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    UN FORFAIT PER LA TREGUA - DAVIDE CASALEGGIO POTREBBE CHIUDERE LA VICENDA DEI VERSAMENTI MANCANTI DEI PARLAMENTARI M5S, CON UNA CIFRA FORFETTARIA INFERIORE AI 450MILA EURO CHE RECLAMA - LA SOLUZIONE PERMETTEREBBE AL M5S DI RIENTRARE IN POSSESSO DEI DATI CUSTODITI DA ROUSSEAU E DI PROCEDERE SU UNA NUOVA PIATTAFORMA AL VOTO SULLA MODIFICA DELLO STATUTO E SULL'ELEZIONE DEL NUOVO CAPO POLITICO…


     
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    beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3 beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

    Alessandro Di Matteo per “la Stampa”

     

    Giuseppe Conte ci prova, l'ex premier cerca di evitare la tentazione alla corsa solitaria di molte anime M5s e, al tempo stesso, lavora a chiudere il contenzioso con Davide Casaleggio che sta paralizzando il Movimento e che rischia di portare a una scissione. Il capo politico in pectore dei 5 stelle interviene via internet a una riunione del Movimento 5 stelle di Torino, una delle città che andranno al voto e nella quale l'accordo con il Pd è tutt' altro che facile, come del resto a Roma e a Milano.

    DAVIDE CASALEGGIO DAVIDE CASALEGGIO

     

    Conte invoca un «disegno politico unitario e complessivo», stoppando «una gestione esclusivamente atomistica e parcellizzata delle realtà locali». Tradotto dal linguaggio politico, l'ex premier vuole tenere il M5s nel solco dell'alleanza con il Pd. Conte delinea con precisione il perimetro degli interlocutori: «Chiederò un confronto con tutte le anime che hanno dato il loro contributo nell'esperienza del governo Conte II, e dall'esito di tale confronto dipenderanno anche le scelte sui territori».

     

    grillo conte casaleggio grillo conte casaleggio

    Ovviamente, precisa, «qualora emergessero chiusure - in particolare da parte del Partito democratico - che negassero questa prospettiva, il Movimento 5 stelle metterà in campo le migliori risorse possibili». L'avvocato sa bene, del resto, che in alcune delle principali città chiamate al voto sarà impossibile o molto difficile trovare un'intesa. Se la viceministra Laura Castelli offre una sponda, rilanciando l'idea di un «progetto ed una visione che tengano assieme tutte le grandi città», molti altri a Torino non la prendono bene.

     

    BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

    La consigliera comunale Daniela Albano è delusa: «Non condivido la strategia impostata dal nazionale, mi sembra non tenga conto delle difficoltà di una campagna elettorale a livello di un comune delle dimensioni di Torino». E la capogruppo in consiglio comunale Valentina Sganga aggiunge: «Stiamo perdendo tempo prezioso».

     

    A Roma poi si dà quasi per scontato che Pd e M5s andranno separati. Spiega un parlamentare: «Sosterremo Virginia (Raggi, ndr). Conte non ha alternative, non può scaricarla come primo atto. Certo, se poi si candiderà Zingaretti e andrà al ballottaggio, lo voteremo». L'ex segretario Pd, secondo fonti democratiche, sarebbe ormai sul punto di sciogliere la riserva, ma vuole la certezza che la Regione Lazio non diventi territorio di conquista per la destra e, anche per questo, se accettasse di candidarsi, non intenderebbe dimettersi subito da presidente.

    virginia raggi virginia raggi

     

    Anche a Milano le cose non vanno meglio, con Giuseppe Sala che prende atto della separazione: «Con il Movimento 5 stelle stiamo discutendo, anche amichevolmente, e pensiamo che in questo momento sia meglio fare due proposte perché in questi anni è stata anche diversa la proposta dell'idea di città». Allo stato, insomma, tra le principali città che andranno al voto, l'intesa pare quasi fatta a Bologna e a Napoli. Intanto, però, si cerca la tregua con Casaleggio.

     

    Conte assicura che «il simbolo è e rimane del Movimento 5 stelle», ma chi ci ha parlato racconta di un certo ottimismo sulla possibilità di una separazione più o meno consensuale con Rousseau: Casaleggio sembrerebbe più disposto a valutare di chiudere con un forfait la vicenda dei versamenti mancanti dei parlamentari M5s, una cifra inferiore ai 450mila euro che reclama. Soluzione che permetterebbe a M5s di rientrare in possesso dei dati attualmente custoditi da Rousseau e di procedere su una nuova piattaforma al voto sulla modifica dello statuto e sull'elezione del nuovo capo politico.

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