma non ci riesco»), parolacce («che servono anch'esse a dare l'idea») e accuse alla classe dirigente dominante responsabile di aver distrutto la Lucchini e l'Italia.

    IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINOIL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINO

    Attacca il Pd, Grillo, la sinistra, i sindacati. «Siamo oltre al ricatto, questa è la "peste rossa" - accusa - perché tutti questi signori sapevano benissimo che fine faceva quest'altoforno e hanno speso cento milioni l'ultimo anno quando con quei soldi si poteva costruire un forno elettrico. Poi si rivolge agli operai: «Noi siamo qui nel regno schifoso della peste rossa, cioè il Pd, che voi continuate a votare».

    IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINOIL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINO

    Il pubblico è diviso in via Caduti del Lavoro, mentre all'orizzonte un gran fumo bianco, quello di Afo4, l'altoforno appena «addormentato», testimonia l'agonia di un'industria e il rischio occupazione per 4 mila lavoratori. Nelle prime file ci sono i grillini doc, poi i simpatizzanti, seguono gli indecisi e infine gli operai, una minoranza. «Venerdì alcuni lavoratori hanno scritto una lettera aperta a Grillo chiedendogli di non fare campagna elettorale sulla loro pelle - racconta Luciano Gabrielli, segretario provinciale della Fiom -. Lui è venuto ugualmente e noi lo facciamo parlare perché sappiamo che cos'è la democrazia».

    IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINOIL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINO

    Qualche momento di tensione c'è, anche se lontanissimo dalla contestazione clamorosa che alla vigilia qualcuno aveva previsto e forse si era persino augurato. Ad un tratto un lavoratore sfodera un cartello e s'infila in quella parte di pubblico composto dai simpatizzanti 5 Stelle.

    «Troppo comodo fare campagna elettorale a un funerale. Tempo scaduto», c'è scritto. Un omone del servizio d'ordine del movimento glielo strappa, qualcuno allunga le mani, intervengono i carabinieri. Grillo parla una ventina di minuti. Non sembra il leader caustico di sempre anche se non rinuncia ad attaccare pesantemente l'Europa.

    IL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINOIL COMIZIO DI BEPPE GRILLO A PIOMBINO

    «Se vinciamo le elezioni del 25 maggio, come certamente le vinceremo - annuncia - rivolteremo l'Europa della Merkel come un calzino». E poi promette: «Ci sono almeno due miliardi di euro destinati dall'Europa alla siderurgia. Cercheremo di capire dove sono per impiegarli anche in questa fabbrica».

     

     

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