IL DAGO-SCOOP DEL 22 GENNAIO 2021: DAL CUCUZZOLO DELLA MONTAGNA, SCIVOLANDO SUGLI SCI, È GIUNTO ALLA FINE IL MATRIMONIO TRA ALESSANDRO BENETTON E DEBORAH COMPAGNONI – VOCI DI CRISI CIRCOLAVANO DA ANNI, SEMPRE SMENTITE. MA NELLE 4 PAGINE CHE “CHI” DEDICA QUESTA SETTIMANA AL FIGLIO DI LUCIANO BENETTON NON C’È UNA RIGA CHE FA CENNO ALL’EX REGINA DELLO SCI, SOLO LE FOTO DEI TRE FIGLI….
DEBORAH COMPAGNONI: «UN NUOVO AMORE, UN LIBRO, TORNO A VIVERE COME DA BAMBINA. LA MORTE DI MIO FRATELLO? IL TEMPO MI AIUTA A DARE UN SENSO ALLE COSE»
Estratto dell'articolo di Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”
deborah compagnoni e il fratello
«Mi era venuta voglia di scrivere: ho scelto un argomento di cui vorrei leggere più spesso».
Pensi allo sci, a quell’esercizio di immedesimazione con il bianco in cui Deborah Compagnoni, classe 1970, inventrice delle curve larghe dipinte con grazia infinita e campionessa di professione [...] era maestra.
Dodici anni di pettorali, scioline, gare [...], medaglie (quattro olimpiche, tre mondiali) [...]. E invece no. «La gente ha bisogno di storie autentiche, che riconnettano con le radici più profonde». Deborah ha mandato in libreria un testo garbato in tempi sgarbati, morbido come lei.
alessandro benetton e deborah compagnoni 6
E quindi, [...] è scrivendo della caccia alla vipera con i fratelli, del profumo della polenta sul fuoco alla Baita Fiorita, l’albergo di famiglia a Santa Caterina Valfurva, delle estati a Venezia dai nonni, che racconta il suo mondo interiore.
Esistono ancora infanzie come la sua, Deborah?
«Me lo chiedo anch’io ma non volevo la biografia classica per dire per l’ennesima volta le cose che tutti già sanno. Alle mie storie di bambina sono affezionata. Se diventassero le favole della buona notte di qualcuno, sarei contenta».
Il dolore per un lutto, con il tempo, si trasforma?
«Se l’approccio è giusto, il tempo aiuta. Jacopo è morto facendo ciò che amava di più. Questo pensiero permette di dare un senso alle cose. La dedica alle nipotine è un pretesto per ricordarlo: era dell’81, troppo piccolo per partecipare alle mie avventure di bambina.
jacopo compagnoni.
Quando è nato, il dito nel tritacarne l’avevo già messo. È stato più presente dopo, alle gare. Mamma Adele ha i suoi alti e bassi, ma è donna di montagna: ne conosce le leggi. Jacopo l’aveva convinta a fare escursioni insieme: tra loro si era instaurata una connessione forte».
[...]
A 10 anni già esercitava il pensiero creativo: da grande vorrei fare le gare di sci e dipingere, scriveva in un tema delle scuole elementari. Desideri realizzati entrambi.
«Credo molto nella forza dei sogni perseguiti senza mettersi un’eccessiva pressione. Erano anni in cui i mental coach e il lavoro sulla mente non esistevano. Oggi è tutto così iper-specializzato, troppo. [...] Anche lo sport professionistico è troppo esasperato».
deborah compagnoni e alessandro benetton
L’equivalenza passione-ossessione, in effetti, sembra un po’ sfuggita di mano.
«Lo sport non è solo agonismo e i figli vanno ascoltati, non pressati perché ottengano il risultato. [...]
Pretendiamo l’oro olimpico da ragazzi a cui alle elementari non è stata insegnata nemmeno la capriola.
Non è giusto considerare l’attività motoria una materia di importanza minore. Vanno inserite più ore nella scuola dell’obbligo: solo così i bambini e le bambine potranno avere pari opportunità da grandi e nel frattempo, magari, perderanno meno tempo sui social». [...]
Parliamo d’amore?
«Dobbiamo proprio?».
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Possiamo, è diverso.
«Della vita a Treviso non cancello niente. Prendo tutto, a cominciare da tre figli amatissimi. Poi le cose, tutte le cose, finiscono. Michele fa la guida alpina. Con lui ritorno alle mie origini, alle radici della mia storia: papà Giorgio, mio fratello Jacopo, gli zii e il nonno, generazioni di guide alpine hanno attraversato per trent’anni la famiglia Compagnoni.
Con Michele sono tornata in montagna. Non solo per sciare, per fare altre attività nella natura: sci alpinismo, trekking, arrampicata. Sport e aria aperta: la mia dimensione. Non siamo fanatici: nulla di ciò a cui ci dedichiamo è prestazionale».
L’amore da adulti è diverso? E, se sì, come?
ALESSANDRO BENETTON E DEBORAH COMPAGNONI
«Meno farfalle nello stomaco, più contenuti. Michele è del Cadore, l’ho conosciuto facendo sci alpinismo: era la mia guida. Mi ha fatto scoprire cose nuove, permettendomi di tornare allo stile di vita di quando ero bambina. Senza postare nulla sui social.
La mia condivisione non passa dall’esibizione. Le regole non mi sono mai piaciute ma certi valori sono fondamentali. L’amore adulto consiste nell’allineamento tra età e radici comuni. Ha meno aspettative e tumulti però si poggia su un equilibrio più stabile». [...]
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