IL M5S E LE DICHIARAZIONI DI FAVIA
TWITTER - ANALISI DEI COMMENTI
Studio Demoskopea sulla reazione degli utenti di Twitter alle dichiarazioni anti-Grillo di Giovanni Favia, rivelate dalla trasmissione "Piazza Pulita" (La7) di giovedì scorso. Lo studio è stato svolto sui tweet che avevano hashtag #favia, #piazzapulita, #beppegrillo, #casaleggio, #m5s, #dagospia.
BEPPE GRILLO DURANTE UN COMIZIO
Un'analisi dei commenti ha mostrato tre orientamenti prevalenti, in base ai quali un campione statisticamente significativo di tutti i post è stato riclassificato e «pesato»:
1) la delusione, 63%
2) il disincanto consapevole, 18%
3) una lettura complottistica (e rivendicativa) 19%
1. La posizione dei DELUSI: «Il Movimento 5 Stelle non è poi cosi lontano dagli altri partiti...; quando ci sono dinamiche di potere poi diventano tutti uguali»; sembra una posizione sostenuta soprattutto da chi era già lontano dal movimento di Grillo, che tuttavia trova risonanza presso l'opinione pubblica allargata fatta di indecisi, in cerca di un'alternativa alla «casta»
FAVIA E GRILLO2. La posizione dei DISINCANTATI: «Probabilmente il Movimento 5 Stelle non è "pulito" come dice di essere, manca di democrazia interna, ma rappresenta comunque la migliore soluzione nel panorama politico del nostro Paese»; è la posizione di chi sostiene la stupidità del «fare le pulci» al movimento di Grillo rispetto al deficit di moralità e legalità della politica italiana
3. La posizione dei COMPLOTTISTI: «Stiamo assistendo ad un complotto, perché ormai il Movimento 5 Stelle è una realtà che spaventa le altre forze politiche e qualcuno, dall'interno o dall'esterno del movimento, sta cercando di frenarlo»; è la posizione prevalente di che tende a giustificare a oltranza Grillo e il movimento in quanto forza politica innovativa
STUDIO DEMOSKOPEA SUL CASO GRILLO FAVIA- La delusione sembra essere l'orientamento prevalente presso il popolo di twitter, anche se effettivamente chi aderisce a tale atteggiamento è pre-concettualmente più lontano dalla proposta del Movimento 5 Stelle.
- La delusione ormai è calata pesantemente sullo scenario politico, sociale ma anche su quello privato emozionale. Il pessimismo, il vittimismo, la sensazione di essere sempre e comunque alle prese con qualcosa che alla fine si ritorce contro e far star male, delude appunto. Una strategia passivo rinunciataria che genera depressione e avvilimento. Non si crede più, non si ha più fiducia in nessuno... la storia si ripete, tutti tradiscono, tutti imbrogliano, nessuno è senza macchia e senza peccato. Un sentimento che unisce: i commenti dei «delusi» affratellano, mettono tristemente d'accordo tutti: grillini e non grillini, accomunati dall'essere tutti vittime della classe politica.
STUDIO DEMOSKOPEA SUL CASO GRILLO FAVIA- Resta evidente che i delusi dalla politica che non hanno mai sposato la tesi di Grillo calcano la mano e dipingono a tinte ancora più fosche lo scenario. Si percepisce una sorta di rivendicazione verso chi credeva ancora che ci fossero speranze di onestà e pulizia. I delusi grillini convinti rimangono come in attesa di qualcosa, di qualche dichiarazione che dia ancora speranza.
- Il disincanto unito a una «giusta misura» che ridimensiona le eventuali colpe del Movimento è l'atteggiamento di chi è più vicino a Grillo ma anche di chi, pur prendendone distanza politica, gli riconosce una grande forza costruita attraverso modalità alternative e innovative.
E' anche la posizione riassumibile nella frase «guardiamo la pagliuzza del nemico e non la propria trave?». In una situazione di corruzione, clientele, camorra e mafia... sembrano dire i commenti «disincantati» non è possibile forse tollerare dissapori interni o semplicemente modi di vedere diversi?
STUDIO DEMOSKOPEA SUL CASO GRILLO FAVIA- Il «fenomeno» Grillo non può essere liquidato con poche battute, si tratta di qualcosa che ha sparigliato le carte e ha prodotto una cesura profonda con il vecchio modo di far politica. Il Movimento 5 stelle ha avuto risonanza internazionale e non gli si può non riconoscere grandi meriti, non fosse altro quello di distanziare anni luce un sistema che pareva fino a pochi anni fa intoccabile.
STUDIO DEMOSKOPEA SUL CASO GRILLO FAVIADato questo come scontato, non si può pensare che all'interno di un fenomeno così importante e complesso non possano verificarsi imprevisti, battute d'arresto e difficoltà ... del resto si tratta di un modello di accettazione del negativo che ancora una volta deriva dal web: mai far sparire un commento cattivo, lasciare tutto visibile, mai cancellare un post contrario.
- Una delle chiavi di lettura del mondo intimamente connesse al pensiero di grillini è la tesi del complotto pertanto non stupisce se tra loro la tesi prevalente è la seguente: nessuno può credere all'ingenuità di un fuori onda di cui non si sapeva niente fino a un attimo prima del programma; evidente che tutto è stato studiato nei minimi particolari: si tratta di una attacco combinato del partitismo politico più tradizionale che ha trovato complici all'interno del movimento stesso.
Twitter- In quest'ottica i più adottano la modalità dell'epurazione: fuori dal movimento chi «tradisce», fuori Favia e avanti tutta.
- Grandi colpevoli, oltre che i partiti tradizionali, la stampa e la tv: attori di un mondo vecchio dagli arti in cancrena. I peggiori? I più apparentemente progressisti: esponenti del PD e «rottamatori».