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    SI È SCOTTA LA DE CECCO – C’È UNA GUERRA NELLA FAMIGLIA ABRUZZESE DELLA PASTA: IL PRESIDENTE FILIPPO ANTONIO HA ACQUISTATO UNA QUOTA DELL’8,6% DAL FRATELLO GIUSEPPE ADOLFO, SALENDO AL 23,59 E PORTANDO ALLE DIMISSIONI DAL CDA DEI CUGINI SATURNINO E GIUSEPPE ARISTIDE – I DUE FRONTI SONO DIVISI SOPRATTUTTO DALLA DIVERSA VISIONE DEL FUTURO DEL GRUPPO, CHE NEL CAPITALE ORMAI HA 21 SOCI….


     
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    Daniela Polizzi per www.corriere.it

     

    FAMIGLIA DE CECCO FAMIGLIA DE CECCO

    Prova a ricomporre lo scontro in famiglia il presidente Filippo Antonio, scoppiato dopo il riassetto tra soci. La settimana scorsa l’imprenditore abruzzese ha acquistato una quota pari all’8,6% del capitale dal fratello Giuseppe Adolfo, portandosi al 23,59% del capitale della capogruppo Fratelli De Cecco (e diventando il singolo maggiore azionista) che governa una realtà con un fatturato di 481 milioni nel 2019 nella pasta e produzioni nell’olio e i sughi. Dopo questa operazione alla compagine unita a fianco di Filippo Antonio ha una quota del 50% del gruppo abruzzese.

     

    La mossa

    FILIPPO ANTONIO DE CECCO FILIPPO ANTONIO DE CECCO

    La mossa ha provocato la reazione degli esponenti degli altri due rami cugini che si sono dimessi dal consiglio di amministrazione. Vale a dire Saturnino e Giuseppe Aristide De Cecco che assieme coalizzano un altro 50% del capitale. Il presidente ora sta tentando di portare al tavolo i due cugini e trovare una soluzione alla partita che però non profila fluida perché al board convocato ieri la famiglia non è presentata. L’ultima possibilità sarà l’assemblea convocata per lunedì 6 febbraio, chiamata a eleggere non solo i due amministratori dimissionari ma a rinnovare l’intero consiglio scaduto a inizio anno.

     

    de cecco family de cecco family

    I due fronti

    Le due compagini che si confrontano sono divise da una diversa visione per il futuro del gruppo che nel capitale vede ormai 21 soci. Un assetto che include una parte di eredi dell’azienda che ha 140 anni di storia intenzionati a uscire perché meno impegnati nell’operatività dell’impresa. A Filippo Antonio fanno invece capo quelli che vorrebbero rimanere coinvolti e si sono convinti che l’unico approdo posibile per rafforzare la De Cecco sia la Borsa, dove il gruppo può reperire le risorse per la crescita futuro.

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