Mario Giordano per “la Verità”
FERRUCCIO DE BORTOLI - LE COSE CHE NON CI DICIAMO
Hai appena mandato in libreria Le cose che non ci diciamo (fino in fondo). Ferruccio de Bortoli, prometti, in questa intervista, di dire tutto fino in fondo?
«Certo, perché?».
Ti farò domande da orrendo populista quale sono.
«Sono pronto».
Il tuo primo capitolo si intitola: «Vivere al di sopra dei propri mezzi (senza confessarlo)». Non temi che qualche italiano appena sprofondato nella miseria, se lo leggesse, potrebbe mettere mano alla fondina?
«Assolutamente sì. Ma bisognerebbe leggere tutto, non solo il titolo».
Che cosa volevi dire?
«Che in questo momento ci stiamo indebitando in maniera cospicua. E gli italiani che oggi sono spinti verso la povertà dovrebbero chiedersi se la comunità sta facendo tutto per aiutarli nel modo migliore».
Saresti d' accordo con la cancellazione di questi debiti?
ferruccio de bortoli
«Assolutamente no. È assai pericoloso. Direi una forma di autolesionismo del tutto inutile».
Perché?
«Perché siamo in attesa di sussidi e prestiti dell' Ue. Il piano deve essere votato dai Parlamenti di 27 Paesi. E il fatto che qualcuno della nostra maggioranza di governo dica che ci possa essere una cancellazione dei debiti non è il modo migliore per invogliare i Paesi europei ad approvare quel piano».
GIUSEPPE CONTE DPCM MODE BY CARLI
Non tutti, però, in questo periodo diventano poveri. Anzi, i ricchi sono sempre più ricchi.
«È vero. Aumentano le diseguaglianze. E allora vorrei parlare di tasse anche se so che con un populista doc è pericoloso».
In effetti. Non ti pare che ce ne siano fin troppe?
«Sì, ma non credo che sia giusto che l' 80% del gettito fiscale in Italia lo assicurino dipendenti e pensionati. Così come non credo che sia giusto che quasi la metà degli italiani sia al di fuori delle aliquote Irpef, come se fossero tutti assolutamente poveri».
GIUSEPPE CONTE DAVID SASSOLI
Quindi?
«Quindi c' è un tema di riequilibrio fiscale».
Dunque sei per la patrimoniale?
«No, sono contro la patrimoniale.
Ma sono favorevole a parlare di tasse. Altrimenti lo Stato fallisce. E se lo Stato fallisce avremo altre malattie, altre diseguaglianze e altre povertà».
Ma con il tuo «riequilibrio» non si rischia di andare di nuovo a colpire il mondo delle partite Iva che è già il più colpito da questa crisi?
tasse
«È un rischio da evitare. Ma ti faccio un esempio: perché l' Italia deve continuare a essere un paradiso fiscale per l' imposta di successione nel momento in cui c' è un problema di tutela dei diritti e del futuro dei più giovani?».
Va bene. Ma nello stesso tempo non sarebbe il caso di tassare Facebook, Google e le altre Big tech, anziché invitare a fare acquisti su Amazon per Natale?
«Assolutamente sì. Sono favorevole alla Web tax. E penso che si debba fare battaglia di principio contro la vergogna dei paradisi fiscali olandesi, lussemburghesi dove molte delle nostre aziende hanno spostato le loro sedi. I soldi sottratti al nostro erario potrebbero essere usati per alleviare il peso fiscale sui piccoli».
web tax
Alcuni dei quali, se evadono, lo fanno solo per sopravvivere. Non credi?
«Guarda: in una situazione come questa io non ho problemi a dirti che le tasse devono essere sospese o cancellate».
Addirittura cancellarle?
«Credo che sia giusto in un momento di difficoltà evitare di far pagare le tasse a chi non incassa nulla. A un patto, però».
patrimoniale
Quale?
«Che tutti quelli che vengono aiutati emergano dal nero. Se tu sei aiutato dai soldi dei contribuenti poi devi sentirti in dovere di essere in regola. Su questo punto c' è stato un eccesso di propaganda populista».
E te pareva.
«È stata fatta passare l' idea che le tasse non si possono e non si devono pagare, che tutti siano in stato di necessità. Non è così».
crollo ponte morandi
Nel tuo libro attacchi anche l' eccesso di sussidi. Non pensi che a giovarne siano soprattutto le grandi imprese?
«Certo. Ci sono troppi trasferimenti alle aziende. E anche la legge di bilancio 2021».è una pioggia di marchette«È una pioggia di benefici, sussidi e mance elettorali. Per la crescita c' è poco».
Da dove cominceresti a tagliare?
«Guarda, noi abbiamo 19 miliardi di sussidi ambientalmente dannosi. Nella legge di bilancio 2021 non c' è nessun taglio. Solo 1 miliardo ma a partire dal 2023. Allora mi devono spiegare: vogliono fare la politica green oppure no?».
tamponi drive in a milano 4
Non che la politica green mi entusiasmi
«Ma l' eccesso di sussidi in ogni caso fa male a tutti. A cominciare dagli imprenditori stessi: si riducono gli spiriti animali del capitalismo. Facci caso: di mercato e di concorrenza non parla più nessuno».
Non credi però che i peggiori nemici della concorrenza siano stati proprio gli imprenditori, vedi Benetton?
«Certo. Perché le privatizzazioni sono state fatte male. Trasferendo monopoli pubblici a soggetti privati».
