Il centrodestra di governo e di opposizione va all'attacco della ministra cinquestelle delle Politiche giovanili Fabiana Dadone, che ha appena ricevuto dal premier Mario Draghi la delega per le politiche antidroga.
FABIANA DADONE
A scatenare le proteste di Forza Italia e FdI il fatto che Dadone è da sempre su posizioni antiproibizioniste, non avendo mai nascosto il suo favore alla liberalizzazione della cannabis. Ma il M5S la difende: "La ministra lavorerà con rigore per contrastare i crimini, criticando questa scelta si offende sia lei che Draghi", ribatte la deputata grillina Elisa Tripodi.
FdI attacca
fabiana dadone
"Auspicavamo una smentita - afferma la leader di FdI Giorgia Meloni - ma è arrivata una conferma: il premier Draghi ha affidato la delega governativa alle politiche antidroga alla grillina Fabiana Dadone. Per anni FdI ha chiesto l'assegnazione della delega perché era scandaloso che nessuno si occupasse a tempo pieno dell'emergenza droga ma è grave e deludente che per un compito così delicato come la lotta alle dipendenze sia stato scelto un esponente politico firmatario di proposte per legalizzare la cannabis. Non è questa la discontinuità che ci aspettavamo da Draghi".
fabiana dadone
Protesta anche Forza Italia
Duro l'intervento del senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri: "Non avrei voluto alimentare polemiche sulla questione droghe ma sono costretto a parlare chiaro. È ovvio che nessuna delega può essere interpretata come apertura a legalizzazioni di alcun tipo. Sono pronto a qualsiasi iniziativa contro il governo, se ci fossero cedimenti su questo versante.
Draghi se lo metta bene in testa. Forza Italia non può condividere nessuna scelta azzardata. Sulle droghe servono politiche di contrasto, di prevenzione e di recupero, non certo politiche di apertura o di resa. Un governo che andasse avanti in questa direzione sarebbe un governo morto - dichiara - Lo voglio chiarire perché si passerebbe non all'uscita dal governo ma all'ostruzionismo totale su qualsiasi materia a un governo di questo tipo. Draghi ha sbagliato. Si occupi di vaccini e risarcimenti. Ci sono categorie che aspettano ancora soldi e cittadini che aspettano ancora vaccini. Di questo si deve occupare il governo e per questo abbiamo votato la fiducia Draghi. Qualsiasi altra scelta, soprattutto in materia di droghe, porterebbe al contrasto parlamentare su qualsiasi argomento, ogni giorno. Non c'è bisogno di aggiungere altro", conclude.
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Sulla stessa linea anche Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera: "È positivo il fatto che il premier Draghi abbia affidato ad un ministro la delega governativa alle politiche antidroga; è curioso, però, il fatto che la scelta sia ricaduta su Fabiana Dadone, titolare delle politiche giovanili e dichiaratamente antiproibizionista. L'esecutivo, attraverso la sua azione, dovrebbe garantire la promozione e l'indirizzo di politiche per prevenire, monitorare e contrastare il diffondersi delle tossicodipendenze e delle alcool-dipendenze. Il ministro Dadone, invece, nel recente passato ha più volte sostenuto pubblicamente la liberalizzazione della cannabis, ed ha sottoscritto proposte di legge per la sua legalizzazione.
Davvero tra i membri del governo Draghi non c'era una personalità con un 'curriculum' un tantino meno discutibile? La droga è il male assoluto, non esistono droghe di serie A e di serie B, non ci deve essere alcun tentennamento nella battaglia dello Stato contro gli stupefacenti". "Occhiuto stia sereno - gli risponde Tripodi - Il Movimento 5 stelle insieme alla ministra Dadone si è sempre battuto in parlamento contro la drammatica piaga dell'uso delle droghe. Nessuno lo può mettere in dubbio e chi lo fa, utilizzando frasi scomposte, si comporta in modo offensivo non solo verso la ministra, ma anche contro il presidente del Consiglio che ha fatto questa scelta".
Mario Draghi
Perantoni, presto pdl per regolare coltivazione della cannabis
Il dibattito politico si anima. E interviene anche Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S: "La delega alle politiche sulle droghe alla ministra Dadone ha aperto una gara a chi è più oscurantista, con punte di prepotenza notevoli. La Corte di Cassazione ha già stabilito i limiti entro i quali è consentita la coltivazione della cannabis per uso personale e presto calendarizzerò la proposta di legge per inserire quei principi nel nostro ordinamento, anche per sostenere il diritto dei malati a curarsi con la cannabis", annuncia.
"Le critiche" a Dadone "sono palesemente aprioristiche e strumentali: confondere le azioni di prevenzione e gestione del complesso fenomeno delle droghe con un generico 'liberi tutti' è frutto di prese di posizione antistoriche che speravamo superate. In Italia esiste un grave problema legato al consumo delle droghe e soprattutto allo strapotere della criminalità organizzata ma anche per questo è arrivato il momento di cominciare a dettare regole civili", conclude Perantoni.
la ministra fabiana dadone FABIANA DADONE