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    ORRORE CAPITALE - A ROMA UN SENZATETTO MUORE IN STRADA IN PIENO CENTRO: STAZIONAVA IN LARGO GINNASI, A DUE PASSI DA LARGO ARGENTINA ED ERA IL PIÙ ANZIANO DELLA COMITIVA DI CLOCHARD DELLA ZONA - LE ASSOCIAZIONI DEI COMMERCIANTI DEL CENTRO STORICO: "SERVE IL RICOVERO COATTO. PROVIAMO UN DISPIACERE PROFONDO PER QUESTE PERSONE CHE PERÒ RIFIUTANO L'ASSISTENZA CHE GLI VIENE OFFERTA"


     
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    Ilaria Del Prete per www.leggo.it

     

    SENZATETTO MORTO IN PIENO CENTRO A ROMA SENZATETTO MORTO IN PIENO CENTRO A ROMA

    Una tragedia annunciata in pieno centro a Roma: un clochard è stato trovato senza vita stamattina in Largo Ginnasi, a due passi da Largo Argentina. La zona centralissima, come denunciato pochi giorni fa da Leggo, è diventata la casa di un gruppo di senzatetto stanziali. A rimetterci la vita, secondo le testimonianze degli abitanti di zona, è stato il più anziano della comitiva di clochard.

     

    SENZATETTO MORTO IN PIENO CENTRO A ROMA SENZATETTO MORTO IN PIENO CENTRO A ROMA

    Una situazione di degrado segnalata a più riprese - ormai da decenni - dalle associazioni di zona. «L'area alle spalle della Torre del Papitto - denuncia Marco Lepre dell'Azienda Tessile Romana - si è trasformata in un bagno a cielo aperto per persone senza fissa dimora e fortemente alcolizzate che rappresentano un pericolo per se stesse e per gli altri, con numerosi episodi di violenza susseguitisi negli anni».

     

    un clochard in via veneto a roma un clochard in via veneto a roma

    La morte dell'uomo ritrovato cadavere stamattina non è un episodio inedito, già due anni fa un altro decesso aveva segnato il gruppo di stanziali di Largo Argentina.

     

    «Queste persone - continua Lepre - rifiutano l'assistenza che gli viene offerta, il ricovero coatto rappresenta l'unica alternativa possibile. Un paradosso della politica che se da un lato prevede enormi finanziamenti per le realtà addette al recupero dei senzatetto, dall'altro lascia nel totale degrado il centro storico. Noi commercianti e rappresentanti delle associazioni di zona proviamo un dispiacere profondo per queste vite, ma più che sollecitare forze dell'ordine e autorità comunale non possiamo fare».

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