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carlo de benedetti in collegamento
A tenere banco a PiazzaPulita di Corrado Formigli, nella puntata in onda su La7 giovedì 11 febbraio, ecco Carlo De Benedetti. E ora che Silvio Berlusconi non ha più il consenso e il potere politico di un senso, ecco che il livore dell'editore si riversa contro "l'osso duro", ossia Matteo Salvini. Il conduttore interpella l'editore di Domani sulle ragioni della genesi del governo dell'ex mister Bce, e l'Ingegnere pontifica: "Io penso innanzitutto che Mario Draghi sia un risultato della Waterloo della politica. Non è Draghi che determina il fallimento della politica. È la politica che determina il suo fallimento e Draghi è arrivato per quello".
GIANCARLO GIORGETTI E MATTEO SALVINI
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Epperò poi De Benedetti parte in dribbling, si smarca, vede il drappo rosso della Lega. E così aggiunge: "Vorrei però aggiungere una cosa su Salvini: ha realizzato il più grande flop politico che io ricordi. Ha preso un partito con una forte base al Nord". Bum. Così. A casaccio.
Tanto che anche Formigli fa sommessamente notare che "però quando ha preso la Lega aveva il 5%". Ma niente da fare, De Benedetti prosegue nella sua analisi che flirta da vicino col delirio: "Attenzione, lui ha cercato di trasformare la Lega in un partito nazionale. Ed è stato un flop totale. Ha perso Emilia Romagna e Toscana e le ha perse entrambe. Dopodiché ha capito che la Lega non è un partito nazionale: con Draghi la sua base elettorale gli ha fatto capire che o cambiava lui o lo mandavano a casa", conclude.
salvini giorgetti
Un ragionamento lunare, quello di De Benedetti. In primis perché mai il centrodestra aveva raggranellato tanti consensi in Emilia Romagna e Toscana quanti ne ha presi con la leadership di Salvini. Dunque parlare di "flop totale" nell'aver portato il Carroccio dal 5% ad essere il primo partito d'Italia è una presa di posizione che non merita neppure un commento. Infine la sparata, "lo mandavano a casa": ma chi? Insomma, un De Benedetti completamente fuori fuoco, dimostrazione lampante che ora, per lui, l'uomo da battere è Salvini.
Nel corso del suo intervento, De Benedetti ovviamente si spende nell'elogio sperticato di Draghi: "È prudente ma quando parte su una cosa la fa con un'audacia non comune. Quindi ho la massima stima di Draghi". E ancora: "Lo conosco molto bene, da tanti anni. È un amico e una persona che stimo molto. Molti hanno trovato bizzarro che potesse essere impiegato in una funzione politica. Ma Draghi è un politico", conclude solenne De Benedetti.