CORONAVIRUS - OSPEDALE
Non è cosa da poco.
«No, ma l' abbiamo fatto perché eravamo indebitati. Abbiamo pensato a incassare e non a liberalizzare».
Faceva molto più comodo così.
«Questo è un Paese corporativo in cui la concorrenza non piace nemmeno agli imprenditori. E alcuni degli imprenditori che tu critichi».
I Benetton
GIUSEPPE CONTE E LA CHIUSURA DEI BAR BY CARLI
«si sono trasferiti dal mercato internazionale aperto al monopolio pubblico chiuso».
Gestito pure male, per altro.
«Gestito pure male. Ma è chiaro: quando sei in monopolio catturi il controllore, hai un rapporto obliquo con la politica e non hai nessun incentivo a innovare. E nemmeno a fare le manutenzioni necessarie, come è stato nel caso Autostrade».
Nel libro te la prendi anche con chi incentiva la pigrizia dei giovani. Hai visto gli spot tedeschi sul coronavirus che trasformano in un eroe il giovane che sta sul divano a mangiare schifezze?
le carcasse delle auto sotto il ponte morandi
«Quello spot mi ha sorpreso. Un conto è l' invito alla minore mobilità, un conto è la rinuncia ai diritti fondamentali Parliamo della scuola?».
Parliamone. A proposito: mi chiedo perché i ragazzi che protestano per tornare in classe non siano trasformati in eroi dai media mainstream come quelli che protestavano con Greta
bamboccione 4
«Io scrivo nel libro che non c' è stato Paese dell' Ocse che, durante il primo lockdown, abbia chiuso le scuole per 18 settimane come noi. Nessuno. Un Paese che ha le scuole chiuse è un Paese chiuso. Quindi io applaudo quei ragazzi che vogliono tornare in aula».
Nel libro elogi più volte il modo in cui gli italiani hanno affrontato la pandemia. E il governo? Che giudizio dai?
«Abbiamo avuto la classe politica peggiore e raffazzonata nel momento più difficile della storia del nostro Paese. E Conte ha preso alcune decisioni discutibili. Però non si poteva non chiudere nella prima ondata, così come non si può chiudere del tutto nella seconda».
vittorio colao agli stati generali
C' è stato eccesso di ricorso alle task force?
«Sono state mobilitate 450 persone, Vittorio Colao ha fatto un buon lavoro. Mi piacerebbe che un giorno Conte ci dicesse che cosa ha preso di quelle proposte. E che ci spiegasse a che cosa sono serviti gli Stati generali».
Tu hai un' idea?
giuseppe conte conferenza stampa a villa pamphilj 24
«Sono stati convocati solo per una ragione di comunicazione».
Se fosse dimostrato che ha mentito sul coronavirus, la Cina dovrebbe pagare i danni al resto del mondo?
«Europa, Stati Uniti e altri Paesi dovrebbero avere una sola posizione nei confronti della Cina. In questo modo forse un' inchiesta internazionale sarebbe possibile. E invece ognuno si muove secondo i propri interessi. Con Pechino prevale una contrattazione bilaterale».
patrimoniale
L' Europa in questi giorni sembra essersi bloccata sul cosiddetto Recovery fund
«Difendere le ragioni dello Stato di diritto è assolutamente giusto. Polonia, Ungheria e Slovenia saranno ricondotti a più miti consigli, essendo delle dépendance tedesche dal punto di vista produttivo. Mi dispiace una cosa, però».
Quale?
VIKTOR ORBAN MATEUSZ MORAWIECKI
«Che ci sia stato un silenzio del governo italiano sui temi dello Stato di diritto. Abbiamo dato l' idea di essere preoccupati solo di prendere i soldi».
Hai dedicato delle pagine molto sentite su Milano che va in crisi per colpa del suo individualismo.
«La sento come una sconfitta. Anche una sconfitta personale. Ci siamo troppo crogiolati sui nostri primati. E siamo stati miopi nel non accorgersi delle tante ferite, delle tante persone anziane, sole, aggredite dal Covid nella nostra città».
Milano si è guardata troppo allo specchio?
FONTANA GALLERA
«Sì. Ci siamo guardati troppo allo specchio e non ci siamo accorti dei nostri limiti. Mi ha colpito l' afonia della società civile e culturale milanese».
Nel libro citi una persona cara a molti dei nostri lettori, Oriana Fallaci. E butti lì fra le righe un' ipotesi: meriterebbe un monumento?
«Credo che a Oriana i monumenti non sarebbero minimamente piaciuti. Però la sua voce (e anche i suoi rimbrotti) ci mancano perché la grandezza di una scrittrice».
Scrittrice?
«Già. Non possiamo chiamarla scrittrice, lei si sarebbe offesa. Era uno scrittore».
oriana fallaci
E dunque?
«Dunque. La grandezza di uno scrittore è capire dove va una società e indagare nella profondità del suo animo».
Tu hai scritto un libro per denunciare le verità mancanti. Quali sono le verità che ti sono mancate di più leggendo le cronache degli ultimi giorni?
«Mi piacerebbe che qualcuno avesse riconosciuto gli errori commessi durante la gestione del Covid».
vittorio colao giuseppe conte
Invece
«Invece si è preferito non farlo. Senza capire che ammettere gli errori è l' unico modo per evitare di commetterne altri».
oriana fallaci